Descrizione

Comune di montagna, di origini molto antiche, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e commerciale. La comunità dei cividatesi presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media ed è distribuita tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e la località di Borgo Olcese. Il territorio, sormontato a nord-est da rilievi montuosi, presenta differenze di altitudine abbastanza accentuate, che danno al paesaggio un aspetto piuttosto movimentato. L'abitato, che si adagia su un'altura, ha un andamento plano-altimetrico vario e mostra segni di espansione edilizia, pur mantenendo nel complesso l'assetto dell'antica struttura medievale. Grandi modifiche nell'impianto originario, del resto, non sono richieste nemmeno dal movimento demografico, che non fa registrare segni di concreto dinamismo.

Comune di montagna, di origini molto antiche, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e commerciale. La comunità dei cividatesi presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media ed è distribuita tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e la località di Borgo Olcese. Il territorio, sormontato a nord-est da rilievi montuosi, presenta differenze di altitudine abbastanza accentuate, che danno al paesaggio un aspetto piuttosto movimentato. L'abitato, che si adagia su un'altura, ha un andamento plano-altimetrico vario e mostra segni di espansione edilizia, pur mantenendo nel complesso l'assetto dell'antica struttura medievale. Grandi modifiche nell'impianto originario, del resto, non sono richieste nemmeno dal movimento demografico, che non fa registrare segni di concreto dinamismo.

Storia

Il nome risale all'espressione latina CIVITAS CAMUNNORUM, che si richiama all'importanza rivestita dal borgo in epoca romana, quando divenne la capitale del popolo camuno e il punto di riferimento per l'intera Val Camonica. Sotto i romani i camuni non attraversarono momenti lieti ma, ridotti in schiavitù, furono sfruttati nelle miniere di ferro disseminate sul territorio. Chiamata Cividate fino alla seconda metà dell'Ottocento e Cividate Alpino sul finire del secolo scorso, ha origini remote, come dimostrano le numerose incisioni rupestri, risalenti alla preistoria. L'importanza strategica e politica assunta in età romana scomparve quasi del tutto nel periodo buio delle invasioni barbariche. Infeudata ai vescovi di Brescia nella seconda metà del X secolo, fu successivamente assegnata ai casati illustri degli Avogadro e dei Da Palazzo, che ne mantennero il possesso fino a quando riuscì a riscattarsi, assurgendo a libero comune. La storia seguente, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti. Annessa a lungo a Malegno, ha ottenuto l'autonomia amministrativa nel 1947. Del patrimonio artistico fanno parte due edifici di culto: la romanica chiesa di Santo Stefano e la parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta, nella quale è possibile ammirare pregevoli statue lignee e gli affreschi che ricoprono la volta.

Il nome risale all'espressione latina CIVITAS CAMUNNORUM, che si richiama all'importanza rivestita dal borgo in epoca romana, quando divenne la capitale del popolo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CAMUNO'>camuno</a> e il punto di riferimento per l'intera <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALCAMONICA'>Val Camonica</a>. Sotto i romani i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CAMUNI'>camuni</a> non attraversarono momenti lieti ma, ridotti in schiavitù, furono sfruttati nelle miniere di ferro disseminate sul territorio. Chiamata Cividate fino alla seconda metà dell'Ottocento e Cividate Alpino sul finire del secolo scorso, ha origini remote, come dimostrano le numerose incisioni rupestri, risalenti alla preistoria. L'importanza strategica e politica assunta in età romana scomparve quasi del tutto nel periodo buio delle invasioni barbariche. Infeudata ai vescovi di Brescia nella seconda metà del X secolo, fu successivamente assegnata ai casati illustri degli Avogadro e dei Da Palazzo, che ne mantennero il possesso fino a quando riuscì a riscattarsi, assurgendo a libero comune. La storia seguente, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti. Annessa a lungo a Malegno, ha ottenuto l'autonomia amministrativa nel 1947. Del patrimonio artistico fanno parte due edifici di culto: la romanica chiesa di Santo Stefano e la parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta, nella quale è possibile ammirare pregevoli statue lignee e gli affreschi che ricoprono la volta.

Economia

Le uniche strutture burocratiche presenti sul posto sono l'ufficio postale e il municipio e, mancando una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, pur facendo registrare una contrazione nel numero degli addetti a questo settore: si coltivano cereali, vite e frutteti; è praticato anche l'allevamento ma in modeste dimensioni. Sviluppate sono le industrie tessile, edile e metalmeccanica; a queste si affiancano fabbriche di mobili e per la lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi nonché varie aziende che operano nei comparti estrattivo, metallurgico, elettrico, elettronico, del legno e della distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Mancano strutture sociali di rilievo, mentre quelle scolastiche permettono la frequenza delle classi dell'obbligo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ed in minor misura anche di soggiorno e quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Le uniche strutture burocratiche presenti sul posto sono l'ufficio postale e il municipio e, mancando una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, pur facendo registrare una contrazione nel numero degli addetti a questo settore: si coltivano cereali, vite e frutteti; è praticato anche l'allevamento ma in modeste dimensioni. Sviluppate sono le industrie <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile e metalmeccanica; a queste si affiancano fabbriche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a> e per la lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi nonché varie aziende che operano nei comparti estrattivo, metallurgico, elettrico, elettronico, del legno e della distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Mancano strutture sociali di rilievo, mentre quelle scolastiche permettono la frequenza delle classi dell'obbligo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ed in minor misura anche di soggiorno e quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Nonostante la presenza del Parco naturale dell'Adamello e di un'interessante area archeologica, non rientra tra le mete prescelte dai turisti. I rapporti con i comuni vicini sono, invece, abbastanza intensi, grazie soprattutto alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera. Tra gli eventi ricorrenti merita di essere citata l'allegra manifestazione denominata Cividatestate, che richiama numerosi visitatori. La festa del Patrono, Santo Stefano, si celebra il 26 dicembre.

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Località

Borgo Olcese

Borgo Olcese

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cividate Camuno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.