Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole sta sviluppando il turismo. I cosiesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.906 metri di quota. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, ha il tipico aspetto dei borghi alpini, con case addossate l’una all’altra, per meglio difendersi dai rigori dell’inverno; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Piccola comunità di montagna, di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole sta sviluppando il turismo. I cosiesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.906 metri di quota. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, ha il tipico aspetto dei borghi alpini, con case addossate l’una all’altra, per meglio difendersi dai rigori dell’inverno; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

A lungo chiamata Cosio, nome derivante dal personale latino CUSIUS, assunse la denominazione attuale nel 1862, quando fu aggiunta la specificazione, riferita alla sua ubicazione nell’omonima valle. Possedimento dei marchesi di Clavesana, che la dotarono di un castello, distrutto nel XIII secolo, fece parte delle località riunitesi, nella prima metà del Duecento, per dar vita alla Pieve di Teco. Inserita nella castellanìa dell’alta valle Arroscia, tra il XII e il XIV secolo stipulò varie convenzioni con i borghi della vallata del fiume Roia, per regolamentare la transumanza e l’alpeggio delle mandrie. All’inizio del Cinquecento, passò nell’orbita della repubblica marinara di Genova, di cui condivise le sorti. Coinvolta nelle lotte che imperversarono nella zona, sul finire del XVIII secolo fu assoggettata alla dominazione napoleonica, durante la quale venne aggregata all’impero francese. Annessa al regno sabaudo, all’indomani del congresso di Vienna, partecipò alle successive vicende del resto della regione. Tra i beni architettonici meritano di essere citati: la seicentesca chiesa parrocchiale, dedicata a San Pietro, e l’oratorio dell’Assunta, affiancato da un campanile, del XIII secolo, in origine appartenente alla vecchia parrocchiale di San Pietro del Fossato. Interessanti sono anche alcuni edifici civili di epoca medievale.

A lungo chiamata Cosio, nome derivante dal personale latino CUSIUS, assunse la denominazione attuale nel 1862, quando fu aggiunta la specificazione, riferita alla sua ubicazione nell’omonima valle. Possedimento dei marchesi di Clavesana, che la dotarono di un castello, distrutto nel XIII secolo, fece parte delle località riunitesi, nella prima metà del Duecento, per dar vita alla Pieve di Teco. Inserita nella castellanìa dell’alta <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=VALLEARROSCIA'>valle Arroscia</a>, tra il XII e il XIV secolo stipulò varie convenzioni con i borghi della vallata del fiume Roia, per regolamentare la transumanza e l’alpeggio delle mandrie. All’inizio del Cinquecento, passò nell’orbita della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=REPUBBLICAMARINARADIGENOVA'>repubblica marinara di Genova</a>, di cui condivise le sorti. Coinvolta nelle lotte che imperversarono nella zona, sul finire del XVIII secolo fu assoggettata alla dominazione napoleonica, durante la quale venne aggregata all’impero francese. Annessa al regno sabaudo, all’indomani del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=CONGRESSODIVIENNA'>congresso di Vienna</a>, partecipò alle successive vicende del resto della regione. Tra i beni architettonici meritano di essere citati: la seicentesca chiesa parrocchiale, dedicata a San Pietro, e l’oratorio dell’Assunta, affiancato da un campanile, del XIII secolo, in origine appartenente alla vecchia parrocchiale di San Pietro del Fossato. Interessanti sono anche alcuni edifici civili di epoca medievale.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e degli uffici municipali. Sul posto manca una stazione dei carabinieri, ragion per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, uve, olive e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini e ovini; parte della popolazione si dedica pure alla silvicoltura. L’industria è pressoché inesistente. Limitata è la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non vi sono strutture sociali, sportive o ricreative di una certa rilevanza. È possibile frequentare soltanto le scuole materne; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base. Migliore è la dotazione di strutture ricettive, che offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e degli uffici municipali. Sul posto manca una stazione dei carabinieri, ragion per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, uve, olive e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini e ovini; parte della popolazione si dedica pure alla silvicoltura. L’industria è pressoché inesistente. Limitata è la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non vi sono strutture sociali, sportive o ricreative di una certa rilevanza. È possibile frequentare soltanto le scuole materne; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base. Migliore è la dotazione di strutture ricettive, che offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno.

Relazioni

Località di villeggiatura, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo dell’aria salubre e delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di folti castagneti. È poco frequentata per lavoro, in quanto il modesto livello delle sue attività produttive non permette di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; numerosi, quindi, sono i cosiesi costretti a spostarsi nelle aree più sviluppate, per trovare un’occupazione. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; a essi la popolazione si rivolge anche per frequentare le scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado, oltre che per usufruire dei servizi non forniti localmente. Tra gli appuntamenti tradizionali con il folclore locale, che contribuiscono ad aumentare il flusso dei visitatori, merita di essere citata la fiera di ottobre. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, viene celebrata il 29 giugno.

Località di villeggiatura, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo dell’aria salubre e delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di folti castagneti. È poco frequentata per lavoro, in quanto il modesto livello delle sue attività produttive non permette di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; numerosi, quindi, sono i cosiesi costretti a spostarsi nelle aree più sviluppate, per trovare un’occupazione. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; a essi la popolazione si rivolge anche per frequentare le scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado, oltre che per usufruire dei servizi non forniti localmente. Tra gli appuntamenti tradizionali con il folclore locale, che contribuiscono ad aumentare il flusso dei visitatori, merita di essere citata la fiera di ottobre. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, viene celebrata il 29 giugno.

Località

Sant'Apollonia

Sant'Apollonia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cosio d'Arroscia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.