Descrizione

Centro montano di fondazione medievale; in seguito al massiccio sviluppo del settore secondario è divenuto, con la limitrofa Rieti, il principale polo industriale della provincia. La maggior parte dei civitesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale e nella località di Santa Rufina; il resto della comunità si divide tra alcune altre località (Calcariola, Caporio, Grotti e Pendenza), diversi aggregati urbani minori e un gran numero di case sparse sui fondi. L'abitato, in fase di sensibile espansione edilizia, sorge su un colle e presenta una pianta molto regolare, con strade diritte tracciate in senso longitudinale e trasversale. Assai vario è l'aspetto del territorio comunale, occupato a oriente da rilievi montani, ammantati di boschi lussureggianti, e a occidente dalla verde piana di San Vittorino; quest'ultima è bagnata dal fiume Velino, da altri corsi d'acqua minori, da copiose sorgenti e da suggestivi laghetti di origine carsica, bordati da una cortina di pioppi e salici –la vegetazione ripariale tende comunque a contrarsi per far posto alle colture–.

Centro montano di fondazione medievale; in seguito al massiccio sviluppo del settore secondario è divenuto, con la limitrofa Rieti, il principale polo industriale della provincia. La maggior parte dei civitesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale e nella località di Santa Rufina; il resto della comunità si divide tra alcune altre località (Calcariola, Caporio, Grotti e Pendenza), diversi aggregati urbani minori e un gran numero di case sparse sui fondi. L'abitato, in fase di sensibile espansione edilizia, sorge su un colle e presenta una pianta molto regolare, con strade diritte tracciate in senso longitudinale e trasversale. Assai vario è l'aspetto del territorio comunale, occupato a oriente da rilievi montani, ammantati di boschi lussureggianti, e a occidente dalla verde piana di San Vittorino; quest'ultima è bagnata dal fiume Velino, da altri corsi d'acqua minori, da copiose sorgenti e da suggestivi laghetti di origine carsica, bordati da una cortina di pioppi e salici –la vegetazione ripariale tende comunque a contrarsi per far posto alle colture–.

Storia

Fondata agli inizi del XIV secolo da Carlo II d'Angiò, allo scopo di proteggere i confini settentrionali del regno di Napoli, rimase sempre fedele alla casa degli Angioini prima e a quella degli Aragonesi dopo, ottenendo in compenso il privilegio di battere moneta. Non ebbe comunque vita facile: coinvolta in diverse guerre locali, dovette più volte difendersi dagli attacchi della vicina Rieti e di L'Aquila, finché nel XVI secolo ebbe il titolo di città e fu elevata a sede di diocesi dal pontefice Alessandro VI. Passata a Margherita d'Austria, figlia dell'imperatore Carlo V e moglie di Ottavio Farnese, conobbe un periodo di pace e benessere grazie alla saggezza e alla mitezza della sovrana; alla morte di quest'ultima fu ereditata dalla nobile famiglia Farnese, quindi tornò al regno di Napoli, cui rimase fino all'unità d'Italia. Deve il nome al figlio di Carlo II d'Angiò, Roberto, duca di Calabria. Gravemente danneggiata dai forti terremoti del 1703 e del 1898, conserva ugualmente notevoli tracce del suo movimentato passato. Dall'antica porta Napoli, affiancata dalla mole della trecentesca torre angioina, detta anche cassero di San Magno, si accede al centro storico, impreziosito da interessanti edifici civili e religiosi: tra questi ultimi spiccano la chiesa di Sant'Agostino, con uno stupendo portale istoriato tardogotico del 1548, e quella dedicata a Santa Maria del Popolo, affiancata da una torre romanica e contenente numerose opere d'arte –una statua policroma cinquecentesca di San Rocco e un altorilievo trecentesco raffigurante l'Annunciazione–.

