Descrizione

Comune collinare, di origine antica, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. I cortazzonesi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente alto, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, la località Vanara, molti aggregati urbani minori nonché alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, interessato da crescita edilizia, sorge su una collina. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca un leone coronato, azzurro, accompagnato dalle parole, in lettere maiuscole rosse, CURTIS e AZONIS; sullo sfondo rosso del capo spiccano due chiavi d’oro decussate, poste con gli ingegni all’insù, volti verso i fianchi dello scudo.

Comune collinare, di origine antica, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. I cortazzonesi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente alto, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, la località Vanara, molti aggregati urbani minori nonché alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, interessato da crescita edilizia, sorge su una collina. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca un leone coronato, azzurro, accompagnato dalle parole, in lettere maiuscole rosse, CURTIS e AZONIS; sullo sfondo rosso del capo spiccano due chiavi d’oro decussate, poste con gli ingegni all’insù, volti verso i fianchi dello scudo.

Storia

Il toponimo sembra derivare dalla parola “corte” e da un nome proprio germanico non bene identificato (Azzone o Uncione), per indicare il ‘luogo di proprietà di tale famiglia’. Durante il Medioevo il borgo cittadino fu proprietà del vescovo di Pavia che, dopo pochi anni, ne diede in concessione i possedimenti all’abate della Torre Rossa di Asti e ai signori di Riva (che cambiarono poi il nome in Cortazzone). Successivamente ne presero possesso i Pelletta e, in seguito, anche i Visconti e i dalla Rovere d’Aragona. I Pelletta, però, non abbandonarono mai completamente il dominio di queste terre e ne mantennero il controllo, seppur e per brevi periodi, fino al XIX secolo. Due sono i monumenti di spicco del borgo: il castello e la parrocchiale di San Secondo. Il primo, costruito in età medievale, fu quasi completamente distrutto nel 1706 durante un assedio subito da parte delle truppe spagnole. Ristrutturato nel 1750, presenta oggi, oltre allo scheletro originario, anche le mura e una torre a base quadrata. La seconda, come il castello, risale al XII secolo ma fu quasi completamente ricostruita nel Settecento. Di questa, spicca oggi una facciata in stile neogotico e un campanile costituito da una alta cuspide. È la più interessante chiesa romanica dell’astigiano per quelle sculture, fregi e decorazioni medievali che si trovano lungo il percorso delle vie di pellegrinaggio e non solo è testimonianza di cultura e di fede cristiana, ma anche di un sapere comune agli uomini dotti d’allora, generalmente ecclesiastici e monaci.

Il toponimo sembra derivare dalla parola “corte” e da un nome proprio germanico non bene identificato (Azzone o Uncione), per indicare il ‘luogo di proprietà di tale famiglia’. Durante il Medioevo il borgo cittadino fu proprietà del vescovo di Pavia che, dopo pochi anni, ne diede in concessione i possedimenti all’abate della Torre Rossa di Asti e ai signori di Riva (che cambiarono poi il nome in Cortazzone). Successivamente ne presero possesso i Pelletta e, in seguito, anche i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> e i dalla Rovere d’Aragona. I Pelletta, però, non abbandonarono mai completamente il dominio di queste terre e ne mantennero il controllo, seppur e per brevi periodi, fino al XIX secolo. Due sono i monumenti di spicco del borgo: il castello e la parrocchiale di San Secondo. Il primo, costruito in età medievale, fu quasi completamente distrutto nel 1706 durante un assedio subito da parte delle truppe spagnole. Ristrutturato nel 1750, presenta oggi, oltre allo scheletro originario, anche le mura e una torre a base quadrata. La seconda, come il castello, risale al XII secolo ma fu quasi completamente ricostruita nel Settecento. Di questa, spicca oggi una facciata in stile neogotico e un campanile costituito da una alta cuspide. È la più interessante chiesa romanica dell’astigiano per quelle sculture, fregi e decorazioni medievali che si trovano lungo il percorso delle vie di pellegrinaggio e non solo è testimonianza di cultura e di fede cristiana, ma anche di un sapere comune agli uomini dotti d’allora, generalmente ecclesiastici e monaci.

Economia

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano soprattutto cereali, frumento, frutta e vite, che permette la produzione del famoso Barbera. Praticato è pure l’allevamento di bovini, caprini e avicoli. L’attività industriale si compone di piccole imprese operanti nei comparti della lavorazione del legno, della gomma e della plastica, della metallurgia e dell’edilizia. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle sole classi elementari; per l’arricchimento culturale si può disporre della biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Il servizio sanitario si avvale della locale farmacia.

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano soprattutto cereali, frumento, frutta e vite, che permette la produzione del famoso <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a>. Praticato è pure l’allevamento di bovini, caprini e avicoli. L’attività industriale si compone di piccole imprese operanti nei comparti della lavorazione del legno, della gomma e della plastica, della metallurgia e dell’edilizia. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle sole classi elementari; per l’arricchimento culturale si può disporre della biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Il servizio sanitario si avvale della locale farmacia.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, conserva, comunque, piacevoli attrattive costituite dalle bellezze proprie dell’ambiente naturale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano manifestazioni a carattere religioso o folcloristico, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, in onore di San Secondo, si celebra il secondo martedì di maggio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, conserva, comunque, piacevoli attrattive costituite dalle bellezze proprie dell’ambiente naturale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano manifestazioni a carattere religioso o folcloristico, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, in onore di San Secondo, si celebra il secondo martedì di maggio.

Località

Briccarello, Casale, Collina del Negro, Giaretto, Mongiglietto, Valmezzana, Valroino, Vanara

Briccarello, Casale, Collina del Negro, Giaretto, Mongiglietto, Valmezzana, Valroino, Vanara

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cortazzone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.