Descrizione

Centro di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l'industria e il commercio. I colornesi, con un indice di vecchiaia superiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località di Copernio, Mezzano Rondani, Sacca, Sanguigna, Trai, Vedole, Argine, Cà Basse, Cadassa, Casello, Chiesa, Corte e Parrocchia, Osteria e Stazione. Il territorio, ricco di corsi d'acqua e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti, che conferiscono all'abitato, interessato da una significativa espansione edilizia, un andamento plano-altimetrico pianeggiante. È conosciuta come la “piccola Versailles dei duchi di Parma” per l'imponente mole del palazzo ducale. Nello stemma comunale, partito, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, in campo argenteo, un albero di orno posto sulla sponda erbosa di un fiume che scorre sulla riviera; la seconda sezione, a sfondo rosso, riporta una croce dimezzata d'oro. Il tutto è racchiuso in uno scudo ovale ornato di due volute e sormontato da una corona marchionale; il motto è: EX ORNIS LURNUS EX HOC COLURNUS. Lo scudo è accollato a rami di palma ed è sostenuto da un drago senza ali.

Centro di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l'industria e il commercio. I colornesi, con un indice di vecchiaia superiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località di Copernio, Mezzano Rondani, Sacca, Sanguigna, Trai, Vedole, Argine, Cà Basse, Cadassa, Casello, Chiesa, Corte e Parrocchia, Osteria e Stazione. Il territorio, ricco di corsi d'acqua e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti, che conferiscono all'abitato, interessato da una significativa espansione edilizia, un andamento plano-altimetrico pianeggiante. È conosciuta come la “piccola Versailles dei duchi di Parma” per l'imponente mole del palazzo ducale. Nello stemma comunale, partito, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, in campo argenteo, un albero di orno posto sulla sponda erbosa di un fiume che scorre sulla riviera; la seconda sezione, a sfondo rosso, riporta una croce dimezzata d'oro. Il tutto è racchiuso in uno scudo ovale ornato di due volute e sormontato da una corona marchionale; il motto è: EX ORNIS LURNUS EX HOC COLURNUS. Lo scudo è accollato a rami di palma ed è sostenuto da un drago senza ali.

Storia

Citata per la prima volta in un documento della metà del X secolo, ma fu abitata fin da epoca più antica (come testimoniato dal rinvenimento di alcuni reperti di epoca romana). Il toponimo, che nel Medioevo assunse le forme di Colornium e Caput Lurni, deriva dal latino CAPUT LORNI, ‘capo del Lorno', con chiaro riferimento alla sua ubicazione nei pressi della confluenza di questo canale nel torrente Parma. Possedimento dapprima dei vescovi e poi del comune di Parma, fu devastata dagli scontri tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini. Nella prima metà del XIV secolo passò ai da Correggio, sotto i quali fu integralmente ricostruita. Nel 1458, dopo essere stata infeudata ai Terzi, fu assegnata da Francesco Sforza ai Sanseverino, che ne conservarono il possesso fino agli inizi del XVII secolo, quando entrò a far parte delle proprietà dei Farnese, che ne fecero un luogo di villeggiatura. Dall'arrivo dei Borbone seguì le sorti del resto del ducato di Parma. Il suo palazzo ducale, al quale Napoleone aveva conferito il titolo di palazzo imperiale, fu scelto come residenza dall'imperatrice Maria Luigia d'Austria, perdendo il ruolo di sede di corte con l'Unità d'Italia. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: il palazzo ducale, ristrutturato nella seconda metà del XVII secolo; il duomo di Santa Margherita; la certosa di San Martino dei Bocci; la chiesa di San Liborio; la cosiddetta “Aranciaia”, costruita nel XVIII secolo; il mulino della Biada; la medievale chiesa di San Salvatore, a Sanguigna; i cinquecenteschi oratori della Santissima Annunziata delle Vedole e della Madonna della Neve o del Lorno; gli oratori di Copernio e San Rocco.

