Descrizione

Centro collinare, di antiche origini, la cui economia si basa sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I cerchiaresi, con indice di vecchiaia nella media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e varielocalità. Il territorio, in cui si trovano alcune delle grotte più lunghe e profonde della Calabria, comprende anche l’isola amministrativa Montagnola del Pollino; ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 2.266 metri di quota; le aree Cannariati-Cabugi-Timpacuraso e Serra di Paola sono in contestazione rispettivamente con Plataci e San Lorenzo Bellizzi. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Centro collinare, di antiche origini, la cui economia si basa sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I cerchiaresi, con indice di vecchiaia nella media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e varielocalità. Il territorio, in cui si trovano alcune delle grotte più lunghe e profonde della Calabria, comprende anche l’isola amministrativa Montagnola del Pollino; ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 2.266 metri di quota; le aree Cannariati-Cabugi-Timpacuraso e Serra di Paola sono in contestazione rispettivamente con Plataci e San Lorenzo Bellizzi. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Storia

Alcuni storici la identificano con l’antica Arponio o Aspronio, fondata nel secolo VIII-VI a.C. Il toponimo, che in documenti del 1100, redatti in greco, compare nella forma Kerclarìou, nel XIII secolo è attestato come Circlarium; pare derivi dal latino CIRCULUS, ‘cerchio’, attraverso la voce medievale “circlaria”, piuttosto che da QUERCUS, ‘quercia’, attraverso un “quercularia”. Chiamata Cerchiara fino al 1864, fece parte della contea normanna di Chiaromonte. In seguito fu concessa ai Della Marra e ai Sanseverino. Sul finire del XV secolo, venne assegnata ai Borgia, duchi di Gandia, ai quali subentrarono i Carafa di Montesarchio, il principe di Salerno e infine i Pignatelli, che la tennero, col titolo di marchesi, dalla prima metà del 1500 fino all’abolizione del feudalesimo. Compresa nel cantone di Castrovillari, ai tempi della Repubblica Partenopea, col nuovo assetto amministrativo dato dai francesi al regno di Napoli, all’inizio del XIX secolo, fu inclusa dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Cassano all’Ionio e poi tra i comuni del circondario facente capo a questa cittadina. Elevata dai Borboni a capoluogo del circondario comprendente anche Plataci, San Lorenzo Bellizzi e Villapiana, fu annessa al Regno d’Italia insieme al resto della regione. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: i ruderi del castello feudale, del XIV secolo; la parrocchiale di S. Pietro, con dipinti settecenteschi e arredi sacri, del 1500; le chiese di S. Giacomo, Sant’Antonio, Santa Maria della Fontana e S. Francesco di Paola; il santuario di Santa Maria delle Armi, monastero greco, del X-XI secolo, sul monte Sellaro; l’orfanotrofio di Santa Maria delle Armi, contenente un tesoro costituito da parati e opere in argento lavorato, del XVII-XVIII secolo, e il palazzo della Piana, nella cui cappella si trova la tomba dei principi Pignatelli-Barracco.

Alcuni storici la identificano con l’antica Arponio o Aspronio, fondata nel secolo VIII-VI a.C. Il toponimo, che in documenti del 1100, redatti in greco, compare nella forma Kerclarìou, nel XIII secolo è attestato come Circlarium; pare derivi dal latino CIRCULUS, ‘cerchio’, attraverso la voce medievale “circlaria”, piuttosto che da QUERCUS, ‘quercia’, attraverso un “quercularia”. Chiamata Cerchiara fino al 1864, fece parte della contea <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=NORMANNA'>normanna</a> di Chiaromonte. In seguito fu concessa ai Della Marra e ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a>. Sul finire del XV secolo, venne assegnata ai Borgia, duchi di Gandia, ai quali subentrarono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=CARAFA'>Carafa</a> di Montesarchio, il principe di Salerno e infine i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=PIGNATELLI'>Pignatelli</a>, che la tennero, col titolo di marchesi, dalla prima metà del 1500 fino all’abolizione del feudalesimo. Compresa nel cantone di Castrovillari, ai tempi della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=REPUBBLICAPARTENOPEA'>Repubblica Partenopea</a>, col nuovo assetto amministrativo dato dai francesi al regno di Napoli, all’inizio del XIX secolo, fu inclusa dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Cassano all’Ionio e poi tra i comuni del circondario facente capo a questa cittadina. Elevata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BORBONI'>Borboni</a> a capoluogo del circondario comprendente anche Plataci, San Lorenzo Bellizzi e Villapiana, fu annessa al Regno d’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ITALIA'>Italia</a> insieme al resto della regione. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: i ruderi del castello feudale, del XIV secolo; la parrocchiale di S. Pietro, con dipinti settecenteschi e arredi sacri, del 1500; le chiese di S. Giacomo, Sant’Antonio, Santa Maria della Fontana e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SFRANCESCODIPAOLA'>S. Francesco di Paola</a>; il santuario di Santa Maria delle Armi, monastero greco, del X-XI secolo, sul monte Sellaro; l’orfanotrofio di Santa Maria delle Armi, contenente un tesoro costituito da parati e opere in argento lavorato, del XVII-XVIII secolo, e il palazzo della Piana, nella cui cappella si trova la tomba dei principi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=PIGNATELLI'>Pignatelli</a>-Barracco.

Economia

È sede di Pro Loco. Si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, estrattivo, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di laterizi; a queste si affianca una centrale elettrica. È presente il servizio bancario; la rete distributiva soddisfa le esigenze primarie della comunità. Non si registrano particolari strutture sociali. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, estrattivo, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di laterizi; a queste si affianca una centrale elettrica. È presente il servizio bancario; la rete distributiva soddisfa le esigenze primarie della comunità. Non si registrano particolari strutture sociali. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Stazione termale, inserita anche negli itinerari dell’agriturismo cosentino, registra un consistente movimento di visitatori, attratti, tra l’altro, dalla locale zona archeologica e dalle numerose grotte naturali: da una di queste, detta delle Ninfe, sgorga una sorgente di acqua sulfurea, utilizzata per la cura delle malattie cutanee e reumatiche. Molto frequentata pure per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un notevole assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non particolarmente intensi con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citati: il pellegrinaggio al santuario della Madonna delle Armi, il 25 aprile; la fiera di S. Francesco, il primo sabato dopo Pasqua, e quella di Sant’Antonio da Padova, il 12 giugno. Il Patrono, S. Bonifacio, si festeggia il 14 maggio.

Stazione termale, inserita anche negli itinerari dell’agriturismo cosentino, registra un consistente movimento di visitatori, attratti, tra l’altro, dalla locale zona archeologica e dalle numerose grotte naturali: da una di queste, detta delle Ninfe, sgorga una sorgente di acqua sulfurea, utilizzata per la cura delle malattie cutanee e reumatiche. Molto frequentata pure per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un notevole assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non particolarmente intensi con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citati: il pellegrinaggio al santuario della Madonna delle Armi, il 25 aprile; la fiera di S. Francesco, il primo sabato dopo Pasqua, e quella di Sant’Antonio da Padova, il 12 giugno. Il Patrono, S. Bonifacio, si festeggia il 14 maggio.

Località

Cannariati-Cabugi-Timpacuraso, Francavilla Marittima, Masseria Adduci, Montagnola del Pollino, Palazzo Piana, Serra di Paola, Vallini

Cannariati-Cabugi-Timpacuraso, Francavilla Marittima, Masseria Adduci, Montagnola del Pollino, Palazzo Piana, Serra di Paola, Vallini

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cerchiara di Calabria rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.