Descrizione

Comune collinare, di origine preistorica, con un’economia fondata sull’agricoltura e sulla produzione industriale. I cheremulesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, vivono tutti nel capoluogo comunale. Il territorio, comprensivo dell’isola amministrativa di Lados de Pramma (Su Saltu), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 238 a un massimo di 676 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da espansione edilizia, si estende alle pendici di un vulcano spento ricoperto da boschi.

Comune collinare, di origine preistorica, con un’economia fondata sull’agricoltura e sulla produzione industriale. I cheremulesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, vivono tutti nel capoluogo comunale. Il territorio, comprensivo dell’isola amministrativa di Lados de Pramma (Su Saltu), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 238 a un massimo di 676 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da espansione edilizia, si estende alle pendici di un vulcano spento ricoperto da boschi.

Storia

La sua denominazione risulta attestata a partire dal 1341. Le forme riscontrate, “Chelemole”, “Quilemule”, “Clemoli” e “Cremoli”, rappresentano tutt’oggi un enigma etimologico. Le sue origini risalgono all’età preistorica. In epoca medievale venne inserita nella curatoria di Cabu Abbas, nel Giudicato di Torres. Con la sua dissoluzione il borgo passò, prima, nelle mani dei Doria e, successivamente, in quelle degli Aragonesi. L’anno 1636 fu testimone del suo inglobamento nel marchesato di Montemaggiore e della sua cessione in feudo ai Canaveda. In seguito venne conquistata dalla signoria dei Manca che la governarono fino all’eversione dei feudi. Tra le vestigia del passato di maggiore interesse storico-architettonico sono: i resti di nuraghi e di una domus de janas che conservano sulle pareti incisioni rappresentanti rari rituali di età prenuragica; la parrocchiale di San Michele Arcangelo, eretta in stile aragonese, di cui conserva bene le strutture originarie.

La sua denominazione risulta attestata a partire dal 1341. Le forme riscontrate, “Chelemole”, “Quilemule”, “Clemoli” e “Cremoli”, rappresentano tutt’oggi un enigma etimologico. Le sue origini risalgono all’età preistorica. In epoca medievale venne inserita nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di Cabu Abbas, nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATO'>Giudicato</a> di Torres. Con la sua dissoluzione il borgo passò, prima, nelle mani dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a> e, successivamente, in quelle degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>. L’anno 1636 fu testimone del suo inglobamento nel marchesato di Montemaggiore e della sua cessione in feudo ai Canaveda. In seguito venne conquistata dalla signoria dei Manca che la governarono fino all’eversione dei feudi. Tra le vestigia del passato di maggiore interesse storico-architettonico sono: i resti di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a> e di una <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOMUSDEJANAS'>domus de janas</a> che conservano sulle pareti incisioni rappresentanti rari rituali di età prenuragica; la parrocchiale di San Michele Arcangelo, eretta in stile <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESE'>aragonese</a>, di cui conserva bene le strutture originarie.

Economia

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi e frutta e con l’allevamento di bovini, suini, ovini ed equini. L’industria è discretamente sviluppata, sebbene la produzione riguardi solamente i settori della lavorazione del legno, edile e dei materiali da costruzione. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi, che però non comprendono quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle soli classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi e frutta e con l’allevamento di bovini, suini, ovini ed equini. L’industria è discretamente sviluppata, sebbene la produzione riguardi solamente i settori della lavorazione del legno, edile e dei materiali da costruzione. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi, che però non comprendono quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle soli classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti del luogo, godere delle bellezze dell’ambiente naturale ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni, tra cui il bosco di Su Tippiri, ricco di roverelle e lecci, e gli interessanti resti archeologici, testimoni di antichissime civiltà. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere le aree limitrofe più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra gli appuntamenti consueti si segnalano le feste in onore di Sant’Antonio da Padova, il 13 giugno, di San Sebastiano, il 14 giugno, e di Sant’Andrea, in data 30 novembre. La festa del Patrono, San Gabriele, si celebra il 29 settembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti del luogo, godere delle bellezze dell’ambiente naturale ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni, tra cui il bosco di Su Tippiri, ricco di roverelle e lecci, e gli interessanti resti archeologici, testimoni di antichissime civiltà. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere le aree limitrofe più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra gli appuntamenti consueti si segnalano le feste in onore di Sant’Antonio da Padova, il 13 giugno, di San Sebastiano, il 14 giugno, e di Sant’Andrea, in data 30 novembre. La festa del Patrono, San Gabriele, si celebra il 29 settembre.

Località

Lados De Pramma (su Saltu)

Lados De Pramma (su Saltu)

Fondi europei 2021-2027

Comune di Cheremule in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.