Descrizione

Comune rivierasco di origini medievali, con un’economia basata sull’agricoltura e sul turismo, oltre che su modeste iniziative industriali. I cipressini, con un indice di vecchiaia elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e le località Lingueglietta, Aregai, Ciapin, Gallinaro, Moiano e Piani. Il territorio collinare presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 567 metri di quota. L’abitato, che conserva pregevoli testimonianze del passato, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo a bande argentate e rosse dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una torre d’oro con cinque merli alla guelfa; sul merlo centrale è posto un gallo.

Comune rivierasco di origini medievali, con un’economia basata sull’agricoltura e sul turismo, oltre che su modeste iniziative industriali. I cipressini, con un indice di vecchiaia elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e le località Lingueglietta, Aregai, Ciapin, Gallinaro, Moiano e Piani. Il territorio collinare presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 567 metri di quota. L’abitato, che conserva pregevoli testimonianze del passato, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo a bande argentate e rosse dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una torre d’oro con cinque merli alla guelfa; sul merlo centrale è posto un gallo.

Storia

Il toponimo, che già nelle fonti medievali compare nella forma attuale, riflette il latino CUPRESSUS, nella variante CIPRESSUS, ‘cipresso’, usato come aggettivo concordato con un nome femminile, forse ‘terra’, o come neutro plurale, riferito a ‘luoghi’. Villa dell’abbazia di Santo Stefano di Villareggia, si sviluppò tra il XII e il XIV secolo. Governatasi con propri statuti, promulgati nella seconda metà del Duecento, riuscì a rimanere al di fuori del feudo della Lengueglia (oggi Lingueglietta), assoggettato alla nobile famiglia dei Quaranta, che ne avevano fatto una potente signoria, legata da patti di sudditanza alla repubblica marinara di Genova, fin dalla fine del 1100. Coinvolta nelle guerre che, nel corso dei secoli, imperversarono nella zona, seguì le vicende dei territori circostanti, venendo aggregata all’impero francese, durante il periodo napoleonico, e al regno dei Savoia, all’indomani del congresso di Vienna. La storia successiva non si discosta da quella del resto della Liguria. Sotto il profilo storico-architettonico, interessanti sono: la cinquecentesca torre Gallinara, a pianta quadrata; la parrocchiale della Visitazione, della metà del XVII secolo; l’attiguo oratorio dell’Annunziata, della seconda metà del Settecento, e i resti della quattrocentesca chiesa di San Sebastiano. A Lingueglietta, che conserva il caratteristico impianto medievale, si trovano: i ruderi del castello dei signori dell’antica Lengueglia, edificato nel Duecento; la parrocchiale della Natività di Maria, del XIV secolo, rimaneggiata nel Seicento, e la duecentesca chiesa di San Pietro, trasformata in fortilizio, nel Cinquecento, che conserva intatto il pavimento medievale.

Il toponimo, che già nelle fonti medievali compare nella forma attuale, riflette il latino CUPRESSUS, nella variante CIPRESSUS, ‘cipresso’, usato come aggettivo concordato con un nome femminile, forse ‘terra’, o come neutro plurale, riferito a ‘luoghi’. Villa dell’abbazia di Santo Stefano di Villareggia, si sviluppò tra il XII e il XIV secolo. Governatasi con propri statuti, promulgati nella seconda metà del Duecento, riuscì a rimanere al di fuori del feudo della Lengueglia (oggi Lingueglietta), assoggettato alla nobile famiglia dei Quaranta, che ne avevano fatto una potente signoria, legata da patti di sudditanza alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=REPUBBLICAMARINARADIGENOVA'>repubblica marinara di Genova</a>, fin dalla fine del 1100. Coinvolta nelle guerre che, nel corso dei secoli, imperversarono nella zona, seguì le vicende dei territori circostanti, venendo aggregata all’impero francese, durante il periodo napoleonico, e al regno dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, all’indomani del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=CONGRESSODIVIENNA'>congresso di Vienna</a>. La storia successiva non si discosta da quella del resto della Liguria. Sotto il profilo storico-architettonico, interessanti sono: la cinquecentesca torre Gallinara, a pianta quadrata; la parrocchiale della Visitazione, della metà del XVII secolo; l’attiguo oratorio dell’Annunziata, della seconda metà del Settecento, e i resti della quattrocentesca chiesa di San Sebastiano. A Lingueglietta, che conserva il caratteristico impianto medievale, si trovano: i ruderi del castello dei signori dell’antica Lengueglia, edificato nel Duecento; la parrocchiale della Natività di Maria, del XIV secolo, rimaneggiata nel Seicento, e la duecentesca chiesa di San Pietro, trasformata in fortilizio, nel Cinquecento, che conserva intatto il pavimento medievale.

Economia

L’agricoltura si articola in più produzioni, delle quali le maggiori riguardano gli ortaggi, le olive, vari tipi di uva, gli agrumi e altra frutta; un ruolo importante nell’economia locale è rivestito dalla floricoltura. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile e metallurgico. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete commerciale è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base. Buona è, invece, la dotazione di strutture ricettive che, accanto alla ristorazione, offrono un’ampia possibilità di soggiorno.

L’agricoltura si articola in più produzioni, delle quali le maggiori riguardano gli ortaggi, le olive, vari tipi di uva, gli agrumi e altra frutta; un ruolo importante nell’economia locale è rivestito dalla floricoltura. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile e metallurgico. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete commerciale è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base. Buona è, invece, la dotazione di strutture ricettive che, accanto alla ristorazione, offrono un’ampia possibilità di soggiorno.

Relazioni

Meta di un significativo movimento di turisti, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica e gustando le specialità gastronomiche del posto. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto un livello tale da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; diffuso è il pendolarismo verso il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono particolarmente intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per usufruire dei servizi non forniti sul posto, oltre che per motivi di studio. Tra le manifestazioni tradizionali, che contribuiscono ad aumentare il flusso dei visitatori, merita di essere citata la festa della Natività di Maria, che si svolge l’8 settembre, a Lingueglietta. La festa patronale, dedicata alla Visitazione di Maria Vergine, viene celebrata il 2 luglio.

Meta di un significativo movimento di turisti, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica e gustando le specialità gastronomiche del posto. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto un livello tale da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; diffuso è il pendolarismo verso il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono particolarmente intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per usufruire dei servizi non forniti sul posto, oltre che per motivi di studio. Tra le manifestazioni tradizionali, che contribuiscono ad aumentare il flusso dei visitatori, merita di essere citata la festa della Natività di Maria, che si svolge l’8 settembre, a Lingueglietta. La festa patronale, dedicata alla Visitazione di Maria Vergine, viene celebrata il 2 luglio.

Località

Aregai, Gallinaro, Lingueglietta, Piani

Aregai, Gallinaro, Lingueglietta, Piani

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cipressa rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.