Descrizione

Piccola comunità di montagna, di antica origine, che mostra oggi un'economia basata prevalentemente sull'agricoltura e solo in minima parte sul commercio. La  popolazione dei cinesi presenta un indice di vecchiaia di poco inferiore alla media e si concentra nel capoluogo comunale. La superficie territoriale si adagia su un esteso altopiano in una posizione soleggiata e privilegiata dal punto di vista panoramico, affacciandosi sul vallata del fiume Adda, oltre a permettere una gradevole visuale dello splendido lago di Como. Il nucleo abitato conserva la caratteristica impronta rurale, con le viuzze anguste e tortuose che si snodano tra gli edifici rustici costruiti in pietra grigia che presentano all'esterno le scale e le tipiche balconate in legno. La recente e sostanziosa espansione edilizia sta allargando i confini dell'abitato con abitazioni più moderne che circondano il  caratteristico centro storico. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo d'oro, una torre azzurra fondata sulla collina erbosa; su fondo rosso risaltano, in argento, due spighe di segale incrociate; una pannocchia di granturco, infine, campeggia su fondo azzurro.  

Piccola comunità di montagna, di antica origine, che mostra oggi un'economia basata prevalentemente sull'agricoltura e solo in minima parte sul commercio. La  popolazione dei cinesi presenta un indice di vecchiaia di poco inferiore alla media e si concentra nel capoluogo comunale. La superficie territoriale si adagia su un esteso altopiano in una posizione soleggiata e privilegiata dal punto di vista panoramico, affacciandosi sul vallata del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ADDA'>Adda</a>, oltre a permettere una gradevole visuale dello splendido <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODICOMO'>lago di Como</a>. Il nucleo abitato conserva la caratteristica impronta rurale, con le viuzze anguste e tortuose che si snodano tra gli edifici rustici costruiti in pietra grigia che presentano all'esterno le scale e le tipiche balconate in legno. La recente e sostanziosa espansione edilizia sta allargando i confini dell'abitato con abitazioni più moderne che circondano il  caratteristico centro storico. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo d'oro, una torre azzurra fondata sulla collina erbosa; su fondo rosso risaltano, in argento, due spighe di segale incrociate; una pannocchia di granturco, infine, campeggia su fondo azzurro.  

Storia

La sua storia è legata al territorio cui appartiene, quello dei "Cecch", termine di origine francofona. La prima menzione del borgo si ritiene si possa far risalire all'età carolingia. Infatti in un documento dell'epoca, un atto di vendita con il quale il franco Goteprando, vassallo del Sacro Romano Impero, vendeva alcuni suoi possedimenti situati nella zona, viene citata la località di ''Cesxini'', che, secondo alcuni storici, sarebbe l'antico nome del borgo. La datazione della sua nascita  in quei tempi è avvalorata da uno storico settecentesco che in un suo trattato fa riferimento ad un antico castello in rovina di cui però oggi non è rimasta traccia. Certa è la sua presenza tardo-medioevale quando fu feudo di appartenenza dei Sanfedele ; si ritrova citato in un diploma imperiale del XII secolo e si sa che nei primi anni del '400 si costituì  in parrocchia autonoma, separandosi da quella di Olonio. Fu occupato dai grigioni e condivise quindi le sorti della regione. La povertà economica ha spinto gli abitanti  del paese ad emigrare fin dal XVII secolo. L'architettura religiosa consta della chiesa parrocchiale di S. Giorgio, con il suo alto ed elegante campanile, che si presenta al suo interno ricca di interessanti  pitture, tra cui una tela del Seicento raffigurante S. Borromeo in preghiera davanti alla Vergine, e, inoltre, altari di buona fattura in stile settecentesco e pregevoli fregi architettonici nelle balaustre, realizzati in prevalenza con le offerte degli emigranti.  

