Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un modesto tessuto industriale. I cavagliesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente superiore alla media, vivono quasi tutti nel capoluogo comunale; solo pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico vario, con differenze di altitudine appena accennate: si raggiungono i 310 metri di quota. L'abitato sorge addossato alla scarpata del rialzo, con pianta raccolta e vie strette e tortuose. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si raffigura, su fondo argentato, un cavallo rampante, rosso.

Comune collinare, di origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un modesto tessuto industriale. I cavagliesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente superiore alla media, vivono quasi tutti nel capoluogo comunale; solo pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico vario, con differenze di altitudine appena accennate: si raggiungono i 310 metri di quota. L'abitato sorge addossato alla scarpata del rialzo, con pianta raccolta e vie strette e tortuose. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si raffigura, su fondo argentato, un cavallo rampante, rosso.

Storia

Qualche studioso vede nel toponimo la continuazione del nome personale latino CABALLIUS e ammette la possibilità di derivazione dall'aggettivo CAVUS o dal sostantivo CAVA che, unito al suffisso di valore collettivo -ALIA, avrebbe come significato quello di ‘canale scavato per deviare un fiume'. L'ipotesi è giustificata dalla posizione dell'insediamento sulla riva del torrente. Appartenne al comitato di Pombia e, nel 1013, al conte Riccardo, figlio di Ildeprando, ricco proprietario terriero del novarese. Fu sede di una corte di origine fiscale, come indicano i documenti dell'XI secolo che la citano come “curtis de Kavalli Regis”. Nel 1014 fu sottoposta alle mire del vescovo di Novara Pietro III, ma riuscì comunque a rimanere nelle mani degli eredi degli antichi proprietari, i conti di Biandrate e i Da Castello. Tuttavia, in seguito alla disfatta militare dei Biandrate ad opera delle milizie comunali confederate, fu sottoposta al dominio dei Visconti. Nel 1402 fu ceduta da Gian Galeazzo ai fratelli Manfredo e Francesco Barbavara il cui governo costrinse la popolazione a subire nefandezze di ogni genere. Nel 1466 Galeazzo Maria Sforza la concesse ai Casati che successivamente ne vendettero i diritti feudali ai fratelli Battista e Francesco Visconti, signori di Fontaneto, che alcuni anni dopo ottennero il titolo comitale. Interessante da vedere è la parrocchiale di San Mamante, edificata su un impianto più antico di cui resta solo il campanile quadrangolare costruito in pietra. Degna di nota è anche la chiesa di Sant'Ambrogio, considerata la più antica del borgo, documentata nel XII secolo come appartenente alla pieve di Suno. Già nel 1596 l'edificio era in pessime condizioni, mancante del tetto e con mura pericolanti.

Qualche studioso vede nel toponimo la continuazione del nome personale latino CABALLIUS e ammette la possibilità di derivazione dall'aggettivo CAVUS o dal sostantivo CAVA che, unito al suffisso di valore collettivo -ALIA, avrebbe come significato quello di ‘canale scavato per deviare un fiume'. L'ipotesi è giustificata dalla posizione dell'insediamento sulla riva del torrente. Appartenne al comitato di Pombia e, nel 1013, al conte Riccardo, figlio di Ildeprando, ricco proprietario terriero del novarese. Fu sede di una corte di origine fiscale, come indicano i documenti dell'XI secolo che la citano come “curtis de Kavalli Regis”. Nel 1014 fu sottoposta alle mire del vescovo di Novara Pietro III, ma riuscì comunque a rimanere nelle mani degli eredi degli antichi proprietari, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIBIANDRATE'>conti di Biandrate</a> e i Da Castello. Tuttavia, in seguito alla disfatta militare dei Biandrate ad opera delle milizie comunali confederate, fu sottoposta al dominio dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>. Nel 1402 fu ceduta da Gian Galeazzo ai fratelli Manfredo e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FRANCESCOBARBAVARA'>Francesco Barbavara</a> il cui governo costrinse la popolazione a subire nefandezze di ogni genere. Nel 1466 Galeazzo Maria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SFORZA'>Sforza</a> la concesse ai Casati che successivamente ne vendettero i diritti feudali ai fratelli Battista e Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, signori di Fontaneto, che alcuni anni dopo ottennero il titolo comitale. Interessante da vedere è la parrocchiale di San Mamante, edificata su un impianto più antico di cui resta solo il campanile quadrangolare costruito in pietra. Degna di nota è anche la chiesa di Sant'Ambrogio, considerata la più antica del borgo, documentata nel XII secolo come appartenente alla pieve di Suno. Già nel 1596 l'edificio era in pessime condizioni, mancante del tetto e con mura pericolanti.

Economia

È sede di Pro Loco. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Il settore primario è presente con la coltivazione di mais e viti e con l'allevamento avicolo. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti alimentare, tessile, delle confezioni, del legno, dei materiali da costruzione, metallurgico, meccanico, cantieristico ed edile. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole garantiscono la frequenza delle sole classi materne ed elementari. Per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

È sede di Pro Loco. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Il settore primario è presente con la coltivazione di mais e viti e con l'allevamento avicolo. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti alimentare, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, del legno, dei materiali da costruzione, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, cantieristico ed edile. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole garantiscono la frequenza delle sole classi materne ed elementari. Per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

La sua bella posizione, in una zona ricca di boschi, piccole valli e filari di vigneti, attira gli amanti della natura, cui offre la possibilità di effettuare belle passeggiate all'insegna del relax, godendo di un microclima favorevole e gustando i tipici prodotti che le colline novaresi donano con generosità, come vini pregiati e piatti speciali. Sebbene disponga di un buon tessuto industriale, il suo livello economico non ha raggiunto ancora livelli tali da consentire un buon assorbimento di manodopera; pertanto i cavagliesi, facilitati dall'ottima rete di collegamenti, si rivolgono ai comuni limitrofi non solo per lavoro, ma anche per il completamento degli studi, l'espletamento di pratiche burocratiche e per gli altri servizi non presenti sul posto. Tra le manifestazioni ricorrenti sono da segnalare: la festa di San Mamante, tra fine agosto e inizio settembre, e il Presepe vivente in costume, il 24 dicembre. Il mercato settimanale si tiene il venerdì. La festa patronale, dedicata alla Madonna del Carmine, si celebra il 16 luglio.

La sua bella posizione, in una zona ricca di boschi, piccole valli e filari di vigneti, attira gli amanti della natura, cui offre la possibilità di effettuare belle passeggiate all'insegna del relax, godendo di un microclima favorevole e gustando i tipici prodotti che le colline novaresi donano con generosità, come vini pregiati e piatti speciali. Sebbene disponga di un buon tessuto industriale, il suo livello economico non ha raggiunto ancora livelli tali da consentire un buon assorbimento di manodopera; pertanto i cavagliesi, facilitati dall'ottima rete di collegamenti, si rivolgono ai comuni limitrofi non solo per lavoro, ma anche per il completamento degli studi, l'espletamento di pratiche burocratiche e per gli altri servizi non presenti sul posto. Tra le manifestazioni ricorrenti sono da segnalare: la festa di San Mamante, tra fine agosto e inizio settembre, e il Presepe vivente in costume, il 24 dicembre. Il mercato settimanale si tiene il venerdì. La festa patronale, dedicata alla Madonna del Carmine, si celebra il 16 luglio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cavaglio d'Agogna rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.