Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato quelle industriali. I cimaldomesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono distribuiti nel capoluogo comunale e nelle località San Michele di Piave, Stabiuzzo, Borgo Capitello, Borgo del Molino, Cornadella, Grave di Papadopoli, Madorbo, Roncadelle nonché in un numero rilevante di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi ed è occupato per buona parte dal greto del fiume lo attraversa, che con i suoi depositi ha portato alla formazione di grandi isole ghiaiose. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un olmo verde, fondato su una verde campagna, attraversata da un fiume argentato.

Centro di pianura, di origine antica, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato quelle industriali. I cimaldomesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono distribuiti nel capoluogo comunale e nelle località San Michele di Piave, Stabiuzzo, Borgo Capitello, Borgo del Molino, Cornadella, Grave di Papadopoli, Madorbo, Roncadelle nonché in un numero rilevante di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi ed è occupato per buona parte dal greto del fiume lo attraversa, che con i suoi depositi ha portato alla formazione di grandi isole ghiaiose. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un olmo verde, fondato su una verde campagna, attraversata da un fiume argentato.

Storia

Il toponimo, composto di “cima” e del fitonimo “olmo”, le è stato dato dai Nonantolani, che nell’alto medioevo bonificarono e misero a coltura buona parte del suo territorio, introducendo l’olmo come pianta in grado di assorbire l’umidità del terreno. Le sue terre, oltre che dai Nonantolani, furono possedute dalla nobile famiglia veneziana di Papadopoli, che ha dato il nome all’isola fluviale formatasi dopo la disastrosa alluvione del 1882, e dall’abbazia di Follina; in seguito passarono sotto il dominio della repubblica di Venezia. Nel 1630 dovette affrontare la calamità della peste e nel 1882 subì una disastrosa alluvione; infine, nel corso della prima guerra mondiale, dopo la ritirata di Caporetto, fu teatro di combattimenti fra le truppe austriache e le truppe italiane. Nel patrimonio storico-architettonico sono da segnalare: la chiesa della Visitazione, eretta nel XVI secolo e divenuta, con il trascorrere del tempo fatiscente, nel 1627 fu restaurata dai Cadamuro, sovrintendenti alle imposte per conto dell’abbazia di Follina; la chiesa parrocchiale e la chiesa realizzata in stile neoclassico in località San Michele. Sempre in località San Michele sono visibili pregevoli esempi di architettura civile tradizionale ancora ben conservate.

Il toponimo, composto di “cima” e del fitonimo “olmo”, le è stato dato dai Nonantolani, che nell’alto medioevo bonificarono e misero a coltura buona parte del suo territorio, introducendo l’olmo come pianta in grado di assorbire l’umidità del terreno. Le sue terre, oltre che dai Nonantolani, furono possedute dalla nobile famiglia veneziana di Papadopoli, che ha dato il nome all’isola fluviale formatasi dopo la disastrosa alluvione del 1882, e dall’abbazia di Follina; in seguito passarono sotto il dominio della repubblica di Venezia. Nel 1630 dovette affrontare la calamità della peste e nel 1882 subì una disastrosa alluvione; infine, nel corso della prima guerra mondiale, dopo la ritirata di Caporetto, fu teatro di combattimenti fra le truppe austriache e le truppe italiane. Nel patrimonio storico-architettonico sono da segnalare: la chiesa della Visitazione, eretta nel XVI secolo e divenuta, con il trascorrere del tempo fatiscente, nel 1627 fu restaurata dai Cadamuro, sovrintendenti alle imposte per conto dell’abbazia di Follina; la chiesa parrocchiale e la chiesa realizzata in stile neoclassico in località San Michele. Sempre in località San Michele sono visibili pregevoli esempi di architettura civile tradizionale ancora ben conservate.

