Descrizione
Comune collinare di origine probabilmente medievale, con un’economia sostenuta dalle attività rurali, dal comparto industriale delle confezioni e dal crescente turismo ecologico. La comunità dei concani, il cui indice di vecchiaia è elevato, mostra una chiara tendenza alla dispersione, risiedendo oltre che nel capoluogo comunale, in diverse altre località (Catailli, Cave, Orchi, Piantoli, Pisciariello e Vezzara), in alcuni aggregati urbani minori (Potete, Tuoripunzoli e Vallecardi) e in alcune case sparse sui fondi. L’abitato, di forma allungata, si distende sul crinale di un poggio. L’aspetto del territorio comunale, che si distende sulle pendici di un antico vulcano, è caratterizzato da molteplici sfumature di colore, dal verde scuro dei boschi di quercia e castagno a quello brillante dei prati e delle viti, dal grigio argenteo degli olivi al giallo dorato delle spighe mature nella bella stagione. Lo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è attraversato da tre fasce rosse e presenta, nel “capo”, una croce a tau nera. Lo stemma usato dal comune, è quello riprodotto in alto.
Storia
Sorta in un sito popolato nell’antichità da ausoni, sidicini, aurunci e romani, fece parte nel Medioevo dei possedimenti dell’abbazia di Montecassino e probabilmente deve la sua fondazione proprio a questa importante casa religiosa; a questo proposito i ruderi di un maniero dalle mura gigantesche, denominati Castel Pilano, sono forse la testimonianza di un’antica dimora benedettina. Nel Quattrocento divenne feudo dei Marzano ma qualche tempo dopo i sovrani aragonesi la assegnarono ai Di Capua (1467), poi nominati principi; a questi successero, nel 1770, gli Invitti, che la tennero fino all’eversione dei diritti feudali. Dopo l’unità d’Italia, come era già accaduto nel Seicento, subì la piaga del brigantaggio. Il toponimo, menzionato in Catalogus Baronum (1150-1168), è stato semplicemente Conca fino al 1862 e allude alla posizione dell’abitato; la specificazione è stata aggiunta per distinguere questa località da quelle omonime. Tra le testimonianze del passato figurano: il castello medievale, rimaneggiato nel Cinquecento e nel Settecento e sede di una cappella che ospita la seicentesca statua lignea della Madonna della Libera e alcuni affreschi raffiguranti scene di vita francescana; la collegiata di San Pietro, in cui si possono ammirare un affresco riguardante l’adorazione dei Magi, un’immagine di San Benedetto da Norcia e un trittico di legno del 1519, raffigurante la Madonna e i Santi Pietro e Paolo; la chiesa di Santa Maria della Libera; interessanti palazzi nobiliari, come palazzo Saraceno e Sarao.
Economia
Attività economiche tradizionali, come l’agricoltura, specializzata nella produzione di grano, frutta e olive, e la silvicoltura, che fornisce abbondante legname e pregiati frutti spontanei (castagne, funghi e nocciole), costituiscono fonti di reddito e occupazione ancora significative; il quadro economico locale evidenzia anche la vivacità del settore secondario, comprendente alcuni grandi stabilimenti di confezioni e altre imprese di minori dimensioni attive nei comparti alimentare ed edile; poco sviluppato appare invece il terziario, che non include servizi più qualificati, come quello bancario e le assicurazioni. Possiede le scuole dell’obbligo e una biblioteca comunale; tuttavia, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria può fare affidamento soltanto sulla farmacia e il suo apparato ricettivo, nel complesso assai modesto, non include strutture per il soggiorno.
Relazioni
Le notevoli attrattive paesaggistiche di questi luoghi, popolati da una grande varietà di specie animali (cinghiali, volpi, lepri, fagiani, starne, colombacci, beccacce, quaglie e tortore), esercitano un forte richiamo sugli escursionisti e sugli amanti della natura in genere. Alle bellezze ambientali si aggiungono numerose manifestazioni tradizionali: si ricordano il falò di San Giuseppe (19 marzo), la fiera di San Luca (primo martedì di aprile e ultima decade di settembre), il “Ferragosto concano” (dall’1 al 31 agosto), la sagra della pasta e fagioli (14 agosto, in località Cave); la festa di Maria Santissima della Libera, la prima domenica di settembre e la sagra della castagna (ultima domenica di settembre, in località Vezzara). La festa del Patrono, San Sebastiano, si celebra il 20 gennaio.
Località
Catailli, Cave, Orchi, Piantoli, Pisciariello, Potete, Tuoripunzoli, Vallecardi, Vezzara
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Conca della Campania rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 1.239
- Lat 41° 20' 1,21'' 41.33366944
- Long 13° 59' 23,18'' 13.98977222
- CAP 81044
- Prefisso 0823
- Codice ISTAT 061031
- Codice Catasto C939
- Altitudine slm 420 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno D/1892 - Superficie 26.6 Km2
- Densità 46,58 ab/Km2
- Sismicità Zona 2
- Alba 07:32
- Tramonto 16:38
- Alberico Di Salvo
- Piazza Umberto I
- 81044 (CE) Campania
- segreteria.concadellacampania@asmepec.it
- www.comunedellacampania.ce.it
- 83000540613