Descrizione

Comune di collina, di antica origine, la cui economia è incentrata sulle attività agricole, cui non si è affiancato un apprezzabile sviluppo del settore secondario. La comunità dei cliviesi presenta un indice di vecchiaia nella media e si distribuisce, oltre che nel capoluogo comunale, nella località di Molino di Sotto; attualmente l'abitato fa registrare forti segni di espansione edilizia. Il territorio comunale caratterizzato da un profilo vario ma non aspro con lievi variazioni altimetriche, dovute ai dolci pendii che fanno da sfondo al nucleo urbano. L'andamento plano-altimetrico del centro abitato risulta tipicamente collinare. Le tre spade romane in argento, con l'impugnatura in oro, raffigurate sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, ricordano che qui i Romani avevano una fabbrica di strumenti bellici. La posizione geografica del paese, in declivio, è rappresentata da un colle verde in campo azzurro. L'antichissima chiesa di Santa Maria della Rosa araldicamente ricordata con una chiesa d'argento in campo d'oro posta sulla verde campagna.

Comune di collina, di antica origine, la cui economia è incentrata sulle attività agricole, cui non si è affiancato un apprezzabile sviluppo del settore secondario. La comunità dei cliviesi presenta un indice di vecchiaia nella media e si distribuisce, oltre che nel capoluogo comunale, nella località di Molino di Sotto; attualmente l'abitato fa registrare forti segni di espansione edilizia. Il territorio comunale caratterizzato da un profilo vario ma non aspro con lievi variazioni altimetriche, dovute ai dolci pendii che fanno da sfondo al nucleo urbano. L'andamento plano-altimetrico del centro abitato risulta tipicamente collinare. Le tre spade romane in argento, con l'impugnatura in oro, raffigurate sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, ricordano che qui i Romani avevano una fabbrica di strumenti bellici. La posizione geografica del paese, in declivio, è rappresentata da un colle verde in campo azzurro. L'antichissima chiesa di Santa Maria della Rosa araldicamente ricordata con una chiesa d'argento in campo d'oro posta sulla verde campagna.

Storia

Appartengono ad epoche lontane le sue origini: si ritiene infatti che i primi insediamenti abitativi risalgano agli orobi, popolazione di origine ligure che in epoca preromana occupava la zona delle Alpi Orobie. Nel periodo romano, quando la zona era compresa nell'antica provincia della Rezia che si estendeva su un settore delle Alpi Centrali, Giulio Cesare scelse quest'area geografica per far trascorrere l'inverno alle proprie milizie e fu a seguito di ciò che l'originario nucleo abitativo divenne colonia romana; contemporaneamente, secondo alcune tesi, sul territorio comunale si stabilì la famiglia patrizia degli Albuzi. Si ritiene che l'origine del toponimo si debba al termine latino "clivium", ossia luogo sopraelevato, predominante. A questo borgo legò le proprie origini una delle più nobili famiglie della Lombardia, quella dei Clivi, da cui discendeva l'Arcivescovo Giordano Clivi, che scomunicò Enrico V. Particolare interesse rivestono alcuni suoi monumenti, tra cui la chiesetta di S. Maria della Rosa, di origine romanica. La chiesa parrocchiale risalente al Seicento e dedicata ai SS. Pietro e Paolo, conserva all'interno pregiati paramenti ed importanti altari. Degni di menzione sono anche l'oratorio di S. Materno e la Cascina Vignascia, costruita nel secolo scorso.

Appartengono ad epoche lontane le sue origini: si ritiene infatti che i primi insediamenti abitativi risalgano agli orobi, popolazione di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LIGURE'>ligure</a> che in epoca preromana occupava la zona delle Alpi Orobie. Nel periodo romano, quando la zona era compresa nell'antica provincia della Rezia che si estendeva su un settore delle Alpi Centrali, Giulio Cesare scelse quest'area geografica per far trascorrere l'inverno alle proprie milizie e fu a seguito di ciò che l'originario nucleo abitativo divenne colonia romana; contemporaneamente, secondo alcune tesi, sul territorio comunale si stabilì la famiglia patrizia degli Albuzi. Si ritiene che l'origine del toponimo si debba al termine latino "clivium", ossia luogo sopraelevato, predominante. A questo borgo legò le proprie origini una delle più nobili famiglie della Lombardia, quella dei Clivi, da cui discendeva l'Arcivescovo Giordano Clivi, che scomunicò Enrico V. Particolare interesse rivestono alcuni suoi monumenti, tra cui la chiesetta di S. Maria della Rosa, di origine romanica. La chiesa parrocchiale risalente al Seicento e dedicata ai SS. Pietro e Paolo, conserva all'interno pregiati paramenti ed importanti altari. Degni di menzione sono anche l'oratorio di S. Materno e la Cascina Vignascia, costruita nel secolo scorso.