Economia

è sede della Pro Loco. Le principali fonti di reddito della popolazione sono costituite dall’agricoltura: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, frumento e viti, dalle quali si ricavano vini doc, come il Cabernet, il Merlot, il Raboso del Piave. Parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia: si allevano soprattutto bovini e avicoli. Il lavoro è offerto dalle aziende lattiero-casearie, fabbriche automobilistiche e macchine per l’agricoltura e silvicoltura. Alle fabbriche specializzate nella realizzazione di materiali da costruzione si affiancano imprese operanti nei comparti tessile, meccanico, dell’abbigliamento, del legno, del vetro, del mobile; va segnalata, inoltre, la presenza dell’industria metallica e per l’estrazione di ghiaia, sabbia e argilla. La rete commerciale soddisfa i bisogni della comunità, e la presenza, tra i servizi, del servizio bancario, completa il quadro delle attività terziarie. Tra i servizi pubblici non si registra la presenza di particolari strutture. Mancano strutture sociali di particolare rilievo. Tra le strutture destinate all’arricchimento culturale non manca la biblioteca; nelle scuole locali s’impartisce l’istruzione primaria; le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Infine, tra le strutture sportive e per il tempo libero va segnalata la presenza di una palestra comunale; mentre quelle sanitarie annoverano una farmacia, per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

è sede della Pro Loco. Le principali fonti di reddito della popolazione sono costituite dall’agricoltura: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, frumento e viti, dalle quali si ricavano vini doc, come il Cabernet, il Merlot, il Raboso del Piave. Parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia: si allevano soprattutto bovini e avicoli. Il lavoro è offerto dalle aziende lattiero-casearie, fabbriche automobilistiche e macchine per l’agricoltura e silvicoltura. Alle fabbriche specializzate nella realizzazione di materiali da costruzione si affiancano imprese operanti nei comparti tessile, meccanico, dell’abbigliamento, del legno, del vetro, del mobile; va segnalata, inoltre, la presenza dell’industria metallica e per l’estrazione di ghiaia, sabbia e argilla. La rete commerciale soddisfa i bisogni della comunità, e la presenza, tra i servizi, del servizio bancario, completa il quadro delle attività terziarie. Tra i servizi pubblici non si registra la presenza di particolari strutture. Mancano strutture sociali di particolare rilievo. Tra le strutture destinate all’arricchimento culturale non manca la biblioteca; nelle scuole locali s’impartisce l’istruzione primaria; le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Infine, tra le strutture sportive e per il tempo libero va segnalata la presenza di una palestra comunale; mentre quelle sanitarie annoverano una farmacia, per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Pur essendo inserita nel percorso enologico dei vini rossi del Piave, non può essere considerata una meta turistica per l’assenza di attrattive significative; vive un rapporto intenso con i centri del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria, il commercio, il lavoro, i servizi e l’espletamento di pratiche burocratiche. Organizza, nel corso dell’anno, diverse manifestazioni folcloristiche in grado di richiamare flussi di visitatori dai centri vicini. Tra queste va segnalata la mostra dell’asparago, che si svolge il 22 aprile; in quest’occasione si tengono festeggiamenti vari e si allestiscono stand gastronomici per la valorizzazione del prodotto tipico locale. Il Patrono, San Silvestro, si festeggia il 31 dicembre.

Pur essendo inserita nel percorso enologico dei vini rossi del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PIAVE'>Piave</a>, non può essere considerata una meta turistica per l’assenza di attrattive significative; vive un rapporto intenso con i centri del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria, il commercio, il lavoro, i servizi e l’espletamento di pratiche burocratiche. Organizza, nel corso dell’anno, diverse manifestazioni folcloristiche in grado di richiamare flussi di visitatori dai centri vicini. Tra queste va segnalata la mostra dell’asparago, che si svolge il 22 aprile; in quest’occasione si tengono festeggiamenti vari e si allestiscono stand gastronomici per la valorizzazione del prodotto tipico locale. Il Patrono, San Silvestro, si festeggia il 31 dicembre.

Località

Borgo del Molino, Borgo Geron, Borgo Vendrame, Cornadella, Madorbo, San Michele di Piave, Stabiuzzo

Borgo del Molino, Borgo Geron, Borgo Vendrame, Cornadella, Madorbo, San Michele di Piave, Stabiuzzo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cimadolmo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.