Descrizione

Comune montano di origine medievale, che vive quasi esclusivamente dei proventi dell'agricoltura, della silvicoltura e della zootecnia. L'unica realtà urbana di rilievo del comprensorio è il capoluogo comunale, raggruppamento compatto di case ancorate al sostegno rassicurante della roccia e incorniciate dal verde degli olivi, in cui risiede la maggior parte della comunità dei camporesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato rispetto alla media. Il territorio comunale è occupato dalle pendici boscose del monte Scanno del Tesoro e del monte Falascoso, sui cui contrafforti collinari trovano posto appezzamenti coltivati, bagnati dal fiume Trenico e dal suo affluente Torno. Nello stemma, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggiano tre colonne d'argento su fondo rosso. Lo stemma usato dal Comune è quello riprodotto in alto.  

Comune montano di origine medievale, che vive quasi esclusivamente dei proventi dell'agricoltura, della silvicoltura e della zootecnia. L'unica realtà urbana di rilievo del comprensorio è il capoluogo comunale, raggruppamento compatto di case ancorate al sostegno rassicurante della roccia e incorniciate dal verde degli olivi, in cui risiede la maggior parte della comunità dei camporesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato rispetto alla media. Il territorio comunale è occupato dalle pendici boscose del monte Scanno del Tesoro e del monte Falascoso, sui cui contrafforti collinari trovano posto appezzamenti coltivati, bagnati dal fiume Trenico e dal suo affluente Torno. Nello stemma, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggiano tre colonne d'argento su fondo rosso. Lo stemma usato dal Comune è quello riprodotto in alto.  

Storia

Alla base dell'attuale toponimo, citato per la prima volta nel 1131, c'è il latino CAMPUS con la desinenza -ORA, che deriva dal plurale dei sostantivi neutri della terza declinazione latina. In seguito alle incursioni dei saraceni, che devastarono il litorale tirrenico, gli abitanti di località disparate si rifugiarono nell'entroterra, dando origine al più antico nucleo abitato in una posizione inaccessibile, intorno al monastero di San Giorgio di Campora. Un po' frammentarie le notizie desumibili dalle fonti storiche: sullo scorcio del XIII secolo Carlo I D'Angiò concesse CASTRUM CAMPORAE a Simone Bois; il borgo passò in seguito a Carlo Carafa, che nel 1468 lo perse per essersi macchiato di tradimento e fu sostituito dai Sanseverino e poi dai D'Avalos-D'Aquino. Nel 1656 la peste decimò la popolazione locale ed esattamente un secolo dopo l'investitura del feudo fu conferita a Scipione Loffredo; nel febbraio del 1821 i contadini occuparono le terre padronali e nella Pasqua del 1823 si ribellarono al regime oppressivo dei Borboni. Di grande interesse storico-architettonico la chiesa di San Nicola, che risale al 1660, è a navata unica e possiede un organo in legno in fase di restauro, nonché pregevoli statue raffiguranti San Nicola, la Madonna della Neve, l'Immacolata e il Crocifisso.  

Alla base dell'attuale toponimo, citato per la prima volta nel 1131, c'è il latino CAMPUS con la desinenza -ORA, che deriva dal plurale dei sostantivi neutri della terza declinazione latina. In seguito alle incursioni dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SARACENI'>saraceni</a>, che devastarono il litorale tirrenico, gli abitanti di località disparate si rifugiarono nell'entroterra, dando origine al più antico nucleo abitato in una posizione inaccessibile, intorno al monastero di San Giorgio di Campora. Un po' frammentarie le notizie desumibili dalle fonti storiche: sullo scorcio del XIII secolo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARLOIDANGIO'>Carlo I D'Angiò</a> concesse CASTRUM CAMPORAE a Simone Bois; il borgo passò in seguito a Carlo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a>, che nel 1468 lo perse per essersi macchiato di tradimento e fu sostituito dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a> e poi dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DAVALOSDAQUINO'>D'Avalos-D'Aquino</a>. Nel 1656 la peste decimò la popolazione locale ed esattamente un secolo dopo l'investitura del feudo fu conferita a Scipione Loffredo; nel febbraio del 1821 i contadini occuparono le terre padronali e nella Pasqua del 1823 si ribellarono al regime oppressivo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=BORBONI'>Borboni</a>. Di grande interesse storico-architettonico la chiesa di San Nicola, che risale al 1660, è a navata unica e possiede un organo in legno in fase di restauro, nonché pregevoli statue raffiguranti San Nicola, la Madonna della Neve, l'Immacolata e il Crocifisso.  