Fondata agli inizi del XIV secolo da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CARLOIIDANGIO'>Carlo II d'Angiò</a>, allo scopo di proteggere i confini settentrionali del regno di Napoli, rimase sempre fedele alla casa degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ANGIOINI'>Angioini</a> prima e a quella degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a> dopo, ottenendo in compenso il privilegio di battere moneta. Non ebbe comunque vita facile: coinvolta in diverse guerre locali, dovette più volte difendersi dagli attacchi della vicina Rieti e di L'Aquila, finché nel XVI secolo ebbe il titolo di città e fu elevata a sede di diocesi dal pontefice <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ALESSANDROVI'>Alessandro VI</a>. Passata a Margherita d'Austria, figlia dell'imperatore Carlo V e moglie di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=OTTAVIOFARNESE'>Ottavio Farnese</a>, conobbe un periodo di pace e benessere grazie alla saggezza e alla mitezza della sovrana; alla morte di quest'ultima fu ereditata dalla nobile famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=FARNESE'>Farnese</a>, quindi tornò al regno di Napoli, cui rimase fino all'unità d'Italia. Deve il nome al figlio di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CARLOIIDANGIO'>Carlo II d'Angiò</a>, Roberto, duca di Calabria. Gravemente danneggiata dai forti terremoti del 1703 e del 1898, conserva ugualmente notevoli tracce del suo movimentato passato. Dall'antica porta Napoli, affiancata dalla mole della trecentesca torre <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ANGIOINA'>angioina</a>, detta anche cassero di San Magno, si accede al centro storico, impreziosito da interessanti edifici civili e religiosi: tra questi ultimi spiccano la chiesa di Sant'Agostino, con uno stupendo portale istoriato tardogotico del 1548, e quella dedicata a Santa Maria del Popolo, affiancata da una torre romanica e contenente numerose opere d'arte –una statua policroma cinquecentesca di San Rocco e un altorilievo trecentesco raffigurante l'Annunciazione–.

Economia

Dall'originaria vocazione agricola è passata a un assetto economico di tipo eminentemente industriale: tra gli svariati comparti presenti spiccano quelli elettronico, metallurgico, dei materiali da costruzione, del legno, dei mobili, farmaceutico, alimentare e tessile. Anche il terziario presenta un buon livello di sviluppo mentre solo una piccola fetta della comunità continua a dedicarsi alla coltivazione di cereali, olive e uva nonché all'allevamento di bovini, ovini, suini ed equini. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, possiede istituti d'istruzione secondaria di secondo grado (istituto professionale agrario e scuola allievi sottufficiali delle guardie forestali) e usufruisce dell'assistenza sanitaria offerta dal presidio distrettuale, da un consultorio familiare, da un ambulatorio specialistico e dalla farmacia; l'apparato ricettivo, di buon livello, comprende ristoranti, alberghi e strutture alternative per il soggiorno.

Dall'originaria vocazione agricola è passata a un assetto economico di tipo eminentemente industriale: tra gli svariati comparti presenti spiccano quelli elettronico, metallurgico, dei materiali da costruzione, del legno, dei mobili, farmaceutico, alimentare e tessile. Anche il terziario presenta un buon livello di sviluppo mentre solo una piccola fetta della comunità continua a dedicarsi alla coltivazione di cereali, olive e uva nonché all'allevamento di bovini, ovini, suini ed equini. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, possiede istituti d'istruzione secondaria di secondo grado (istituto professionale agrario e scuola allievi sottufficiali delle guardie forestali) e usufruisce dell'assistenza sanitaria offerta dal presidio distrettuale, da un consultorio familiare, da un ambulatorio specialistico e dalla farmacia; l'apparato ricettivo, di buon livello, comprende ristoranti, alberghi e strutture alternative per il soggiorno.

Relazioni

Inserita in uno scenario naturale ricco di verde, che si presta in estate a rilassanti passeggiate a cavallo, richiama visitatori anche grazie alla bellezza del patrimonio storico-architettonico e all'interesse suscitato dalle manifestazioni sacre e profane che si succedono nell'arco dell'anno: la sagra degli gnocchi al sugo di pecora (ultimo sabato di agosto), in particolare, rappresenta un'occasione privilegiata per gustare le specialità della gastronomia locale, come la cacciagione, cucinata in svariati modi. Verso i comuni vicini esercita una discreta forza centripeta, che contribuisce al saldo demografico attivo. La festa del Patrono San Magno si celebra il 19 agosto.

Inserita in uno scenario naturale ricco di verde, che si presta in estate a rilassanti passeggiate a cavallo, richiama visitatori anche grazie alla bellezza del patrimonio storico-architettonico e all'interesse suscitato dalle manifestazioni sacre e profane che si succedono nell'arco dell'anno: la sagra degli gnocchi al sugo di pecora (ultimo sabato di agosto), in particolare, rappresenta un'occasione privilegiata per gustare le specialità della gastronomia locale, come la cacciagione, cucinata in svariati modi. Verso i comuni vicini esercita una discreta forza centripeta, che contribuisce al saldo demografico attivo. La festa del Patrono San Magno si celebra il 19 agosto.

Località

Calcariola, Caporio, Cappuccini, Casali Natali, Cesoni, Grotti, Micciani, Paciucci, Pendenza, Radicara, San Vittorino, Santa Rufina, Sette Dolori, Stazione di Cittaducale, Villa Grotti

Calcariola, Caporio, Cappuccini, Casali Natali, Cesoni, Grotti, Micciani, Paciucci, Pendenza, Radicara, San Vittorino, Santa Rufina, Sette Dolori, Stazione di Cittaducale, Villa Grotti

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cittaducale rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.