Descrizione
Piccola comunità collinare, di origini medievali, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato una modesta presenza industriale. I chiusavecchiesi, con un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è quasi tutto distribuito tra le località Sarola e Olivastri. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 714 metri di quota. L’abitato, immerso nel verde, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un torrione d’argento fondato su una verde campagna.
Storia
Denominata Clusavetula in un documento della seconda metà del XV secolo, deriva il toponimo da una vecchia ‘chiusa’ (dal latino CLUSA) del torrente Impero, situata nei pressi di un’antica cappella di San Biagio. Inserita nella castellania di monte Arosio, appartenne ai vescovi di Albenga. Sul finire del Duecento fu ceduta al potente casato dei Doria, venendo in seguito assegnata ai Savoia e infeudata alle nobili famiglie dei Cernuschi e dei Giovannini. A lungo assoggettata alla repubblica marinara di Genova, il cui dominio su buona parte della regione fu interrotto, nel XIV e XV secolo, dal susseguirsi delle occupazioni dei Visconti, dei francesi e del marchese del Monferrato, verso la fine del Settecento vide l’arrivo delle truppe napoleoniche. Annessa al regno di Sardegna, all’indomani del congresso di Vienna, partecipò alle successive vicende del resto della provincia. Il patrimonio storico-architettonico annovera vari edifici di culto, tra cui meritano di essere citati: la chiesa parrocchiale di San Biagio, del Seicento, affiancata da un campanile sovrastato da una cuspide a cipolla; la cinquecentesca parrocchiale di Sarola, dedicata a San Vincenzo, in cui si può ammirare, tra l’altro, un tabernacolo in marmo, dello stesso periodo; il santuario della Madonna dell’Oliveto, costruito nella seconda metà del XVI secolo e in seguito rimaneggiato.
Economia
Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Nell’economia locale l’agricoltura, che fa registrare una contrazione nel numero degli addetti al settore, conserva un ruolo importante: si producono ortaggi, uve e olive; è praticato anche l’allevamento di bovini. L’industria è costituita da piccole aziende alimentari ed edili. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. È possibile frequentare soltanto le scuole materne ed elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe gli abitanti a recarsi altrove anche per i servizi sanitari di base.
Relazioni
Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere di una suggestiva cornice paesaggistica e gustare i semplici ma genuini piatti della cucina locale. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta a spostarsi, per trovare un’occupazione, nel capoluogo provinciale e nelle altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi, benché a essi la popolazione si rivolga anche per usufruire dei servizi non forniti localmente, oltre che per motivi di studio. Tra gli eventi ricorrenti, che allietano il borgo, richiamando visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: le fiere di metà quaresima, quella del primo di giugno, quella del 23 settembre e quella del 23 novembre e la festa al santuario della Madonna dell’Oliveto, l’8 settembre. La festa del Patrono, San Biagio, viene celebrata il 3 febbraio.
Località
Olivastri, Sarola
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Chiusavecchia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 577
- Lat 43° 58' 1,97'' 43.96721389
- Long 7° 58' 58,65'' 7.98295833
- CAP 18023
- Prefisso 0183
- Codice ISTAT 008020
- Codice Catasto C660
- Altitudine slm 140 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno D/1514 - Superficie 3.3 Km2
- Densità 174,85 ab/Km2
- Sismicità Zona 3s
- Alba 08:05
- Tramonto 16:53
- Luca Vassallo
- Piazza Caduti Di Guerra, 5
- 18027 (IM) Liguria
- chiusavecchia@pec.it
- contatti@comune.chiusavecchia.im.it
- www.comune.chiusavecchia.im.it
- 00253650089