Descrizione

Cittadina collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e commerciale. I collecchiesi, con un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, sono distribuiti soprattutto tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, e le località di Gaiano, Lemignano, Madregolo, Ozzano Taro e San Martino Sinzano, oltre che in numerosissime case sparse. Il territorio è ricco di corsi d’acqua e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività; disegna inoltre un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino. L’abitato, interessato da una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, rappresenta, in campo di cielo, un’ombra di sole e tre colli verdi che delimitano uno specchio d’acqua. In un cantone del capo sono raffigurate tre stelle d’oro ordinate in fascia, mentre in punta spicca la scritta COLLICULUM.

Cittadina collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e commerciale. I collecchiesi, con un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, sono distribuiti soprattutto tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, e le località di Gaiano, Lemignano, Madregolo, Ozzano Taro e San Martino Sinzano, oltre che in numerosissime case sparse. Il territorio è ricco di corsi d’acqua e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività; disegna inoltre un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino. L’abitato, interessato da una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, rappresenta, in campo di cielo, un’ombra di sole e tre colli verdi che delimitano uno specchio d’acqua. In un cantone del capo sono raffigurate tre stelle d’oro ordinate in fascia, mentre in punta spicca la scritta COLLICULUM.

Storia

Abitata fin da epoca molto antica, come testimoniato dal rinvenimento nella zona dei resti di un villaggio databile alla fine dell’età del Bronzo, acquistò grande prestigio con i romani, che ne fecero un’importante colonia. Il toponimo deriva dal latino COLLICULUM, che significa ‘piccolo colle’, con chiaro riferimento alla sua ubicazione. La sua storia non si discosta da quella del contiguo capoluogo di provincia: possedimento dei vescovi di Parma, fu poi coinvolta nelle lotte tra questi e il comune parmense, che ne divenne proprietario nel XV secolo. Per la sua posizione strategica fu al centro di continui scontri anche nei secoli successivi. Nella prima metà del XVI secolo passò ai Sanvitale, dai quali fu nuovamente venduta al comune di Parma. Passata in seguito ai Farnese, fu da questi infeudata nella seconda metà del XVIII secolo, col nome di Casalecchio, ai marchesi Dalla Rosa-Prati, che ne conservarono il possesso fino all’abolizione dei feudi, sancita da Napoleone nel 1805. Dopo la dominazione napoleonica, durante la quale fu annessa al dipartimento del Taro, seguì le vicende del resto del ducato parmense. Gravi furono i danni dei bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale. Nel patrimonio storico-architettonico figurano: l’antica parrocchiale di San Prospero, che al suo interno conserva un fonte battesimale del XII secolo; l’oratorio della Beata Vergine di Loreto, degli inizi del Settecento; la coeva villa Paveri-Santucci Fontanelli; l’ottocentesca villa Bertozzi, in località Collecchiello; la chiesa della Purificazione della Beata Vergine Maria, a Oppiano; la chiesa di San Biagio, a Talignano, del XIII secolo.

Abitata fin da epoca molto antica, come testimoniato dal rinvenimento nella zona dei resti di un villaggio databile alla fine dell’età del Bronzo, acquistò grande prestigio con i romani, che ne fecero un’importante colonia. Il toponimo deriva dal latino COLLICULUM, che significa ‘piccolo colle’, con chiaro riferimento alla sua ubicazione. La sua storia non si discosta da quella del contiguo capoluogo di provincia: possedimento dei vescovi di Parma, fu poi coinvolta nelle lotte tra questi e il comune parmense, che ne divenne proprietario nel XV secolo. Per la sua posizione strategica fu al centro di continui scontri anche nei secoli successivi. Nella prima metà del XVI secolo passò ai Sanvitale, dai quali fu nuovamente venduta al comune di Parma. Passata in seguito ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=FARNESE'>Farnese</a>, fu da questi infeudata nella seconda metà del XVIII secolo, col nome di Casalecchio, ai marchesi Dalla Rosa-Prati, che ne conservarono il possesso fino all’abolizione dei feudi, sancita da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=NAPOLEONE'>Napoleone</a> nel 1805. Dopo la dominazione napoleonica, durante la quale fu annessa al dipartimento del Taro, seguì le vicende del resto del ducato parmense. Gravi furono i danni dei bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale. Nel patrimonio storico-architettonico figurano: l’antica parrocchiale di San Prospero, che al suo interno conserva un fonte battesimale del XII secolo; l’oratorio della Beata Vergine di Loreto, degli inizi del Settecento; la coeva villa Paveri-Santucci Fontanelli; l’ottocentesca villa Bertozzi, in località Collecchiello; la chiesa della Purificazione della Beata Vergine Maria, a Oppiano; la chiesa di San Biagio, a Talignano, del XIII secolo.

