Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, probabilmente romana, ha un’economia basata su tutti i settori produttivi. I cameresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce in molti aggregati urbani minori e numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L’abitato, interessato da una fase di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone pianeggianti. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Capo del Governo. Sullo sfondo dorato della prima sezione campeggia un’aquila nera coronata in volo spiegato, posta sulla linea di partizione nell’atto di trattenere, con gli artigli, due ramoscelli di olivo; nel secondo campo, smaltato d’azzurro, si raffigura un castello “al naturale”, munito di due torri.

Centro di pianura, di origine antica, probabilmente romana, ha un’economia basata su tutti i settori produttivi. I cameresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce in molti aggregati urbani minori e numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L’abitato, interessato da una fase di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone pianeggianti. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Capo del Governo. Sullo sfondo dorato della prima sezione campeggia un’aquila nera coronata in volo spiegato, posta sulla linea di partizione nell’atto di trattenere, con gli artigli, due ramoscelli di olivo; nel secondo campo, smaltato d’azzurro, si raffigura un castello “al naturale”, munito di due torri.

Storia

Secondo qualche studioso, il toponimo rappresenterebbe la continuazione del genitivo del nome personale di origine celtica Camarius, seguito da alcune varianti. Un cippo votivo ritrovato nei pressi dell’abitato testimonia la presenza romana sul territorio. Notizie riguardanti il borgo si hanno, tuttavia, a partire dall’anno 840. Durante il periodo della dominazione franco-longobarda venne inclusa nel comitato di Bulgaria; in seguito passò dal marchese di Ivrea Berengario ai conti di Pombia, che acquisirono il titolo di conti di Biandrate. Dal 1202 in poi seguì le sorti della vicina Novara. Nel 1358, durante la guerra fra il marchese del Monferrato e Galeazzo Visconti, il castello venne distrutto. Fu, quindi, infeudata da Francesco Sforza al novarese Michelino Piscatore ma i cittadini pagarono il dazio e riscattarono il feudo; nel 1647 Filippo IV di Spagna concesse il territorio a Daniele De Capitaneis De Salve Porro ma, ben presto, i cittadini riuscirono di nuovo a pagare e a riacquistare il feudo. Interessante da vedere è la parrocchiale di San Michele, di origini cinquecentesche. Degne di nota sono anche: la chiesa di San Biagio, ad aula unica absidata risalente alla seconda metà del XII secolo e la chiesa della Madonna, eretta nel 1673 sul sito di un antico edificio. Meritano, infine, una citazione i due oratori, quello della Picchetta, un tempo proprietà della famiglia spagnola Cid, e quello della Galdina, eretto nel 1694.

Secondo qualche studioso, il toponimo rappresenterebbe la continuazione del genitivo del nome personale di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CELTICA'>celtica</a> Camarius, seguito da alcune varianti. Un cippo votivo ritrovato nei pressi dell’abitato testimonia la presenza romana sul territorio. Notizie riguardanti il borgo si hanno, tuttavia, a partire dall’anno 840. Durante il periodo della dominazione franco-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a> venne inclusa nel comitato di Bulgaria; in seguito passò dal marchese di Ivrea Berengario ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIPOMBIA'>conti di Pombia</a>, che acquisirono il titolo di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIBIANDRATE'>conti di Biandrate</a>. Dal 1202 in poi seguì le sorti della vicina Novara. Nel 1358, durante la guerra fra il marchese del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> e Galeazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, il castello venne distrutto. Fu, quindi, infeudata da Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SFORZA'>Sforza</a> al novarese Michelino Piscatore ma i cittadini pagarono il dazio e riscattarono il feudo; nel 1647 Filippo IV di Spagna concesse il territorio a Daniele De Capitaneis De Salve Porro ma, ben presto, i cittadini riuscirono di nuovo a pagare e a riacquistare il feudo. Interessante da vedere è la parrocchiale di San Michele, di origini cinquecentesche. Degne di nota sono anche: la chiesa di San Biagio, ad aula unica absidata risalente alla seconda metà del XII secolo e la chiesa della Madonna, eretta nel 1673 sul sito di un antico edificio. Meritano, infine, una citazione i due oratori, quello della Picchetta, un tempo proprietà della famiglia spagnola Cid, e quello della Galdina, eretto nel 1694.