Citata per la prima volta in un documento della metà del X secolo, ma fu abitata fin da epoca più antica (come testimoniato dal rinvenimento di alcuni reperti di epoca romana). Il toponimo, che nel Medioevo assunse le forme di Colornium e Caput Lurni, deriva dal latino CAPUT LORNI, ‘capo del Lorno', con chiaro riferimento alla sua ubicazione nei pressi della confluenza di questo canale nel torrente Parma. Possedimento dapprima dei vescovi e poi del comune di Parma, fu devastata dagli scontri tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini. Nella prima metà del XIV secolo passò ai da Correggio, sotto i quali fu integralmente ricostruita. Nel 1458, dopo essere stata infeudata ai Terzi, fu assegnata da Francesco Sforza ai Sanseverino, che ne conservarono il possesso fino agli inizi del XVII secolo, quando entrò a far parte delle proprietà dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=FARNESE'>Farnese</a>, che ne fecero un luogo di villeggiatura. Dall'arrivo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=BORBONE'>Borbone</a> seguì le sorti del resto del ducato di Parma. Il suo palazzo ducale, al quale <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=NAPOLEONE'>Napoleone</a> aveva conferito il titolo di palazzo imperiale, fu scelto come residenza dall'imperatrice <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MARIALUIGIADAUSTRIA'>Maria Luigia d'Austria</a>, perdendo il ruolo di sede di corte con l'Unità d'Italia. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: il palazzo ducale, ristrutturato nella seconda metà del XVII secolo; il duomo di Santa Margherita; la certosa di San Martino dei Bocci; la chiesa di San Liborio; la cosiddetta “Aranciaia”, costruita nel XVIII secolo; il mulino della Biada; la medievale chiesa di San Salvatore, a Sanguigna; i cinquecenteschi oratori della Santissima Annunziata delle Vedole e della Madonna della Neve o del Lorno; gli oratori di Copernio e San Rocco.

Economia

è sede della Pro Loco, dello IAT (Ufficio per l'informazione e l'assistenza per il turismo) e della stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi e uva; diffuso è inoltre l'allevamento di bovini, suini e avicoli. Sviluppate sono le industrie alimentare (tra cui la latterio-casearia), meccanica e metallurgica; numerose aziende operano nei comparti edile, tessile, dell'abbigliamento, della lavorazione di prodotti minerali non metalliferi e della fabbricazione di articoli in plastica. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario, attività di consulenza informatica, assicurazioni e fondi pensione. Annovera tra le strutture sociali una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e quelle culturali sono rappresentate dal museo della tecnologia preindustriale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, quelle sanitarie assicurano le prestazioni del locale ospedale.

è sede della Pro Loco, dello IAT (Ufficio per l'informazione e l'assistenza per il turismo) e della stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi e uva; diffuso è inoltre l'allevamento di bovini, suini e avicoli. Sviluppate sono le industrie alimentare (tra cui la latterio-casearia), meccanica e metallurgica; numerose aziende operano nei comparti edile, tessile, dell'abbigliamento, della lavorazione di prodotti minerali non metalliferi e della fabbricazione di articoli in plastica. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario, attività di consulenza informatica, assicurazioni e fondi pensione. Annovera tra le strutture sociali una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e quelle culturali sono rappresentate dal museo della tecnologia preindustriale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, quelle sanitarie assicurano le prestazioni del locale ospedale.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie alle sue attività produttive -e in particolare alla presenza degli insediamenti industriali- che consentono l'assorbimento di notevoli flussi di manodopera, alle sue attività commerciali e all'ospedale. Tra gli eventi ricorrenti vanno segnalati il mercatino dell'antiquariato, che si svolge ogni quarta domenica del mese, e la fiera di settembre. La Patrona è Santa Margherita, la cui festa si celebra il 20 luglio, con l'omonima sagra.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie alle sue attività produttive -e in particolare alla presenza degli insediamenti industriali- che consentono l'assorbimento di notevoli flussi di manodopera, alle sue attività commerciali e all'ospedale. Tra gli eventi ricorrenti vanno segnalati il mercatino dell'antiquariato, che si svolge ogni quarta domenica del mese, e la fiera di settembre. La Patrona è Santa Margherita, la cui festa si celebra il 20 luglio, con l'omonima sagra.

Località

Argine, Ca' Basse, Cadassa, Casello, Chiesa, Copenio, Corte e Parrocchia, Mazzabue, Mezzano Rondani, Osteria, Sacca, Sanguigna, Stazione, Trai, Vedole

Argine, Ca' Basse, Cadassa, Casello, Chiesa, Copenio, Corte e Parrocchia, Mazzabue, Mezzano Rondani, Osteria, Sacca, Sanguigna, Stazione, Trai, Vedole

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Colorno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.