Descrizione

Comune medioevale con veduta sulle fertili colline pisane e sulla Val d'Era. La popolazione dei chianerini, caratterizzata da un indice di vecchiaia particolarmente alto e dedita all'attività manifatturiera nel campo del vestiario ma anche alla più tradizionale attività agricola, si insedia in poche località oltre al capoluogo comunale: la più consistente è Rivalto. Lo stemma comunale, diviso in due parti, riporta nella prima una fascia merlata su fondo argentato e nella seconda un fiore bianco circondato dal colore rosso. Le due simbologie ricordano, rispettivamente, la presenza sul territorio comunale di importanti e nobili famiglie e -analogo richiamo storico- una rosa araldica.  

Comune medioevale con veduta sulle fertili colline pisane e sulla Val d'Era. La popolazione dei chianerini, caratterizzata da un indice di vecchiaia particolarmente alto e dedita all'attività manifatturiera nel campo del vestiario ma anche alla più tradizionale attività agricola, si insedia in poche località oltre al capoluogo comunale: la più consistente è Rivalto. Lo stemma comunale, diviso in due parti, riporta nella prima una fascia merlata su fondo argentato e nella seconda un fiore bianco circondato dal colore rosso. Le due simbologie ricordano, rispettivamente, la presenza sul territorio comunale di importanti e nobili famiglie e -analogo richiamo storico- una rosa araldica.  

Storia

Il nucleo primigenio, che tuttora conserva resti di abitazioni dell'epoca, è di origine medioevale. Il suo castello fu conteso a lungo tra il vescovo di Volterra e la Repubblica di Pisa. Nel 1288, con l'arbitrato dei fiorentini, la popolazione si schierò a favore del vescovo, ma nello stesso anno Guido da Montefeltro riportò il paese sotto il dominio dei pisani. Nel 1345 una ribellione fu repressa nel sangue, ma pochi anni dopo Carlo IV lo restituì definitivamente al vescovo di Volterra. Nel 1406 passò sotto Firenze, che nel 1515 concesse statuti speciali, poi rinnovati da Cosimo I de Medici nel 1576. Nel 1629, per concessione di Ferdinando II, divenne un marchesato infeudato alla famiglia Riccardi. Ottenne l'autonomia comunale nel XVIII secolo, al tempo delle riforme leopoldine. Accanto ai resti delle case medioevali il centro storico conserva due interessanti monumenti: l'antica Pieve (ricostruita nel 1810) e la chiesa di Santa Maria del Carmelo; a Rivalto si può invece visitare la chiesa di Santa Maria Assunta nel sec. XIV. Ai giorni nostri l'antica vocazione rurale si è evoluta, senza peraltro trasformarsi completamente, in agro-industriale, grazie allo sviluppo della produzione manifatturiera.  

Il nucleo primigenio, che tuttora conserva resti di abitazioni dell'epoca, è di origine medioevale. Il suo castello fu conteso a lungo tra il vescovo di Volterra e la Repubblica di Pisa. Nel 1288, con l'arbitrato dei fiorentini, la popolazione si schierò a favore del vescovo, ma nello stesso anno Guido da Montefeltro riportò il paese sotto il dominio dei pisani. Nel 1345 una ribellione fu repressa nel sangue, ma pochi anni dopo Carlo IV lo restituì definitivamente al vescovo di Volterra. Nel 1406 passò sotto Firenze, che nel 1515 concesse statuti speciali, poi rinnovati da Cosimo I de <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=MEDICI'>Medici</a> nel 1576. Nel 1629, per concessione di Ferdinando II, divenne un marchesato infeudato alla famiglia Riccardi. Ottenne l'autonomia comunale nel XVIII secolo, al tempo delle riforme leopoldine. Accanto ai resti delle case medioevali il centro storico conserva due interessanti monumenti: l'antica Pieve (ricostruita nel 1810) e la chiesa di Santa Maria del Carmelo; a Rivalto si può invece visitare la chiesa di Santa Maria Assunta nel sec. XIV. Ai giorni nostri l'antica vocazione rurale si è evoluta, senza peraltro trasformarsi completamente, in agro-industriale, grazie allo sviluppo della produzione manifatturiera.  

