Descrizione

Centro collinare, di origine medievale, la cui economia è prevalentemente di tipo agricolo e industriale. I cornedesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono la maggior parte nel capoluogo comunale e nelle località Cereda, Spagnago e San Martino tra le più popolose; il resto della popolazione si distribuisce in numerosissimi nuclei urbani minori, oltre che in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, oscillanti tra i 150 e i 784 metri sul livello del mare. L’abitato, per il quale si registra un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, sono raffigurati, su sfondo azzurro, tre alberi di corniolo, muniti di frutti rossi, posti su un monte verde a tre colli e attraversati da una fascia ondata d’argento, recante il motto: AB SILVIS CORNEIS.

Centro collinare, di origine medievale, la cui economia è prevalentemente di tipo agricolo e industriale. I cornedesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono la maggior parte nel capoluogo comunale e nelle località Cereda, Spagnago e San Martino tra le più popolose; il resto della popolazione si distribuisce in numerosissimi nuclei urbani minori, oltre che in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, oscillanti tra i 150 e i 784 metri sul livello del mare. L’abitato, per il quale si registra un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, sono raffigurati, su sfondo azzurro, tre alberi di corniolo, muniti di frutti rossi, posti su un monte verde a tre colli e attraversati da una fascia ondata d’argento, recante il motto: AB SILVIS CORNEIS.

Storia

Il toponimo è tratto dall’abbondanza di boschi di cornioli che una volta ricoprivano la zona. Numerose sono le fortificazioni, oramai ridotte a ruderi, che testimoniano l a sua importanza nell’altomedioevo perché situata sulla via di comunicazione tra l’Italia e la Germania. Citata nei diplomi imperiali per la presenza di un castello vescovile, viene data in feudo dai vescovi di Vicenza alla famiglia dei Zambrico e nel 1184 ai Trissino. Nel tredicesimo secolo a conferire l’investitura è Federico II e quindi gli Ezzelino, che la tennero fino al 1311 quando passò sotto il dominio degli Scaligeri. Insieme a Vicenza fu sotto la signoria della Repubblica veneta. Non si segnalano altri eventi di rilievo, segue nei periodi successivi le vicende che hanno coinvolto l’intera regione. Non molto ricco il suo patrimonio storico-architettonico. Tra i monumenti religiosi di rilievo vi è la chiesa di Sant’Andrea, che risulta essere parrocchiale sin dal tredicesimo secolo e conserva diverse opere importanti: un tabernacolo del 1440 opera di Nicolò da Cornedo con un Cristo a mezzo busto e ai lati Giovanni Battista e Sant’Agostino; un dipinto del Maganza e una pala, l’Immacolata concezione tra i Santi Pietro e Gaspare, eseguita da Giovanni Buonconsiglio nel 1497.

Il toponimo è tratto dall’abbondanza di boschi di cornioli che una volta ricoprivano la zona. Numerose sono le fortificazioni, oramai ridotte a ruderi, che testimoniano l a sua importanza nell’altomedioevo perché situata sulla via di comunicazione tra l’Italia e la Germania. Citata nei diplomi imperiali per la presenza di un castello vescovile, viene data in feudo dai vescovi di Vicenza alla famiglia dei Zambrico e nel 1184 ai Trissino. Nel tredicesimo secolo a conferire l’investitura è Federico II e quindi gli Ezzelino, che la tennero fino al 1311 quando passò sotto il dominio degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SCALIGERI'>Scaligeri</a>. Insieme a Vicenza fu sotto la signoria della Repubblica veneta. Non si segnalano altri eventi di rilievo, segue nei periodi successivi le vicende che hanno coinvolto l’intera regione. Non molto ricco il suo patrimonio storico-architettonico. Tra i monumenti religiosi di rilievo vi è la chiesa di Sant’Andrea, che risulta essere parrocchiale sin dal tredicesimo secolo e conserva diverse opere importanti: un tabernacolo del 1440 opera di Nicolò da Cornedo con un Cristo a mezzo busto e ai lati Giovanni Battista e Sant’Agostino; un dipinto del Maganza e una pala, l’Immacolata concezione tra i Santi Pietro e Gaspare, eseguita da Giovanni Buonconsiglio nel 1497.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Lo sviluppo dell’economia locale è, senza dubbio, conseguenza dell’aumento dell’attività industriale, che costituisce la principale fonte di reddito per gli abitanti. Continua, tuttavia, parallelamente anche l’attività agricola: si producono cereali, frumento, foraggi, frutta e uva da vino. Si allevano soprattutto bovini; tale attività è collegata all’incremento dell’industria alimentare, in particolare lattiero-casearia. Il settore industriale si articola in diversi comparti: dalle produzioni più tradizionali, quali la lavorazione del legno, del vetro e delle pelli, si passa alle più moderne e tecnologicamente avanzate, come la costruzione di apparecchiature medicali. Il comparto più importante, almeno per numero di addetti, è quello della fabbricazione di macchine per ufficio. Il terziario è sorretto dalla presenza di un discreto numero di esercizi commerciali e del servizio bancario. Le strutture sociali garantiscono assistenza sia all’infanzia che agli anziani; quelle scolastiche sono rappresentate dalle scuole dell’obbligo. La presenza di due emittenti radiotelevisive, quella della biblioteca e del museo civico di paleontologia, mineralogia e antropologia completano il quadro delle strutture che contribuiscono all’approfondimento culturale. L’apparato ricettivo è presente con strutture di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. Il servizio sanitario è garantito dalla sola farmacia, per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Lo sviluppo dell’economia locale è, senza dubbio, conseguenza dell’aumento dell’attività industriale, che costituisce la principale fonte di reddito per gli abitanti. Continua, tuttavia, parallelamente anche l’attività agricola: si producono cereali, frumento, foraggi, frutta e uva da vino. Si allevano soprattutto bovini; tale attività è collegata all’incremento dell’industria alimentare, in particolare lattiero-casearia. Il settore industriale si articola in diversi comparti: dalle produzioni più tradizionali, quali la lavorazione del legno, del vetro e delle pelli, si passa alle più moderne e tecnologicamente avanzate, come la costruzione di apparecchiature medicali. Il comparto più importante, almeno per numero di addetti, è quello della fabbricazione di macchine per ufficio. Il terziario è sorretto dalla presenza di un discreto numero di esercizi commerciali e del servizio bancario. Le strutture sociali garantiscono assistenza sia all’infanzia che agli anziani; quelle scolastiche sono rappresentate dalle scuole dell’obbligo. La presenza di due emittenti radiotelevisive, quella della biblioteca e del museo civico di paleontologia, mineralogia e antropologia completano il quadro delle strutture che contribuiscono all’approfondimento culturale. L’apparato ricettivo è presente con strutture di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. Il servizio sanitario è garantito dalla sola farmacia, per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

