Descrizione

Comune montano di antichissima origine, rinomato per i suoi provetti artigiani del legno, del cuoio, dei filati, del ferro battuto e del rame; il suo assetto economico, a base rurale, comprende anche alcune imprese commerciali e contiene i presupposti dello sviluppo del turismo. La comunità dei collelonghesi, che presenta un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risiede per intero nel capoluogo comunale, borgo compatto di grande interesse storico-architettonico, che ha prodotto una moderna espansione dalla pianta rigorosamente geometrica. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario: nella parte centrale è occupato dalla fertile e piatta Vallelonga, solcata dal fossato di Rosa e orlata da gruppi di rilievi carichi di vegetazione. L'abitato sorge ai margini di un'ampia macchia di faggi; gode di un clima fresco in estate ma risente in inverno di accentuati rigori. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia, fra le lettere S e R, l'immagine di San Rocco, affiancato da un cane, che stringe fra i denti un pane d'oro.

Comune montano di antichissima origine, rinomato per i suoi provetti artigiani del legno, del cuoio, dei filati, del ferro battuto e del rame; il suo assetto economico, a base rurale, comprende anche alcune imprese commerciali e contiene i presupposti dello sviluppo del turismo. La comunità dei collelonghesi, che presenta un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risiede per intero nel capoluogo comunale, borgo compatto di grande interesse storico-architettonico, che ha prodotto una moderna espansione dalla pianta rigorosamente geometrica. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario: nella parte centrale è occupato dalla fertile e piatta Vallelonga, solcata dal fossato di Rosa e orlata da gruppi di rilievi carichi di vegetazione. L'abitato sorge ai margini di un'ampia macchia di faggi; gode di un clima fresco in estate ma risente in inverno di accentuati rigori. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia, fra le lettere S e R, l'immagine di San Rocco, affiancato da un cane, che stringe fra i denti un pane d'oro.

Storia

Il territorio comunale conserva tracce evidenti dell'intensa e costante presenza dell'uomo fin da epoca preistorica. La prima menzione del borgo, edificato nei pressi del VICUS italico di Amplero, risale però al IX secolo. L'abitato, sorto ai tempi della dominazione dei longobardi, è menzionato nel Catalogus Baronum tra i possessi dei conti di Albe e passò nella seconda metà del Trecento a quelli di Celano; fu quindi trasmesso ai Sannesi e da questi finì, per via ereditaria, ai Pignatelli, che lo tennero fino all'eversione dei diritti feudali (1806). La zona archeologica di Amplero comprende i resti di un VICUS preromano, una necropoli e le rovine di un OPPIDUM italico con avanzi di mura megalitiche. Di stile romanico è la chiesa di Santa Maria delle Grazie; la parrocchiale di Santa Maria Nuova si fregia di altari barocchi, di un organo settecentesco e di opere pittoriche realizzate da celebri artisti contemporanei.

Il territorio comunale conserva tracce evidenti dell'intensa e costante presenza dell'uomo fin da epoca preistorica. La prima menzione del borgo, edificato nei pressi del VICUS italico di Amplero, risale però al IX secolo. L'abitato, sorto ai tempi della dominazione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, è menzionato nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus Baronum</a> tra i possessi dei conti di Albe e passò nella seconda metà del Trecento a quelli di Celano; fu quindi trasmesso ai Sannesi e da questi finì, per via ereditaria, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=PIGNATELLI'>Pignatelli</a>, che lo tennero fino all'eversione dei diritti feudali (1806). La zona archeologica di Amplero comprende i resti di un VICUS preromano, una necropoli e le rovine di un OPPIDUM italico con avanzi di mura megalitiche. Di stile romanico è la chiesa di Santa Maria delle Grazie; la parrocchiale di Santa Maria Nuova si fregia di altari barocchi, di un organo settecentesco e di opere pittoriche realizzate da celebri artisti contemporanei.