Economia

Il tessuto economico comprende sia la più tradizionale attività agricola che il settore industriale nonché qualche provento derivato dal turismo ma nel complesso appare incapace di evolversi. L'agricoltura continua a ricoprire un ruolo notevole, soprattutto per la produzione vitivinicola ed i frutteti, ma la principale fonte di reddito è la piccola industria, incentrata nel comparto dell'abbigliamento. I servizi locali sono piuttosto carenti in quasi tutti i settori: da quello socio-assistenziale gestito dalla Usl, a quelli amministrativi, alle strutture scolastiche, che garantiscono solo il compimento degli studi della fascia dell'obbligo, ed anche alle strutture ricettive ed ai pubblici esercizi.  

Il tessuto economico comprende sia la più tradizionale attività agricola che il settore industriale nonché qualche provento derivato dal turismo ma nel complesso appare incapace di evolversi. L'agricoltura continua a ricoprire un ruolo notevole, soprattutto per la produzione vitivinicola ed i frutteti, ma la principale fonte di reddito è la piccola industria, incentrata nel comparto dell'abbigliamento. I servizi locali sono piuttosto carenti in quasi tutti i settori: da quello socio-assistenziale gestito dalla Usl, a quelli amministrativi, alle strutture scolastiche, che garantiscono solo il compimento degli studi della fascia dell'obbligo, ed anche alle strutture ricettive ed ai pubblici esercizi.  

Relazioni

I rapporti con i centri vicini non sono in realtà particolarmente rilevanti, in parte per le difficoltà nelle comunicazioni e in parte per una certa tendenza alla chiusura e all'isolamento. Benché l'attività nel settore sia limitata ed i servizi insufficienti, un numero limitato di turisti ama soggiornarvi per la vita sana e tranquilla che vi si conduce. La località, che comprende qualche monumento di rilievo ed un gradevole paesaggio collinare disseminato di campi coltivati ma non privo di boschi, offre momenti di aggregazione e di festa in occasione della Sagra del Marrone (pregiata qualità di castagna) che si tiene ogni terza domenica di ottobre, ed il primo martedì dopo ferragosto, giorno in cui si tiene la fiera. La prima e seconda domenica di novembre, inoltre, ricorre la Sagra del cinghiale, animale che viene cacciato in diversi centri del contado pisano e "festeggiato" durante varie sagre locali più o meno simili.. Anche qualche laboratorio per la produzioni di capi do abbigliamento richiama, per ragioni di lavoro, abitanti dei comuni vicini. La festa del Patrono, S. Donato, avviene il 7 agosto.

I rapporti con i centri vicini non sono in realtà particolarmente rilevanti, in parte per le difficoltà nelle comunicazioni e in parte per una certa tendenza alla chiusura e all'isolamento. Benché l'attività nel settore sia limitata ed i servizi insufficienti, un numero limitato di turisti ama soggiornarvi per la vita sana e tranquilla che vi si conduce. La località, che comprende qualche monumento di rilievo ed un gradevole paesaggio collinare disseminato di campi coltivati ma non privo di boschi, offre momenti di aggregazione e di festa in occasione della Sagra del Marrone (pregiata qualità di castagna) che si tiene ogni terza domenica di ottobre, ed il primo martedì dopo ferragosto, giorno in cui si tiene la fiera. La prima e seconda domenica di novembre, inoltre, ricorre la Sagra del cinghiale, animale che viene cacciato in diversi centri del contado pisano e "festeggiato" durante varie sagre locali più o meno simili.. Anche qualche laboratorio per la produzioni di capi do abbigliamento richiama, per ragioni di lavoro, abitanti dei comuni vicini. La festa del Patrono, S. Donato, avviene il 7 agosto.

Località

Garetto, I Gulfi, La Fornace, La Pieve, Rivalto, Sassi Bianchi

Garetto, I Gulfi, La Fornace, La Pieve, Rivalto, Sassi Bianchi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Chianni rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.