Descrizione

Centro di montagna, di origine medievale, con un'economia basata prevalentemente sull'industria e sul frontalierato svizzero. I crevolesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Oira e Pontemagno, in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, comprendente le aree speciali Monte Larone e Oltrebogna –rispettivamente in contestazione con i comuni di Crodo e Domodossola–, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.431 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da espansione edilizia, sorge su un modesto rialzo, da cui domina la breve piana alluvionale del Toce. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l'immagine di un leone d'oro, raffigurato nell'atto di afferrare, con le zampe anteriori, due chiavi d'argento sovrapposte, con gli ingegni all'insù e con le impugnature circolari e intersecantisi.

Centro di montagna, di origine medievale, con un'economia basata prevalentemente sull'industria e sul frontalierato svizzero. I crevolesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Oira e Pontemagno, in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, comprendente le aree speciali Monte Larone e Oltrebogna –rispettivamente in contestazione con i comuni di Crodo e Domodossola–, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.431 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da espansione edilizia, sorge su un modesto rialzo, da cui domina la breve piana alluvionale del Toce. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l'immagine di un leone d'oro, raffigurato nell'atto di afferrare, con le zampe anteriori, due chiavi d'argento sovrapposte, con gli ingegni all'insù e con le impugnature circolari e intersecantisi.

Storia

Il toponimo si compone di due termini: il primo rappresenta la continuazione del diminutivo di “crepa”, che significa ‘fenditura', data la posizione dell'insediamento nel punto di raccordo della Val Divedro e della Valle Antigorio; il secondo si riferisce alla zona che si estende nella parte più settentrionale del Piemonte e che comprende le vallate che si trovano a nord del lago d'Orta e della Val Strona e che confluiscono nel bacino del Toce. La sua storia coincide con quella dell'Ossola superiore e di Domodossola insieme alla quale, nell'alto Medioevo, fece parte del ducato longobardo di San Giulio d'Orta. Nel corso dell'XI secolo l'intera area appartenne ai vescovi di Novara che, per mantenerne il possesso, dovettero opporsi alle pretese dei conti di Briandate e del comune di Novara. Nel 1381, in seguito alle lotte con i vallesani, intervenne Gian Galeazzo Visconti che aggiunse così anche l'Ossola ai suoi già numerosi domini. Tuttavia, per tutto il secolo seguente, continuarono gli scontri tra milanesi e vallesani, fino a quando i primi ebbero la meglio sui secondi. L'area rimase poi stabilmente al ducato di Milano per poi passare a Carlo Emanuele IIII di Savoia. Durante la seconda guerra mondiale l'intera Ossola fu teatro di violenti scontri fra tedeschi e formazioni partigiane che nel 1944 riuscirono a dare vita alla Repubblica dell'Ossola. Nel suo patrimonio artistico meritano menzione: la parrocchiale di Santa Maria Assunta (XVI secolo); la confraternita di Santa Marta, in stile barocco; la chiesa di San Sebastiano (XV secolo); la chiesa di San Gregorio della Serra (XII secolo); la “Casa Mazzia”; il santuario della Madonna della Fontana; la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo e il castello dei Silva, nota famiglia ossolana originaria del posto.

