Descrizione

Cittadina di pianura, di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I crevalcoresi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; tra le altre località le più popolose sono: Bevilacqua, Bolognina, Caselle, Galeazza, Palata Pepoli, Beni Comunali-Borgata Orsi, Case Via di Mezzo-Case Via Argini e Guisa Pepoli-Case Torlonia. Il territorio, attraversato da più canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, presenta un profilo geometrico regolare, con impercettibili variazioni altimetriche. L’abitato, interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico del tutto pianeggiante.

Cittadina di pianura, di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I crevalcoresi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; tra le altre località le più popolose sono: Bevilacqua, Bolognina, Caselle, Galeazza, Palata Pepoli, Beni Comunali-Borgata Orsi, Case Via di Mezzo-Case Via Argini e Guisa Pepoli-Case Torlonia. Il territorio, attraversato da più canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, presenta un profilo geometrico regolare, con impercettibili variazioni altimetriche. L’abitato, interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico del tutto pianeggiante.

Storia

Secondo alcuni studiosi andrebbe identificata col borgo di Crepacorio, citato già in un documento del secolo VIII e poi distrutto o abbandonato per impaludamento del Panaro. Il toponimo, attestato dal Trecento come Crevalcorio, è di origini incerte: potrebbe derivare da un soprannome o riferirsi alle condizioni del luogo: in quest’ultimo caso andrebbe riportato alla voce romagnola o bolognese “cur”, che significa ‘allagato’, o all’italiano antico “cuora”, dal latino CORIUM, ‘cuoio, crosta,’ riferito a un ambiente paludoso. Non manca però chi si richiama al dolore provato dai soldati romani per la morte del console Pansa, avvenuta nel I secolo a.C. La sua costruzione, iniziata nella prima metà del secolo XI, sarebbe terminata nel 1160, stando a un’antica iscrizione. Oggetto di contese tra Bologna e Modena, nel Duecento fu conquistata dai bolognesi che, per la gioia, la chiamarono Allegralcore. Possedimento dei Pepoli, nel XIV secolo fu occupata dai Visconti, passando poi sotto il dominio della Santa Sede, cui fu più volte sottratta da milanesi e bolognesi. Coinvolta, dal Cinquecento, nella guerra tra lo Stato Pontificio e i Farnese di Parma, nel XVIII secolo fu invasa dalle truppe di passaggio. La storia successiva all’avvento dei francesi, sul finire del Settecento, non evidenzia avvenumenti di rilievo, seguendo quella del resto della provincia. Tra i monumenti figurano: la porta Bologna; l’ottocentesco ospedale Barberini; il teatro comunale; i palazzi Michelini, dei Traldi, dei Tomeazzi, dei Pederzani e dei Minelli, del Sei-Settecento; il palazzo comunale; la chiesa di San Silvestro, in stile neogotico; il settecentesco oratorio di Santa Croce; la chiesa della Concezione, del XVII secolo; l’accademia degli Indifferenti e Risoluti, del Settecento; la cosiddetta “Rotonda”, dedicata alla Natività di Maria; il castello dei Pepoli, a Palata Pepoli, e la villa Bevilacqua, a Galeazza.

Secondo alcuni studiosi andrebbe identificata col borgo di Crepacorio, citato già in un documento del secolo VIII e poi distrutto o abbandonato per impaludamento del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=PANARO'>Panaro</a>. Il toponimo, attestato dal Trecento come Crevalcorio, è di origini incerte: potrebbe derivare da un soprannome o riferirsi alle condizioni del luogo: in quest’ultimo caso andrebbe riportato alla voce romagnola o bolognese “cur”, che significa ‘allagato’, o all’italiano antico “cuora”, dal latino CORIUM, ‘cuoio, crosta,’ riferito a un ambiente paludoso. Non manca però chi si richiama al dolore provato dai soldati romani per la morte del console Pansa, avvenuta nel I secolo a.C. La sua costruzione, iniziata nella prima metà del secolo XI, sarebbe terminata nel 1160, stando a un’antica iscrizione. Oggetto di contese tra Bologna e Modena, nel Duecento fu conquistata dai bolognesi che, per la gioia, la chiamarono Allegralcore. Possedimento dei Pepoli, nel XIV secolo fu occupata dai Visconti, passando poi sotto il dominio della Santa Sede, cui fu più volte sottratta da milanesi e bolognesi. Coinvolta, dal Cinquecento, nella guerra tra lo Stato Pontificio e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=FARNESE'>Farnese</a> di Parma, nel XVIII secolo fu invasa dalle truppe di passaggio. La storia successiva all’avvento dei francesi, sul finire del Settecento, non evidenzia avvenumenti di rilievo, seguendo quella del resto della provincia. Tra i monumenti figurano: la porta Bologna; l’ottocentesco ospedale Barberini; il teatro comunale; i palazzi Michelini, dei Traldi, dei Tomeazzi, dei Pederzani e dei Minelli, del Sei-Settecento; il palazzo comunale; la chiesa di San Silvestro, in stile neogotico; il settecentesco oratorio di Santa Croce; la chiesa della Concezione, del XVII secolo; l’accademia degli Indifferenti e Risoluti, del Settecento; la cosiddetta “Rotonda”, dedicata alla Natività di Maria; il castello dei Pepoli, a Palata Pepoli, e la villa Bevilacqua, a Galeazza.