La sua storia è legata al territorio cui appartiene, quello dei "Cecch", termine di origine francofona. La prima menzione del borgo si ritiene si possa far risalire all'età carolingia. Infatti in un documento dell'epoca, un atto di vendita con il quale il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FRANCO'>franco</a> Goteprando, vassallo del Sacro Romano Impero, vendeva alcuni suoi possedimenti situati nella zona, viene citata la località di ''Cesxini'', che, secondo alcuni storici, sarebbe l'antico nome del borgo. La datazione della sua nascita  in quei tempi è avvalorata da uno storico settecentesco che in un suo trattato fa riferimento ad un antico castello in rovina di cui però oggi non è rimasta traccia. Certa è la sua presenza tardo-medioevale quando fu feudo di appartenenza dei Sanfedele ; si ritrova citato in un diploma imperiale del XII secolo e si sa che nei primi anni del '400 si costituì  in parrocchia autonoma, separandosi da quella di Olonio. Fu occupato dai grigioni e condivise quindi le sorti della regione. La povertà economica ha spinto gli abitanti  del paese ad emigrare fin dal XVII secolo. L'architettura religiosa consta della chiesa parrocchiale di S. Giorgio, con il suo alto ed elegante campanile, che si presenta al suo interno ricca di interessanti  pitture, tra cui una tela del Seicento raffigurante S. Borromeo in preghiera davanti alla Vergine, e, inoltre, altari di buona fattura in stile settecentesco e pregevoli fregi architettonici nelle balaustre, realizzati in prevalenza con le offerte degli emigranti.  

Economia

L'economia del comune è ancora oggi incentrata nell'agricoltura, che risulta la maggior fonte di reddito. Ai fitti castagneti della zona alta si affiancano le colture di cereali e frutta e, lungo i tornanti della locale strada che scende verso l'Adda, vigneti a terrazze. La coltivazione di mais e foraggi vari si integrano con il settore zootecnico, abbastanza sviluppato, che presenta allevamenti di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Molto scarno il panorama industriale; si rileva la presenza di qualche piccola o media industria manifatturiera per la lavorazione del legno, con la produzione di mobili e di supporto all'industria edile. Benché goda di una posizione geografica invidiabile e di non secondarie attrazioni paesaggistiche e storiche, il settore turistico è poco rilevante anche per l'inadeguatezza delle strutture per il soggiorno e la ristorazione. Ugualmente povero è l'aspetto socio-culturale. Le scuole sono limitate alle sole materne ed elementari. Praticamente inesistenti le strutture sanitarie, che non consentono di usufruire neppure della farmacia.  

L'economia del comune è ancora oggi incentrata nell'agricoltura, che risulta la maggior fonte di reddito. Ai fitti castagneti della zona alta si affiancano le colture di cereali e frutta e, lungo i tornanti della locale strada che scende verso l'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ADDA'>Adda</a>, vigneti a terrazze. La coltivazione di mais e foraggi vari si integrano con il settore zootecnico, abbastanza sviluppato, che presenta allevamenti di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Molto scarno il panorama industriale; si rileva la presenza di qualche piccola o media industria manifatturiera per la lavorazione del legno, con la produzione di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a> e di supporto all'industria edile. Benché goda di una posizione geografica invidiabile e di non secondarie attrazioni paesaggistiche e storiche, il settore turistico è poco rilevante anche per l'inadeguatezza delle strutture per il soggiorno e la ristorazione. Ugualmente povero è l'aspetto socio-culturale. Le scuole sono limitate alle sole materne ed elementari. Praticamente inesistenti le strutture sanitarie, che non consentono di usufruire neppure della farmacia.  

Relazioni

La zona dei ''Cecch'' è un centro turistico poco frequentato, pur possedendo un borgo tipicamente rurale di una certa attrattiva. Anche se il fenomeno dell'emigrazione, di forte intensità nei secoli passati, ai nostri giorni si è molto attenuato, la persistente carenza di opportunità lavorative per la popolazione locale, comunque lo rende dipendente dai vicini centri industrializzati della zona, verso i quali si sviluppa un discreto flusso pendolare. Altra causa di rapporti con i comuni vicini è la richiesta di adeguate strutture socio-sanitarie e burocratico-amministrative, oltre che scolastiche. Momento di aggregazione è la festa patronale celebrata il 24 aprile in onore di S. Giorgio.

La zona dei ''Cecch'' è un centro turistico poco frequentato, pur possedendo un borgo tipicamente rurale di una certa attrattiva. Anche se il fenomeno dell'emigrazione, di forte intensità nei secoli passati, ai nostri giorni si è molto attenuato, la persistente carenza di opportunità lavorative per la popolazione locale, comunque lo rende dipendente dai vicini centri industrializzati della zona, verso i quali si sviluppa un discreto flusso pendolare. Altra causa di rapporti con i comuni vicini è la richiesta di adeguate strutture socio-sanitarie e burocratico-amministrative, oltre che scolastiche. Momento di aggregazione è la festa patronale celebrata il 24 aprile in onore di S. Giorgio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.