Il toponimo si compone di due termini: il primo rappresenta la continuazione del diminutivo di “crepa”, che significa ‘fenditura', data la posizione dell'insediamento nel punto di raccordo della Val Divedro e della Valle Antigorio; il secondo si riferisce alla zona che si estende nella parte più settentrionale del Piemonte e che comprende le vallate che si trovano a nord del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGODORTA'>lago d'Orta</a> e della Val Strona e che confluiscono nel bacino del Toce. La sua storia coincide con quella dell'Ossola superiore e di Domodossola insieme alla quale, nell'alto Medioevo, fece parte del ducato <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a> di San Giulio d'Orta. Nel corso dell'XI secolo l'intera area appartenne ai vescovi di Novara che, per mantenerne il possesso, dovettero opporsi alle pretese dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIBRIANDATE'>conti di Briandate</a> e del comune di Novara. Nel 1381, in seguito alle lotte con i vallesani, intervenne <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GIANGALEAZZOVISCONTI'>Gian Galeazzo Visconti</a> che aggiunse così anche l'Ossola ai suoi già numerosi domini. Tuttavia, per tutto il secolo seguente, continuarono gli scontri tra milanesi e vallesani, fino a quando i primi ebbero la meglio sui secondi. L'area rimase poi stabilmente al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a> per poi passare a Carlo Emanuele IIII di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Durante la seconda guerra mondiale l'intera Ossola fu teatro di violenti scontri fra tedeschi e formazioni partigiane che nel 1944 riuscirono a dare vita alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=REPUBBLICADELLOSSOLA'>Repubblica dell'Ossola</a>. Nel suo patrimonio artistico meritano menzione: la parrocchiale di Santa Maria Assunta (XVI secolo); la confraternita di Santa Marta, in stile barocco; la chiesa di San Sebastiano (XV secolo); la chiesa di San Gregorio della Serra (XII secolo); la “Casa Mazzia”; il santuario della Madonna della Fontana; la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo e il castello dei Silva, nota famiglia ossolana originaria del posto.

Economia

È sede di Pro Loco. L'economia locale si caratterizza per l'abbandono, sempre più consistente, dell'agricoltura; si pratica invece l'allevamento bovino, caprino e ovino. Il settore economico secondario è rappresentato da aziende che operano nei comparti: alimentare (soprattutto lattiero-caseario), della lavorazione e conservazione delle carni, tessile, edile, meccanica, metallurgica, dell'estrazione e lavorazione della pietra, della lavorazione del legno, della gomma, della plastica, del vetro, della fabbricazione di mobili e della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone di una buona rete commerciale oltre che dell'insieme dei servizi, che comprendono anche quello bancario e assicurativo. Non dispone di strutture sociali di una certa rilevanza. Le scuole del posto assicurano l'istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. L'economia locale si caratterizza per l'abbandono, sempre più consistente, dell'agricoltura; si pratica invece l'allevamento bovino, caprino e ovino. Il settore economico secondario è rappresentato da aziende che operano nei comparti: alimentare (soprattutto lattiero-caseario), della lavorazione e conservazione delle carni, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICA'>meccanica</a>, metallurgica, dell'estrazione e lavorazione della pietra, della lavorazione del legno, della gomma, della plastica, del vetro, della fabbricazione di mobili e della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone di una buona rete commerciale oltre che dell'insieme dei servizi, che comprendono anche quello bancario e assicurativo. Non dispone di strutture sociali di una certa rilevanza. Le scuole del posto assicurano l'istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta turistica di notevole rilievo, grazie alle sue attività produttive fa registrare un notevole scambio di manodopera con i comuni limitrofi e la vicina Svizzera (è al terzo posto tra i comuni dell'Ossola per numero di frontalieri, dopo Domodossola e Varzo). Una delle mete divenute classiche per l'escursionismo ossolano è il lago d'Andromia. Degno di visita è anche il minuscolo villaggio di Simbo. è ormai tradizionale l'appuntamento per la sagra che si tiene ogni anno la prima domenica d'agosto e per la festa della Beata Vergine del Carmine, che si svolge a luglio. La festa dei Santi Patroni, Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

Meta turistica di notevole rilievo, grazie alle sue attività produttive fa registrare un notevole scambio di manodopera con i comuni limitrofi e la vicina Svizzera (è al terzo posto tra i comuni dell'Ossola per numero di frontalieri, dopo Domodossola e Varzo). Una delle mete divenute classiche per l'escursionismo ossolano è il lago d'Andromia. Degno di visita è anche il minuscolo villaggio di Simbo. è ormai tradizionale l'appuntamento per la sagra che si tiene ogni anno la prima domenica d'agosto e per la festa della Beata Vergine del Carmine, che si svolge a luglio. La festa dei Santi Patroni, Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

Località

Bosco, Campeglia, Cresto, Monte, Monte Larone, Oira, Oltrebogna, Pontemaglio, Rido

Bosco, Campeglia, Cresto, Monte, Monte Larone, Oira, Oltrebogna, Pontemaglio, Rido

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Crevoladossola rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.