Economia

È sede di Pro Loco. I cereali e i foraggi sono la principale risorsa dell’agricoltura; ben avviati risultano anche l’attività ittica e l’allevamento di bovini, ovini e avicoli. L’industria è costituita da aziende alimentari (tra cui la lavorazione e conservazione delle carni e il lattiero-caseario) e da tante altre che operano nei comparti più svariati: dal tessile al chimico, dal metalmeccanico all’elettronico, dall’edile alla gioielleria e oreficeria e recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami: vi si trova, tra l’altro, una importante unità d’impresa metalmeccanica di interesse nazionale, operante nel campo degli autoveicoli. È presente il servizio bancario; una buona rete commerciale nonché agenzie assicurative e immobiliari, completano il panorama del terziario. Le strutture sociali annoverano una casa di riposo, un asilo nido e una casa protetta per ragazzi. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di soggiorno e di ristorazione; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. I cereali e i foraggi sono la principale risorsa dell’agricoltura; ben avviati risultano anche l’attività ittica e l’allevamento di bovini, ovini e avicoli. L’industria è costituita da aziende alimentari (tra cui la lavorazione e conservazione delle carni e il lattiero-caseario) e da tante altre che operano nei comparti più svariati: dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a> al chimico, dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=METALMECCANICO'>metalmeccanico</a> all’elettronico, dall’edile alla gioielleria e oreficeria e recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami: vi si trova, tra l’altro, una importante unità d’impresa metalmeccanica di interesse nazionale, operante nel campo degli autoveicoli. È presente il servizio bancario; una buona rete commerciale nonché agenzie assicurative e immobiliari, completano il panorama del terziario. Le strutture sociali annoverano una casa di riposo, un asilo nido e una casa protetta per ragazzi. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di soggiorno e di ristorazione; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

La vicinanza al Parco naturale della Valle del Ticino fa di essa una meta apprezzata da quanti amano il contatto diretto con la natura. Grazie, inoltre, alla favorevole collocazione che rende rapidi i collegamenti con le vicine aree sviluppate, rappresenta un punto di riferimento per le industrie e per il commercio, ospitando notevoli aziende produttrici. Inoltre, il suo patrimonio storico-artistico, costituito da alcune interessanti strutture a tradizionale destinazione rurale (cascinali), contribuisce a richiamare quanti apprezzano la conservazione delle tradizioni rurali. Tra le manifestazioni: la fiera di aprile, che si tiene il quarto martedì del mese, e la fiera di settembre, anch’essa il quarto martedì del mese. La popolazione coltiva interessi musicali e ha costituito un corpo corale che gode di una certa fama. Il mercato settimanale si svolge il martedì. I Patroni, San Michele e Santa Gregoria, si celebrano la seconda domenica di settembre con la tradizionale corsa degli asini che rievoca il palio medievale. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

La vicinanza al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PARCONATURALEDELLAVALLEDELTICINO'>Parco naturale della Valle del Ticino</a> fa di essa una meta apprezzata da quanti amano il contatto diretto con la natura. Grazie, inoltre, alla favorevole collocazione che rende rapidi i collegamenti con le vicine aree sviluppate, rappresenta un punto di riferimento per le industrie e per il commercio, ospitando notevoli aziende produttrici. Inoltre, il suo patrimonio storico-artistico, costituito da alcune interessanti strutture a tradizionale destinazione rurale (cascinali), contribuisce a richiamare quanti apprezzano la conservazione delle tradizioni rurali. Tra le manifestazioni: la fiera di aprile, che si tiene il quarto martedì del mese, e la fiera di settembre, anch’essa il quarto martedì del mese. La popolazione coltiva interessi musicali e ha costituito un corpo corale che gode di una certa fama. Il mercato settimanale si svolge il martedì. I Patroni, San Michele e Santa Gregoria, si celebrano la seconda domenica di settembre con la tradizionale corsa degli asini che rievoca il palio medievale. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località

Aeroporto, Argine, Cascina Nuova, Picchetta

Aeroporto, Argine, Cascina Nuova, Picchetta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cameri rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.