Descrizione
Piccola comunità di pianura di antica origine, in cui all'attività agricola si è affiancata quella industriale. I cornovecchiesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono in gran parte concentrati nel capoluogo del comune. Il territorio, incastonato fra le anse di due maestosi fiumi, ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche praticamente irrilevanti; esso presenta i caratteri di una forte espansione edilizia. L'abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Il paesaggio è quello tipico dei territori che costeggiano la parte meridionale del corso del fiume Adda, con connotazione agricola e presenza di boschi naturali e seminaturali nonché di pioppeti. Lo stemma comunale argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura uno scudo rettangolare d'oro all'interno del quale spicca una fibbia d'argento intrecciata con un "filetto" verde e un "controfiletto" rosso. Lo scudo, sulla cui cima risalta un corno rosso, è circondato, in capo, da una gomena, anch'essa rossa, disposta a guisa di ellisse.
Storia
È uno dei tre nuclei che costituivano l'insediamento formatosi su un fiume ormai scomparso, chiamato Villafranca, o, secondo alcuni, sull'antico "Mare Gerundo", lago generato dall'Adda, dall'aspetto paludoso e di considerevoli dimensioni. Fra i tre sarebbe quello di cui si hanno più antiche testimonianze. Ivi Sant'Ambrogio, vescovo di Milano, inviò un prete, Ilario, allo scopo di sconfiggere il paganesimo, e per suo tramite ottenne che si trasformasse in chiesa un tempio dedicato ad Apollo. Il suo nome deriverebbe quindi da "corno", "ansa del fiume" (da cui derivano i nomi di molte famiglie del luogo), e, prima di assumere l'attuale denominazione, avrebbe avuta quella di Ripa Alta. Motivo dell'ubicazione dell'insediamento è la sua posizione rispetto al corso del Po. Dopo le invasioni barbariche, nel IX secolo, l'imperatore Ludovico II approvò la riedificazione di una chiesa, che volle fosse dedicata a Santo Stefano e le concesse il diritto di riscossione dei tributi e la metà del ricavato delle tasse dovute ai traffici commerciali sul Po. Subì numerose incursioni, essendo assai ambita per la sua posizione privilegiata, fra Piacenza e Cremona. Fortificata dai milanesi contro Federico Barbarossa e i cremonesi, venne da questi distrutta e successivamente ancora disputata fra milanesi, cremonesi, piacentini e lodigiani. Numerosi sono i feudatari che ne ebbero il controllo, fra XII e XIII secolo. Possedimento della famiglia Tresseni fin verso la fine del XIV secolo, venne donata da Gian Galeazzo Visconti ai Bevilacqua, che la tennero fino allo scorcio del XVIII secolo. Di interesse artistico è la chiesa parrocchiale, intitolata alla Purificazione di Maria e ricostruita alla fine del XVIII secolo; in località Castellina, inoltre, si trovano ancora i resti di un castello. Nella seconda metà del secolo XX ha avuto inizio un massiccio fenomeno migratorio verso i centri vicini ma si spera, se non in un'inversione di tendenza, almeno in un contenimento del fenomeno, dovuto al recente miglioramento economico.
Economia
La comunità, piccola ma operosa, vive dei prodotti dell'agricoltura, quali cereali e foraggi nonché di quelli derivanti dall'allevamento bovino. L'industria è rappresentata dal comparto edile, il più importante e da quelli dell'abbigliamento e della lavorazione dei metalli, più modesti per dimensioni. Appena sufficiente è il terziario, con la piccola rete distributiva per il soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione e modeste le attività di servizio, limitate pressoché esclusivamente alla pubblica amministrazione; del tutto assenti sono le scuole. La comunità non è dotata di strutture sociali né di quelle per la diffusione e l'approfondimento della cultura. Per quanto riguarda la ricettività è possibile usufruire della sola ristorazione. Non sono presenti neppure farmacie o altri tipi di strutture sanitarie.
Relazioni
Vive un rapporto di completa dipendenza dal circondario, a cui si rivolge anche per i servizi di prima necessità. Tuttavia il pendolarismo non costituisce una grave difficoltà, vista l'efficienza del sistema di collegamenti, agevolato anche dalle particolari caratteristiche orografiche di questa parte della regione. Molto sentita è la festa patronale in onore della Purificazione della Vergine Maria, che si celebra la terza domenica di settembre.
Località
Campagnola, Castellina, Goretti, Moriane Basse
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cornovecchio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 209
- Lat 45° 8' 13,1'' 45.13694722
- Long 9° 47' 58,31'' 9.79953056
- CAP 20076
- Prefisso 0377
- Codice ISTAT 098023
- Codice Catasto D029
- Altitudine slm 52 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2545 - Superficie 6.5 Km2
- Densità 32,15 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 07:35
- Tramonto 16:39
- Giuseppe Bragalini
- Via Don Attilio Rovida, 1
- 26842 (LO) Lombardia
- comune.cornovecchio@pec.regione.lombardia.it
- protocollo@comune.cornovecchio.lo.it
- www.comune.cornovecchio.lo.it
- 82503640151
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