Economia

In questo comune racchiuso tra i monti la vita è scandita da ritmi pacati e la gente oppone alla flebile voce del progresso lo stentoreo richiamo della tradizione. L'economia non è molto prospera: l'agricoltura, indirizzata alla coltivazione di grano, patate, barbabietole e frutta, costituisce ancora un'importante fonte di reddito insieme alla silvicoltura; l'industria è assente e il discreto dinamismo del commercio non è sufficiente ad ovviare alla carenza di servizi -che tuttavia hanno fatto registrare una timida affermazione del comparto creditizio-, né a frenare l'esodo di giovani, insofferenti della mancanza di stimoli. La dotazione di infrastrutture, tuttavia, è decisamente superiore alla media dei comuni montani ed economicamente depressi dell'entroterra abruzzese. Collelongo possiede gli ordinari uffici municipali e postali; dotata di un poliambulatorio comunale, con le strutture scolastiche di cui dispone consente la frequenza delle classi dell'obbligo; può contare su un discreto apparato ricettivo, che include un parco-campeggio, un ostello della gioventù e tre rifugi montani, e su una certa varietà di impianti sportivi (una piscina, un maneggio, un campo di calcio, un campo da tennis, una palestra). Si segnala il settore relativo alla salvaguardia del patrimonio culturale: nell'elegante palazzo Botticelli hanno sede un antiquarium, un museo degli oggetti agro-pastorali e delle tradizioni popolari e una sala cine-teatro-conferenze; è attiva inoltre una fornita biblioteca comunale.

In questo comune racchiuso tra i monti la vita è scandita da ritmi pacati e la gente oppone alla flebile voce del progresso lo stentoreo richiamo della tradizione. L'economia non è molto prospera: l'agricoltura, indirizzata alla coltivazione di grano, patate, barbabietole e frutta, costituisce ancora un'importante fonte di reddito insieme alla silvicoltura; l'industria è assente e il discreto dinamismo del commercio non è sufficiente ad ovviare alla carenza di servizi -che tuttavia hanno fatto registrare una timida affermazione del comparto creditizio-, né a frenare l'esodo di giovani, insofferenti della mancanza di stimoli. La dotazione di infrastrutture, tuttavia, è decisamente superiore alla media dei comuni montani ed economicamente depressi dell'entroterra abruzzese. Collelongo possiede gli ordinari uffici municipali e postali; dotata di un poliambulatorio comunale, con le strutture scolastiche di cui dispone consente la frequenza delle classi dell'obbligo; può contare su un discreto apparato ricettivo, che include un parco-campeggio, un ostello della gioventù e tre rifugi montani, e su una certa varietà di impianti sportivi (una piscina, un maneggio, un campo di calcio, un campo da tennis, una palestra). Si segnala il settore relativo alla salvaguardia del patrimonio culturale: nell'elegante palazzo Botticelli hanno sede un antiquarium, un museo degli oggetti agro-pastorali e delle tradizioni popolari e una sala cine-teatro-conferenze; è attiva inoltre una fornita biblioteca comunale.

Relazioni

Le montagne che circondano il paese, punteggiate da una flora variegata in primavera e in estate, innevate in inverno, sono una riserva inesauribile di attrattive e un ambiente idoneo alla pratica dello sci da fondo. Le feste che si celebrano in questa cornice hanno un respiro secolare: la tradizionale benedizione delle "cottore", grossi paioli per cuocere il granturco forgiati da artigiani locali e "rescagnate" -cioè abbellite con ornamenti vari-, che sfilano all'alba della festa di Sant'Antonio Abate (17 gennaio); il presepe vivente che viene allestito sui prati delle Maiure con comparse del luogo; la rassegna teatrale che si protrae da luglio ad agosto. La festa del Patrono S. Rocco si celebra 16 agosto.

Le montagne che circondano il paese, punteggiate da una flora variegata in primavera e in estate, innevate in inverno, sono una riserva inesauribile di attrattive e un ambiente idoneo alla pratica dello sci da fondo. Le feste che si celebrano in questa cornice hanno un respiro secolare: la tradizionale benedizione delle "cottore", grossi paioli per cuocere il granturco forgiati da artigiani locali e "rescagnate" -cioè abbellite con ornamenti vari-, che sfilano all'alba della festa di Sant'Antonio Abate (17 gennaio); il presepe vivente che viene allestito sui prati delle Maiure con comparse del luogo; la rassegna teatrale che si protrae da luglio ad agosto. La festa del Patrono S. Rocco si celebra 16 agosto.

Località

Punta Ara dei Merli, Stazzo Pavone e Valle dei Cerchi

Punta Ara dei Merli, Stazzo Pavone e Valle dei Cerchi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Collelongo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.