Descrizione

Piccola comunità aggrappata alle ripide pareti di uno sperone roccioso, con un'unica fonte di reddito, rappresentata dalle attività rurali. La comunità dei civitaluparellesi, che presenta un alto indice di vecchiaia, risiede per intero nel capoluogo comunale, formato da un'appendice moderna, che si abbraccia con lo sguardo dal castello, e da un borgo antico, dominato dai resti delle fortificazioni ormai in rovina e scandito da un dedalo di viuzze. Il profilo geometrico del territorio comunale presenta tratti di accentuata discontinuità: il versante meridionale del monte Pennapizzuto, ricoperto da una ricca vegetazione boschiva, precipita sul fondovalle del medio Sangro; quello nord-orientale, un po' meno tormentato, reca l'impronta del secolare lavoro dell'uomo, teso a strappare alla natura selvaggia lo spazio rurale indispensabile alla sussistenza. Il clima è piuttosto rigido in inverno, fresco in estate.

Piccola comunità aggrappata alle ripide pareti di uno sperone roccioso, con un'unica fonte di reddito, rappresentata dalle attività rurali. La comunità dei civitaluparellesi, che presenta un alto indice di vecchiaia, risiede per intero nel capoluogo comunale, formato da un'appendice moderna, che si abbraccia con lo sguardo dal castello, e da un borgo antico, dominato dai resti delle fortificazioni ormai in rovina e scandito da un dedalo di viuzze. Il profilo geometrico del territorio comunale presenta tratti di accentuata discontinuità: il versante meridionale del monte Pennapizzuto, ricoperto da una ricca vegetazione boschiva, precipita sul fondovalle del medio Sangro; quello nord-orientale, un po' meno tormentato, reca l'impronta del secolare lavoro dell'uomo, teso a strappare alla natura selvaggia lo spazio rurale indispensabile alla sussistenza. Il clima è piuttosto rigido in inverno, fresco in estate.

Storia

Il toponimo ha una struttura composita: alla base CIVITAS, che evoca l'esistenza di un antico insediamento, si somma il personale latino LUPARIUS, ovvero 'cacciatore di lupi'. Il castello locale è menzionato per la prima volta nel 1115 e nel XV secolo fu scelto come sicuro rifugio da un membro della famiglia Caldora, durante le sfortunate operazioni belliche condotte contro Ferdinando d'Aragona; nel Cinquecento passò ai Carafa e nel 1660 venne in possesso di Martino de Segura. Giacomo Caldora fece erigere l'imponente castello di cui ormai sopravvivono solo i resti ma che conferisce all'abitato una fisionomia inconfondibile. Nel centro storico si impone all'attenzione del turista la bella parrocchiale, mentre nei dintorni delpaese è possibile visitare la grotta Cese, che ha restituito tracce di uno stanziamento paleolitico.

Il toponimo ha una struttura composita: alla base CIVITAS, che evoca l'esistenza di un antico insediamento, si somma il personale latino LUPARIUS, ovvero 'cacciatore di lupi'. Il castello locale è menzionato per la prima volta nel 1115 e nel XV secolo fu scelto come sicuro rifugio da un membro della famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CALDORA'>Caldora</a>, durante le sfortunate operazioni belliche condotte contro Ferdinando d'Aragona; nel Cinquecento passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CARAFA'>Carafa</a> e nel 1660 venne in possesso di Martino de Segura. <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=GIACOMOCALDORA'>Giacomo Caldora</a> fece erigere l'imponente castello di cui ormai sopravvivono solo i resti ma che conferisce all'abitato una fisionomia inconfondibile. Nel centro storico si impone all'attenzione del turista la bella parrocchiale, mentre nei dintorni delpaese è possibile visitare la grotta Cese, che ha restituito tracce di uno stanziamento paleolitico.

Economia

L'esistenza della sparuta comunità dei civitaluparellesi scorre sui binari di una tradizione solida ed è tranquilla e appartata. La natura impervia del territorio comunale, su cui prosperano i boschi e i pascoli aromatici, è sempre stata di impedimento alle attività agricole; ciò nonostante queste non solo continuano a garantire consistenti raccolti di cereali, patate e uva da vino ma determinano un cospicuo indotto agro-alimentare. I limiti che caratterizzano il sistema produttivo -la latitanza dell'industria e la scarsa consistenza del terziario, compreso il settore dell'intermediazione finanziaria- sono espressione di una cultura manageriale poco radicata nelle coscienze -lo spirito di iniziativa e l'entusiasmo, del resto, abbandonano i luoghi insieme ai giovani e alle intere famiglie che cercano altrove benessere e stimoli-. Per effetto dello spopolamento il sistema locale delle infrastrutture fatica ad arricchirsi di nuovi strumenti di crescita socio-economica. In questo comune, infatti, sono presenti solo gli ordinari uffici municipali e postali; scarseggiano le strutture preposte alla tutela e alla divulgazione del patrimonio culturale; non è prevista alcuna forma di ricettività e la penuria di impianti sportivi colpisce le esigenze di svago e ricreazione dei civitaluparellesi; le sole scuole disponibili sono quelle materne ed elementari e una certa dipendenza dai centri limitrofi è causata anche dalla limitata offerta di servizi sanitari.

L'esistenza della sparuta comunità dei civitaluparellesi scorre sui binari di una tradizione solida ed è tranquilla e appartata. La natura impervia del territorio comunale, su cui prosperano i boschi e i pascoli aromatici, è sempre stata di impedimento alle attività agricole; ciò nonostante queste non solo continuano a garantire consistenti raccolti di cereali, patate e uva da vino ma determinano un cospicuo indotto agro-alimentare. I limiti che caratterizzano il sistema produttivo -la latitanza dell'industria e la scarsa consistenza del terziario, compreso il settore dell'intermediazione finanziaria- sono espressione di una cultura manageriale poco radicata nelle coscienze -lo spirito di iniziativa e l'entusiasmo, del resto, abbandonano i luoghi insieme ai giovani e alle intere famiglie che cercano altrove benessere e stimoli-. Per effetto dello spopolamento il sistema locale delle infrastrutture fatica ad arricchirsi di nuovi strumenti di crescita socio-economica. In questo comune, infatti, sono presenti solo gli ordinari uffici municipali e postali; scarseggiano le strutture preposte alla tutela e alla divulgazione del patrimonio culturale; non è prevista alcuna forma di ricettività e la penuria di impianti sportivi colpisce le esigenze di svago e ricreazione dei civitaluparellesi; le sole scuole disponibili sono quelle materne ed elementari e una certa dipendenza dai centri limitrofi è causata anche dalla limitata offerta di servizi sanitari.

Relazioni

Lo sfruttamento turistico delle attrattive naturali del comune è inibito dalla penuria di strutture di servizio e pertanto i contatti con visitatori e villeggianti sono poco intensi. La festa del Patrono San Rocco si celebra il 16 agosto con una solenne processione accompagnata dalla banda e con batterie di fuochi artificiali.

Lo sfruttamento turistico delle attrattive naturali del comune è inibito dalla penuria di strutture di servizio e pertanto i contatti con visitatori e villeggianti sono poco intensi. La festa del Patrono San Rocco si celebra il 16 agosto con una solenne processione accompagnata dalla banda e con batterie di fuochi artificiali.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Civitaluparella rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.