Economia

Se si escludono la stazione dei carabinieri e gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e frutta; è praticato anche l’allevamento di ovini, caprini, equini, avicoli e soprattutto di bovini e suini. Il settore che assicura maggiori possibilità di occupazione è quello industriale, con buona presenza di fabbriche tessili e metalmeccaniche, affiancate da aziende che operano nei comparti edile e automobilistico. Il terziario, oltre al servizio bancario, annovera anche attività di consulenza informatica. Una discreta rete commerciale completa il quadro delle risorse economiche. Tra le strutture sociali si segnala una casa protetta. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo e includono un istituto professionale industriale, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, pure di soggiorno. A livello sanitario sono garantite le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Se si escludono la stazione dei carabinieri e gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e frutta; è praticato anche l’allevamento di ovini, caprini, equini, avicoli e soprattutto di bovini e suini. Il settore che assicura maggiori possibilità di occupazione è quello industriale, con buona presenza di fabbriche tessili e metalmeccaniche, affiancate da aziende che operano nei comparti edile e automobilistico. Il terziario, oltre al servizio bancario, annovera anche attività di consulenza informatica. Una discreta rete commerciale completa il quadro delle risorse economiche. Tra le strutture sociali si segnala una casa protetta. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo e includono un istituto professionale industriale, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, pure di soggiorno. A livello sanitario sono garantite le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Relazioni

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, è molto frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alle industrie, che consentono un notevole assorbimento di manodopera. Gli intensi rapporti con i comuni vicini sono ulteriormente alimentati dalla presenza del presidio ospedaliero e dell’istituto d’istruzione secondaria di secondo grado. Tra gli appuntamenti tradizionali o folcloristici, che richiamano numerosi visitatori dai dintorni, meritano di essere ricordate: la fiera del fiore, che si svolge a marzo, e quella del Carmine, a luglio. La festa del Patrono, San Silvestro, viene celebrata il 31 dicembre.

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, è molto frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alle industrie, che consentono un notevole assorbimento di manodopera. Gli intensi rapporti con i comuni vicini sono ulteriormente alimentati dalla presenza del presidio ospedaliero e dell’istituto d’istruzione secondaria di secondo grado. Tra gli appuntamenti tradizionali o folcloristici, che richiamano numerosi visitatori dai dintorni, meritano di essere ricordate: la fiera del fiore, che si svolge a marzo, e quella del Carmine, a luglio. La festa del Patrono, San Silvestro, viene celebrata il 31 dicembre.

Località

Beni Comunali-Borgata Orsi, Bevilacqua, Bolognina, Borgata Acli, Boschi, Canaletto, Cantone, Case Michelini, Case Santa Sofia, Case Santa Teresa, Case Tioli, Case Torlonia, Case Via di Mezzo-Case Via Argini, Caselle, Chiesolino Ca' Rossa, Contrada Filippina, Crociale, Galeazza, Ghiacciaia Vecchia, Guisa Pepoli, Palata Pepoli, Palazzo Bevilacqua, Papa Piccolo, Prato Chiuso, Ricovero, Ronchi, Sammartini, San Bernardino, San Martino

Beni Comunali-Borgata Orsi, Bevilacqua, Bolognina, Borgata Acli, Boschi, Canaletto, Cantone, Case Michelini, Case Santa Sofia, Case Santa Teresa, Case Tioli, Case Torlonia, Case Via di Mezzo-Case Via Argini, Caselle, Chiesolino Ca' Rossa, Contrada Filippina, Crociale, Galeazza, Ghiacciaia Vecchia, Guisa Pepoli, Palata Pepoli, Palazzo Bevilacqua, Papa Piccolo, Prato Chiuso, Ricovero, Ronchi, Sammartini, San Bernardino, San Martino

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Crevalcore rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.