Descrizione

Comune montano, fondato in epoca medievale; la sua economia è sostenuta dalle attività rurali e dal turismo. La comunità dei cittarealesi, che fa registrare un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, mostra una chiara tendenza alla dispersione: si distribuisce, infatti, nel capoluogo comunale, in alcune altre località (Santa Croce, Santa Giusta e Trimezzo) e in un buon numero di aggregati urbani minori. L'abitato, interessato da una significativa espansione edilizia, è situato in posizione elevata su uno sperone; tutt'intorno svettano rilievi montuosi di discreta altitudine: alle falde del monte Pizzuto o Pozzoni, che si staglia maestoso sulla linea dell'orizzonte, sgorgano le sorgenti del fiume Velino, le cui acque si fanno poi strada tra i monti Prato e Boragine. In virtù delle quote elevate il paesaggio cittarealese è caratterizzato dalla preponderanza di pascoli, boschi e coltivazioni tipiche delle aree montuose.

Comune montano, fondato in epoca medievale; la sua economia è sostenuta dalle attività rurali e dal turismo. La comunità dei cittarealesi, che fa registrare un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, mostra una chiara tendenza alla dispersione: si distribuisce, infatti, nel capoluogo comunale, in alcune altre località (Santa Croce, Santa Giusta e Trimezzo) e in un buon numero di aggregati urbani minori. L'abitato, interessato da una significativa espansione edilizia, è situato in posizione elevata su uno sperone; tutt'intorno svettano rilievi montuosi di discreta altitudine: alle falde del monte Pizzuto o Pozzoni, che si staglia maestoso sulla linea dell'orizzonte, sgorgano le sorgenti del fiume Velino, le cui acque si fanno poi strada tra i monti Prato e Boragine. In virtù delle quote elevate il paesaggio cittarealese è caratterizzato dalla preponderanza di pascoli, boschi e coltivazioni tipiche delle aree montuose.

Storia

Sorse nel 1261 per volere dei sovrani angioini: l'iniziativa fu dettata dall'esigenza di fortificare questa zona, situata all'estremo confine settentrionale del regno di Napoli, per difenderla dalle mire espansionistiche della Santa Sede nonché da quelle delle vicine e bellicose Norcia, Cascia e Spoleto. Nel XIV secolo si trovò coinvolta nelle accanite lotte che i diversi gruppi di potere della zona condussero per conquistare l'egemonia nella regione; successivamente, durante il Quattrocento, con il beneplacito della regina Giovanna II, fu annessa alla contea di L'Aquila e per un lungo periodo ne seguì le alterne vicende storiche. Nel 1473 gli Aragonesi decisero che nella rocca dovessero essere ospitate truppe regie a difesa dei confini settentrionali del regno di Napoli; l'abitato, invece, continuò ad essere soggetto all'autorità aquilana e, a causa di ciò, subì l'assalto e il saccheggio delle truppe della vicina Amatrice, in lotta con L'Aquila per questioni territoriali –il conflitto si risolse comunque velocemente grazie all'intervento del sovrano aragonese, che riconfermò l'appartenenza del territorio comunale alla giurisdizione aquilana–. Il toponimo si riferisce al sovrano Carlo I d'Angiò, sotto il cui regno l'abitato attraversò un periodo di prosperità. Il patrimonio storico-architettonico locale, seriamente danneggiato dal disastroso terremoto del 1703, annovera: la possente rocca medievale fatta erigere dagli Angioini, caratterizzata da pianta quadrilatera e massicce torri cilindriche agli angoli; la chiesa di Sant'Antonio, che conserva la torre, il portale e parte dell'originaria struttura duecentesca, benché sia stata ricostruita nel Settecento; la chiesa dedicata a San Silvestro, anch'essa edificata nel Medioevo; il santuario della Madonna di Capodacqua, risalente all'XI secolo ma interamente ricostruito dopo il sisma del 1703.

Sorse nel 1261 per volere dei sovrani <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ANGIOINI'>angioini</a>: l'iniziativa fu dettata dall'esigenza di fortificare questa zona, situata all'estremo confine settentrionale del regno di Napoli, per difenderla dalle mire espansionistiche della Santa Sede nonché da quelle delle vicine e bellicose Norcia, Cascia e Spoleto. Nel XIV secolo si trovò coinvolta nelle accanite lotte che i diversi gruppi di potere della zona condussero per conquistare l'egemonia nella regione; successivamente, durante il Quattrocento, con il beneplacito della regina Giovanna II, fu annessa alla contea di L'Aquila e per un lungo periodo ne seguì le alterne vicende storiche. Nel 1473 gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a> decisero che nella rocca dovessero essere ospitate truppe regie a difesa dei confini settentrionali del regno di Napoli; l'abitato, invece, continuò ad essere soggetto all'autorità aquilana e, a causa di ciò, subì l'assalto e il saccheggio delle truppe della vicina Amatrice, in lotta con L'Aquila per questioni territoriali –il conflitto si risolse comunque velocemente grazie all'intervento del sovrano <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ARAGONESE'>aragonese</a>, che riconfermò l'appartenenza del territorio comunale alla giurisdizione aquilana–. Il toponimo si riferisce al sovrano <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CARLOIDANGIO'>Carlo I d'Angiò</a>, sotto il cui regno l'abitato attraversò un periodo di prosperità. Il patrimonio storico-architettonico locale, seriamente danneggiato dal disastroso terremoto del 1703, annovera: la possente rocca medievale fatta erigere dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ANGIOINI'>Angioini</a>, caratterizzata da pianta quadrilatera e massicce torri cilindriche agli angoli; la chiesa di Sant'Antonio, che conserva la torre, il portale e parte dell'originaria struttura duecentesca, benché sia stata ricostruita nel Settecento; la chiesa dedicata a San Silvestro, anch'essa edificata nel Medioevo; il santuario della Madonna di Capodacqua, risalente all'XI secolo ma interamente ricostruito dopo il sisma del 1703.

