Descrizione

Comune collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un tessuto industriale di dimensioni modeste. I celenzani, che presentano un indice di vecchiaia piuttosto elevato, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale, che non mostra segni evidenti di espansione edilizia. Il territorio, che comprende anche parte del lago di Occhito (un bacino artificiale diviso tra più comuni), disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate che vanno da un minimo di 118 metri sul livello del mare a un massimo di 909 metri, e offre un panorama alto-collinare di indiscutibile fascino, con un’ampia visuale sulla sottostante valle del fiume Fortore. L’abitato ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Comune collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un tessuto industriale di dimensioni modeste. I celenzani, che presentano un indice di vecchiaia piuttosto elevato, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale, che non mostra segni evidenti di espansione edilizia. Il territorio, che comprende anche parte del lago di Occhito (un bacino artificiale diviso tra più comuni), disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate che vanno da un minimo di 118 metri sul livello del mare a un massimo di 909 metri, e offre un panorama alto-collinare di indiscutibile fascino, con un’ampia visuale sulla sottostante valle del fiume Fortore. L’abitato ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Storia

Abitata fin da epoca romana, come testimoniato dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici, tra cui un cippo di età graccana, ha assunto l’attuale denominazione nel 1862, quando fu aggiunta la specificazione “Valfortore” (chiaramente riferibile alla sua ubicazione) all’originario toponimo (menzionato già in un documento della metà del XII secolo), che deriva da un precedente “Celentia”, da alcuni studiosi ricondotto al latino CAELUM, ‘tempio, edicola’. La sua storia ha seguito quella dei territori circostanti, assoggettati a più dominazioni dopo la caduta dell’impero romano: ai bizantini subentrarono i longobardi e i normanni, seguiti a loro volta dagli svevi, il cui governo si protrasse dalla fine del 1100 alla metà del 1200, quando a Manfredi, figlio di Federico II, successero gli angioini e gli aragonesi. Passata attraverso alterne vicende, nel XVI secolo fu infeudata ai Gambacorta, che vi costruirono un castello. I secoli successivi registrarono l’arrivo degli spagnoli, degli austriaci e dei Borboni, con la conseguente partecipazione alle vicende che hanno coinvolto tutta la zona. Nel patrimonio storico-architettonico, oltre agli edifici sacri, degni di nota sono una torre cilindrica e i resti del castello dei Gambacorta, trasformato in dimora gentilizia e gravemente danneggiato sul finire del XVIII secolo dai rivoluzionari partenopei, che assaltarono il carcere insediato al piano terra.

Abitata fin da epoca romana, come testimoniato dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici, tra cui un cippo di età graccana, ha assunto l’attuale denominazione nel 1862, quando fu aggiunta la specificazione “Valfortore” (chiaramente riferibile alla sua ubicazione) all’originario toponimo (menzionato già in un documento della metà del XII secolo), che deriva da un precedente “Celentia”, da alcuni studiosi ricondotto al latino CAELUM, ‘tempio, edicola’. La sua storia ha seguito quella dei territori circostanti, assoggettati a più dominazioni dopo la caduta dell’impero romano: ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BIZANTINI'>bizantini</a> subentrarono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a> e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=NORMANNI'>normanni</a>, seguiti a loro volta dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SVEVI'>svevi</a>, il cui governo si protrasse dalla fine del 1100 alla metà del 1200, quando a Manfredi, figlio di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=FEDERICOII'>Federico II</a>, successero gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ANGIOINI'>angioini</a> e gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ARAGONESI'>aragonesi</a>. Passata attraverso alterne vicende, nel XVI secolo fu infeudata ai Gambacorta, che vi costruirono un castello. I secoli successivi registrarono l’arrivo degli spagnoli, degli austriaci e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BORBONI'>Borboni</a>, con la conseguente partecipazione alle vicende che hanno coinvolto tutta la zona. Nel patrimonio storico-architettonico, oltre agli edifici sacri, degni di nota sono una torre cilindrica e i resti del castello dei Gambacorta, trasformato in dimora gentilizia e gravemente danneggiato sul finire del XVIII secolo dai rivoluzionari partenopei, che assaltarono il carcere insediato al piano terra.

Economia

È sede della Pro Loco e di una stazione dei carabinieri. La principale fonte di reddito per gli abitanti continua a essere costituita dall’agricoltura: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, frutta, olive e uva; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria è rappresentata da piccole e medie aziende che operano nei comparti alimentare, edile, dell’abbigliamento e dei materiali da costruzione. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra cui è presente l’esercizio del credito e dell’intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali comprendono la biblioteca e la raccolta archeologica comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno e quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

È sede della Pro Loco e di una stazione dei carabinieri. La principale fonte di reddito per gli abitanti continua a essere costituita dall’agricoltura: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, frutta, olive e uva; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria è rappresentata da piccole e medie aziende che operano nei comparti alimentare, edile, dell’abbigliamento e dei materiali da costruzione. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra cui è presente l’esercizio del credito e dell’intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali comprendono la biblioteca e la raccolta archeologica comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno e quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Pur registrando un significativo movimento di turisti, attratti soprattutto dalla possibilità di effettuare escursioni verso il lago di Occhito, è poco frequentata per lavoro; diffuso è invece il pendolarismo verso le aree più industrializzate di Lucera e Campobasso. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con gli altri comuni si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti. Tra questi ultimi vanno segnalati: il carnevale, con sfilata di carri e maschere; la festa della pignata, con degustazione di vino, “pettele”, ceci abbrustoliti e “scupparuole”, tra canti e balli, che si svolge la seconda domenica di Quaresima; la fiera di San Giuseppe, a marzo; la fiera della frittata del 2 luglio, seguita da alcune sagre, che hanno luogo tra il 10 e il 20 agosto; la fiera di Santa Lucia, a dicembre; il presepe vivente e la festa del maiale, che animano il periodo natalizio. Il Patrono è San Giovanni Battista, la cui festa si celebra il 24 giugno, con l’omonima fiera.

Pur registrando un significativo movimento di turisti, attratti soprattutto dalla possibilità di effettuare escursioni verso il lago di Occhito, è poco frequentata per lavoro; diffuso è invece il pendolarismo verso le aree più industrializzate di Lucera e Campobasso. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con gli altri comuni si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti. Tra questi ultimi vanno segnalati: il carnevale, con sfilata di carri e maschere; la festa della pignata, con degustazione di vino, “pettele”, ceci abbrustoliti e “scupparuole”, tra canti e balli, che si svolge la seconda domenica di Quaresima; la fiera di San Giuseppe, a marzo; la fiera della frittata del 2 luglio, seguita da alcune sagre, che hanno luogo tra il 10 e il 20 agosto; la fiera di Santa Lucia, a dicembre; il presepe vivente e la festa del maiale, che animano il periodo natalizio. Il Patrono è San Giovanni Battista, la cui festa si celebra il 24 giugno, con l’omonima fiera.

Località

Lago Occhito

Lago Occhito

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Celenza Valfortore rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.