Economia

Le dimensioni della comunità e la prossimità al confine svizzero, non fanno sentire la mancanza di una rete di servizi e strutture pubbliche particolarmente articolata: il comune tuttavia ospita, accanto ai consueti uffici municipali e postali, un ufficio di informazione e accoglienza turistica; è inoltre presente la dogana italo-svizzera. Il sindaco riveste anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, data l'assenza di una stazione dei carabinieri. L'assetto economico locale si basa su modeste attività agricole, impegnate per lo piùnella produzione di foraggi e nella pratica dell'allevamento bovino e suino. L'industria è presente nei comparti edile, della lavorazione del legno per l'edilizia e della produzione di prodotti in metallo. Normalmente sviluppate le attività commerciali legate al turismo di frontiera. Il terziario non vanta un promettente avvio: mancano attività avanzate di servizi, quali la consulenza tecnica informatica, l'attività creditizia, l'intermediazione monetaria e finanziaria, le agenzie di tipo assicurativo o l'attività radiotelevisiva. Le strutture scolastiche disponibili garantiscono la frequenza della scuola dell'obbligo ed il servizio di biblioteca consente agli abitanti di arricchire le proprie conoscenze; mancano invece altre strutture culturali quali musei, pinacoteche o gallerie e il comune non dispone neppure di strutture sociali. Le strutture ricettive assicurano soltanto la ristorazione ai visitatori. La popolazione può contare invece sul servizio farmaceutico, mentre per altre prestazioni medico-sanitarie è necessario rivolgersi altrove.  

Le dimensioni della comunità e la prossimità al confine svizzero, non fanno sentire la mancanza di una rete di servizi e strutture pubbliche particolarmente articolata: il comune tuttavia ospita, accanto ai consueti uffici municipali e postali, un ufficio di informazione e accoglienza turistica; è inoltre presente la dogana italo-svizzera. Il sindaco riveste anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, data l'assenza di una stazione dei carabinieri. L'assetto economico locale si basa su modeste attività agricole, impegnate per lo piùnella produzione di foraggi e nella pratica dell'allevamento bovino e suino. L'industria è presente nei comparti edile, della lavorazione del legno per l'edilizia e della produzione di prodotti in metallo. Normalmente sviluppate le attività commerciali legate al turismo di frontiera. Il terziario non vanta un promettente avvio: mancano attività avanzate di servizi, quali la consulenza tecnica informatica, l'attività creditizia, l'intermediazione monetaria e finanziaria, le agenzie di tipo assicurativo o l'attività radiotelevisiva. Le strutture scolastiche disponibili garantiscono la frequenza della scuola dell'obbligo ed il servizio di biblioteca consente agli abitanti di arricchire le proprie conoscenze; mancano invece altre strutture culturali quali musei, pinacoteche o gallerie e il comune non dispone neppure di strutture sociali. Le strutture ricettive assicurano soltanto la ristorazione ai visitatori. La popolazione può contare invece sul servizio farmaceutico, mentre per altre prestazioni medico-sanitarie è necessario rivolgersi altrove.  

Relazioni

Le relazioni con i centri limitrofi sono particolarmente intense a causa del consistente traffico turistico; forte è la percentuale della manodopera in esubero che si riversa in Svizzera, dato che il comune offre scarse possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. La località annovera tra le manifestazioni tradizionali capaci di attirare gli appassionati e i curiosi, il "palio dei rioni", a giugno, il "corteo storico" il 24 dicembre e l' "arrivo dei Magi", il 6 gennaio. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

Le relazioni con i centri limitrofi sono particolarmente intense a causa del consistente traffico turistico; forte è la percentuale della manodopera in esubero che si riversa in Svizzera, dato che il comune offre scarse possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. La località annovera tra le manifestazioni tradizionali capaci di attirare gli appassionati e i curiosi, il "palio dei rioni", a giugno, il "corteo storico" il 24 dicembre e l' "arrivo dei Magi", il 6 gennaio. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

Località

Molino di Sotto

Molino di Sotto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Clivio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.