Economia

Nell’economia locale l’agricoltura, bastata sulla produzione di cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, uva e frutta, e l’allevamento di bovini, suini e avicoli hanno perso terreno rispetto all’industria, vera artefice degli elevati valori di reddito che si registrano. Particolarmente sviluppata è l’industria alimentare (in particolare lattiero-casearia); a questa si affiancano numerose aziende che operano nei comparti cartario, chimico, edile, meccanico, metallurgico, tessile, dell’abbigliamento, della produzione di articoli in pelle, della stampa, dei mobili, della fabbricazione di macchine elettriche e prodotti petroliferi raffinati e della lavorazione di prodotti non metalliferi (tra cui il vetro). Il terziario si compone di una sviluppata rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario e attività di consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali asili nido, case di riposo e una casa protetta per anziani; nelle scuole del posto è impartita l’istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Nell’economia locale l’agricoltura, bastata sulla produzione di cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, uva e frutta, e l’allevamento di bovini, suini e avicoli hanno perso terreno rispetto all’industria, vera artefice degli elevati valori di reddito che si registrano. Particolarmente sviluppata è l’industria alimentare (in particolare lattiero-casearia); a questa si affiancano numerose aziende che operano nei comparti cartario, chimico, edile, meccanico, metallurgico, tessile, dell’abbigliamento, della produzione di articoli in pelle, della stampa, dei mobili, della fabbricazione di macchine elettriche e prodotti petroliferi raffinati e della lavorazione di prodotti non metalliferi (tra cui il vetro). Il terziario si compone di una sviluppata rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario e attività di consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali asili nido, case di riposo e una casa protetta per anziani; nelle scuole del posto è impartita l’istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta di un significativo movimento di turisti, ai quali offre la possibilità di seguire l’antico tracciato della via Francigena e di gustare i genuini prodotti locali -tra cui il formaggio parmigiano reggiano-, è molto frequentata anche per lavoro, grazie allo sviluppo industriale che consente l’assorbimento di notevoli flussi di manodopera. I suoi rapporti, non rilevanti, con i comuni vicini (ai quali tuttavia la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto) si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, tra cui la sagra della Croce, che si svolge a settembre. Il Patrono è San Prospero, la cui festa si celebra il 24 novembre.

Meta di un significativo movimento di turisti, ai quali offre la possibilità di seguire l’antico tracciato della via Francigena e di gustare i genuini prodotti locali -tra cui il formaggio parmigiano reggiano-, è molto frequentata anche per lavoro, grazie allo sviluppo industriale che consente l’assorbimento di notevoli flussi di manodopera. I suoi rapporti, non rilevanti, con i comuni vicini (ai quali tuttavia la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto) si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, tra cui la sagra della Croce, che si svolge a settembre. Il Patrono è San Prospero, la cui festa si celebra il 24 novembre.

Località

Case Quintavalla, Cavalli, Collecchiello, Folli, Gaiano, Giarola, La Corte Anguissola, Lemignano, Madregolo, Ozzano Taro, Ponte Scodogna, San Martino Sinzano, Stradella

Case Quintavalla, Cavalli, Collecchiello, Folli, Gaiano, Giarola, La Corte Anguissola, Lemignano, Madregolo, Ozzano Taro, Ponte Scodogna, San Martino Sinzano, Stradella

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Collecchio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.