Descrizione

Comune medievale arroccato su di un colle, che vive del turismo e delle connesse attività edili, oltre che delle residue pratiche rurali. La comunità dei colledimezzesi, che presenta un indice di vecchiaia notevolmente superiore alla media, risiede per intero nel capoluogo comunale, suggestivo borgo proteso, come una cascata di case, sul sottostante vallone del Molino e sul lago del Sangro; quest'ultimo bagna estese e verdeggianti praterie e di tanto in tanto coltivi, che beneficiano del suo influsso mitigatore sul clima. Ad una certa distanza dal bacino lacustre, su alte colline che conferiscono una certa irregolarità al profilo geometrico del territorio comunale, prende il sopravvento la vegetazione boschiva.

Comune medievale arroccato su di un colle, che vive del turismo e delle connesse attività edili, oltre che delle residue pratiche rurali. La comunità dei colledimezzesi, che presenta un indice di vecchiaia notevolmente superiore alla media, risiede per intero nel capoluogo comunale, suggestivo borgo proteso, come una cascata di case, sul sottostante vallone del Molino e sul lago del Sangro; quest'ultimo bagna estese e verdeggianti praterie e di tanto in tanto coltivi, che beneficiano del suo influsso mitigatore sul clima. Ad una certa distanza dal bacino lacustre, su alte colline che conferiscono una certa irregolarità al profilo geometrico del territorio comunale, prende il sopravvento la vegetazione boschiva.

Storia

L'attuale abitato è ricordato per la prima volta in un documento del XII secolo, che ne attesta la soggezione ad un vassallo dei conti Di Sangro -in vero alcuni reperti archeologici risalenti al primo secolo dell'era cristiana e forse addirittura anteriori testimoniano una fase molto più antica del popolamento-. Nella prima metà del Quattrocento il borgo venne in possesso dei Caldora, poi fu dei Cantelmo; infine, nel XVIII secolo, i D'Avalos ne divennero indiscussi signori e lo tennero fino all'abolizione dei diritti feudali. Alla sommità del grappolo di case che si protende sul lago si erge la chiesa di San Giovanni Apostolo, edificata nel 1672 e adorna di stucchi, di artistici arredi lignei, di pregevolissime tele e di affreschi. All'indomani dell'unità d'Italia la comunità risulta essere stata circa il quadruplo di quella attuale; da allora ha avuto inizio una fase di decremento demografico, anche a causa di un movimento franoso che ha distrutto parte del centro storico. Attualmente la popolazione comunale è di nuovo in crescita.

L'attuale abitato è ricordato per la prima volta in un documento del XII secolo, che ne attesta la soggezione ad un vassallo dei conti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=DISANGRO'>Di Sangro</a> -in vero alcuni reperti archeologici risalenti al primo secolo dell'era cristiana e forse addirittura anteriori testimoniano una fase molto più antica del popolamento-. Nella prima metà del Quattrocento il borgo venne in possesso dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CALDORA'>Caldora</a>, poi fu dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CANTELMO'>Cantelmo</a>; infine, nel XVIII secolo, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=DAVALOS'>D'Avalos</a> ne divennero indiscussi signori e lo tennero fino all'abolizione dei diritti feudali. Alla sommità del grappolo di case che si protende sul lago si erge la chiesa di San Giovanni Apostolo, edificata nel 1672 e adorna di stucchi, di artistici arredi lignei, di pregevolissime tele e di affreschi. All'indomani dell'unità d'Italia la comunità risulta essere stata circa il quadruplo di quella attuale; da allora ha avuto inizio una fase di decremento demografico, anche a causa di un movimento franoso che ha distrutto parte del centro storico. Attualmente la popolazione comunale è di nuovo in crescita.

Economia

L'estraneità agli eccessi della vita moderna e la fedeltà al dettato della tradizione hanno dato a questa comunità non pochi vantaggi, non ultima la possibilità di conservare sano e incorrotto il rapporto con la natura, che si avvia a divenire fonte di prosperità e benessere. Una larga fetta della popolazione attiva si dedica ancora alle attività primarie, consistenti nell'allevamento di bestiame (ovini ed equini), nella coltivazione di cereali, patate, vite e olivo e nelle connesse attività di trasformazione; si è consolidato inoltre il ruolo del commercio e del settore edile, entrambi al servizio del movimento turistico. Il sistema delle infrastrutture, per parte sua, ha cominciato ad arricchirsi di significative presenze proprio nell'ambito ricettivo e sportivo-ricreativo. Il comune presenta un quadro fondamentalmente piatto di servizi burocratico-amministrativi; non dispone di particolari strumenti destinati alla tutela e alla divulgazione del patrimonio culturale e può garantire solo l'istruzione primaria; la sua capacità ricettiva, invece, è notevole grazie ad un attrezzato centro turistico e nel complesso degli impianti sportivi sono compresi una piscina scoperta, un campo di calcio e uno da tennis; la sola forma di assistenza sanitaria garantita alla comunità è quella farmaceutica.

L'estraneità agli eccessi della vita moderna e la fedeltà al dettato della tradizione hanno dato a questa comunità non pochi vantaggi, non ultima la possibilità di conservare sano e incorrotto il rapporto con la natura, che si avvia a divenire fonte di prosperità e benessere. Una larga fetta della popolazione attiva si dedica ancora alle attività primarie, consistenti nell'allevamento di bestiame (ovini ed equini), nella coltivazione di cereali, patate, vite e olivo e nelle connesse attività di trasformazione; si è consolidato inoltre il ruolo del commercio e del settore edile, entrambi al servizio del movimento turistico. Il sistema delle infrastrutture, per parte sua, ha cominciato ad arricchirsi di significative presenze proprio nell'ambito ricettivo e sportivo-ricreativo. Il comune presenta un quadro fondamentalmente piatto di servizi burocratico-amministrativi; non dispone di particolari strumenti destinati alla tutela e alla divulgazione del patrimonio culturale e può garantire solo l'istruzione primaria; la sua capacità ricettiva, invece, è notevole grazie ad un attrezzato centro turistico e nel complesso degli impianti sportivi sono compresi una piscina scoperta, un campo di calcio e uno da tennis; la sola forma di assistenza sanitaria garantita alla comunità è quella farmaceutica.

Relazioni

L'attenzione che i turisti riservano alle sue attrattive paesistiche non è ancora proporzionata al loro effettivo valore: per la singolare amenità della sua cornice naturale, meriterebbe una particolare sottolineatura nei tradizionali itinerari turistici. Attualmente la fama del borgo è legata soprattutto alle due fiere che vi hanno luogo rispettivamente il 3 febbraio e il 5 aprile, in occasione delle feste di San Biagio e di San Vincenzo. La festa del Patrono San Rocco si celebra il 16 agosto con una processione scortata dalla banda e con lo scoppio di numerose batterie di fuochi d'artificio.

L'attenzione che i turisti riservano alle sue attrattive paesistiche non è ancora proporzionata al loro effettivo valore: per la singolare amenità della sua cornice naturale, meriterebbe una particolare sottolineatura nei tradizionali itinerari turistici. Attualmente la fama del borgo è legata soprattutto alle due fiere che vi hanno luogo rispettivamente il 3 febbraio e il 5 aprile, in occasione delle feste di San Biagio e di San Vincenzo. La festa del Patrono San Rocco si celebra il 16 agosto con una processione scortata dalla banda e con lo scoppio di numerose batterie di fuochi d'artificio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Colledimezzo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.