La capacità di attrazione della sua struttura economica e del suo patrimonio storico e naturalistico rende molto dinamici i suoi rapporti con l’esterno. La Pro loco e la tradizione locale organizzano una serie di eventi culturali e per il tempo libero, che contribuiscono a determinare una certa affluenza di visitatori da tutto il circondario. Si segnalano, a tal proposito: la marcia, non competitiva, di San Sebastiano, che si svolge l’ultima domenica di gennaio, e la mostra di artigianato della Valle, la prima settimana di luglio. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno, e si svolge con una sagra il cui significato è quasi esclusivamente religioso.

La capacità di attrazione della sua struttura economica e del suo patrimonio storico e naturalistico rende molto dinamici i suoi rapporti con l’esterno. La Pro loco e la tradizione locale organizzano una serie di eventi culturali e per il tempo libero, che contribuiscono a determinare una certa affluenza di visitatori da tutto il circondario. Si segnalano, a tal proposito: la marcia, non competitiva, di San Sebastiano, che si svolge l’ultima domenica di gennaio, e la mostra di artigianato della Valle, la prima settimana di luglio. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno, e si svolge con una sagra il cui significato è quasi esclusivamente religioso.

Località

Battilana, Belvedere, Campagnola, Canova, Castello, Ceolati (ex Tisi), Cerati, Cereda, Colombara, Cozza Cornedo, Cracchi, Crestani, Fermi, Gobbi Alti, Gobbi Bassi, Gonzati (ex Ambrosi), Grande, Guarde, Madonetta, Merli, Montagna, Montepulgo, Motto, Muzzolon, Nanti (ex Colombara Bassa), Palazzetto (ex Giro), Palazzina, Petenello, Refoschi (ex Bastianelli), Riobonello, Roccoberton, San Martino, Sansugari, Savegnago, Spagnago, Stivanelli, Strambay, Stringari, Tezze Cereda (ex Tezzone), Tomasoni, Vencati, Vicario, Vigolo, Zamperetti, Zaupa

Battilana, Belvedere, Campagnola, Canova, Castello, Ceolati (ex Tisi), Cerati, Cereda, Colombara, Cozza Cornedo, Cracchi, Crestani, Fermi, Gobbi Alti, Gobbi Bassi, Gonzati (ex Ambrosi), Grande, Guarde, Madonetta, Merli, Montagna, Montepulgo, Motto, Muzzolon, Nanti (ex Colombara Bassa), Palazzetto (ex Giro), Palazzina, Petenello, Refoschi (ex Bastianelli), Riobonello, Roccoberton, San Martino, Sansugari, Savegnago, Spagnago, Stivanelli, Strambay, Stringari, Tezze Cereda (ex Tezzone), Tomasoni, Vencati, Vicario, Vigolo, Zamperetti, Zaupa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cornedo Vicentino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.