Economia

Sebbene i cittarealesi siano pienamente riusciti nell'intento di promuovere il turismo, le tradizionali attività primarie conservano una grande importanza, costituendo fonte di reddito e occupazione per una parte ancora piuttosto consistente della comunità: cereali, foraggio, patate e legumi rappresentano le principali produzioni agricole; sono largamente praticate anche la silvicoltura, che dà abbondanti raccolti di castagne, e la zootecnia –si allevano ovini, bovini, equini e suini–. Per il resto, il quadro economico evidenzia lo scarso livello di sviluppo del settore secondario, del commercio, rivolto soprattutto alla distribuzione di beni di prima necessità, e dei servizi, che non includono né il credito né le assicurazioni. Anche nell'ambito delle strutture e dei servizi di pubblica utilità si registrano diverse lacune: il comune, dotato unicamente degli ordinari uffici municipali e postali, dispone soltanto di scuole materne ed elementari e per l'assistenza sanitaria è costretto a rivolgersi ai comuni limitrofi –sul posto, infatti, manca anche la farmacia–; in compenso possiede una discreta capacità ricettiva, assicurata da ristoranti, alberghi e strutture alternative per il soggiorno.

Sebbene i cittarealesi siano pienamente riusciti nell'intento di promuovere il turismo, le tradizionali attività primarie conservano una grande importanza, costituendo fonte di reddito e occupazione per una parte ancora piuttosto consistente della comunità: cereali, foraggio, patate e legumi rappresentano le principali produzioni agricole; sono largamente praticate anche la silvicoltura, che dà abbondanti raccolti di castagne, e la zootecnia –si allevano ovini, bovini, equini e suini–. Per il resto, il quadro economico evidenzia lo scarso livello di sviluppo del settore secondario, del commercio, rivolto soprattutto alla distribuzione di beni di prima necessità, e dei servizi, che non includono né il credito né le assicurazioni. Anche nell'ambito delle strutture e dei servizi di pubblica utilità si registrano diverse lacune: il comune, dotato unicamente degli ordinari uffici municipali e postali, dispone soltanto di scuole materne ed elementari e per l'assistenza sanitaria è costretto a rivolgersi ai comuni limitrofi –sul posto, infatti, manca anche la farmacia–; in compenso possiede una discreta capacità ricettiva, assicurata da ristoranti, alberghi e strutture alternative per il soggiorno.

Relazioni

Assai frequentata nel periodo invernale per la presenza di piste adatte allo sci di fondo in località Selva Rotonda, richiama numerosi visitatori anche durante il resto dell'anno, grazie alle interessanti testimonianze storico-architettoniche che conserva e alle notevoli attrattive naturalistiche. Tra le manifestazioni all'insegna delle tradizioni locali, della gastronomia e del trattenimento figura la sagra della braciola (seconda domenica di agosto). Si registra, comunque, un saldo migratorio sensibilmente negativo. La festa del Patrono San Rocco si celebra il 16 agosto, con solenni funzioni religiose e festeggiamenti popolari.

Assai frequentata nel periodo invernale per la presenza di piste adatte allo sci di fondo in località Selva Rotonda, richiama numerosi visitatori anche durante il resto dell'anno, grazie alle interessanti testimonianze storico-architettoniche che conserva e alle notevoli attrattive naturalistiche. Tra le manifestazioni all'insegna delle tradizioni locali, della gastronomia e del trattenimento figura la sagra della braciola (seconda domenica di agosto). Si registra, comunque, un saldo migratorio sensibilmente negativo. La festa del Patrono San Rocco si celebra il 16 agosto, con solenni funzioni religiose e festeggiamenti popolari.

Località

Bricca, Chegnerone, Colle Trono, Collenasso, Collicelle, Conca, Folcara, Marianitto, Matrecciano, Monte Boragine, Pallottini, Rose, Sacco, Santa Croce, Santa Giusta, Scanzano, Soricone, Trimezzo, Vetozza, Vezzano

Bricca, Chegnerone, Colle Trono, Collenasso, Collicelle, Conca, Folcara, Marianitto, Matrecciano, Monte Boragine, Pallottini, Rose, Sacco, Santa Croce, Santa Giusta, Scanzano, Soricone, Trimezzo, Vetozza, Vezzano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cittareale rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.