Economia

Le caratteristiche ambientali favoriscono la silvicoltura e la zootecnia; l'agricoltura, che risente della conformazione del suolo, del frazionamento fondiario e della penuria di forme di cooperazione, dà tuttavia ancora impiego a una larga percentuale della popolazione attiva ed è specializzata nella produzione di cereali e olive per lo più destinate all'autoconsumo; l'industria è pressoché assente e il suo sviluppo è ostacolato dall'esodo di giovani; il commercio, dal canto suo, corrisponde alle basilari esigenze della comunità e sarebbe di poco sostegno se, come si auspica, dovesse aumentare il movimento turistico. Gravi lacune affliggono il sistema delle infrastrutture ritardando la ripresa economica. Il comune, che dispone degli ordinari uffici municipali e postali, possiede una scuola materna ed una elementare; usufruisce di un dispensario farmaceutico ma è del tutto privo di alberghi e difetta di strutture culturali.  

Le caratteristiche ambientali favoriscono la silvicoltura e la zootecnia; l'agricoltura, che risente della conformazione del suolo, del frazionamento fondiario e della penuria di forme di cooperazione, dà tuttavia ancora impiego a una larga percentuale della popolazione attiva ed è specializzata nella produzione di cereali e olive per lo più destinate all'autoconsumo; l'industria è pressoché assente e il suo sviluppo è ostacolato dall'esodo di giovani; il commercio, dal canto suo, corrisponde alle basilari esigenze della comunità e sarebbe di poco sostegno se, come si auspica, dovesse aumentare il movimento turistico. Gravi lacune affliggono il sistema delle infrastrutture ritardando la ripresa economica. Il comune, che dispone degli ordinari uffici municipali e postali, possiede una scuola materna ed una elementare; usufruisce di un dispensario farmaceutico ma è del tutto privo di alberghi e difetta di strutture culturali.  

Relazioni

Per suscitare un genuino interesse da parte del movimento turistico il comune dovrebbe arricchirsi di quell'insieme di strutture e di servizi che rendono confortevole il soggiorno. Le attrattive naturalistiche che hanno motivato il suo inserimento nel Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano rappresentano quindi un patrimonio misconosciuto: i boschi Mangini (castagno e ontano), Monagna (in prevalenza cerro) e Tempa Piana (pini), in cui si nota la presenza di volpi e cinghiali -buona parte del territorio comunale fa parte della zona di ripopolamento e cattura della provincia-, attendono ancora di essere fruiti dai più. Il folclore locale dà vita a diverse occasioni di svago e di allegro ritrovo, fra cui meritano di essere segnalate la gara di tiro al prosciutto (aprile) e la sagra dei prodotti tipici locali (dall'1 all'8 agosto). Il Patrono San Nicola si festeggia il 6 dicembre.

Per suscitare un genuino interesse da parte del movimento turistico il comune dovrebbe arricchirsi di quell'insieme di strutture e di servizi che rendono confortevole il soggiorno. Le attrattive naturalistiche che hanno motivato il suo inserimento nel Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano rappresentano quindi un patrimonio misconosciuto: i boschi Mangini (castagno e ontano), Monagna (in prevalenza cerro) e Tempa Piana (pini), in cui si nota la presenza di volpi e cinghiali -buona parte del territorio comunale fa parte della zona di ripopolamento e cattura della provincia-, attendono ancora di essere fruiti dai più. Il folclore locale dà vita a diverse occasioni di svago e di allegro ritrovo, fra cui meritano di essere segnalate la gara di tiro al prosciutto (aprile) e la sagra dei prodotti tipici locali (dall'1 all'8 agosto). Il Patrono San Nicola si festeggia il 6 dicembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Campora rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.