Descrizione

Comune collinare, di probabili origini medievali, la cui economia si basa sull’agricoltura e sul turismo. Gli alidosiani, con un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località Giugnola, Moraduccio, Belvedere, San Miniato, Tomba e Valsalva. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 966 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, non presenta segni di espansione edilizia, conservando un aspetto rurale; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Nello stemma comunale, partito d’argento e d’azzurro, si raffigura un giglio smaltato dei colori dei due campi. La sua concessione ufficiale è avvenuta con Decreto del Presidente della Repubblica.

Comune collinare, di probabili origini medievali, la cui economia si basa sull’agricoltura e sul turismo. Gli alidosiani, con un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località Giugnola, Moraduccio, Belvedere, San Miniato, Tomba e Valsalva. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 966 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, non presenta segni di espansione edilizia, conservando un aspetto rurale; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Nello stemma comunale, partito d’argento e d’azzurro, si raffigura un giglio smaltato dei colori dei due campi. La sua concessione ufficiale è avvenuta con Decreto del Presidente della Repubblica.

Storia

Possedimento di Bonifacio di Canossa e poi della contessa Matilde, nella seconda metà del secolo XI fu da questa concessa alla Chiesa pisana, pervenendo in seguito alla curia imolese. Situata in posizione strategica tra la Romagna e la Toscana, sul finire del Duecento fu assegnata alla famiglia degli Alidosi, da cui trae origine il nome dei suoi abitanti. Verso la metà del Duecento, nei pressi del rio del Monte (da cui deriva la seconda parte del toponimo) fu eretto un castello, distrutto, sul finire del XIV secolo, per decisione di un congresso di rappresentanti di varie località, radunatisi a Ferrara per risolvere una controversia sorta tra gli Alidosi d’Imola e quelli della zona denominata Massa di Sant’Ambrogio. Al centro di continui conflitti con la comunità imolese, cui si ribellò nella seconda metà del Quattrocento, sottomettendosi a Firenze, restò nelle mani degli Alidosi fin verso la metà del XVII secolo, quando l’ultimo rappresentante di questo casato la cedette alla Santa Sede. La storia successiva ha seguito quella dei territori circostanti. Tra le testimonianze storico-artistiche figurano: Palazzo Alidosi (il palazzo-fortezza, fatto erigere, a partire dagli inizi del XVI secolo, dal cardinale Francesco Alidosi e sede municipale dalla metà dell’Ottocento); i ruderi del castello medievale (detto il Castellaccio) e l’antico ponte sul Santerno. Nell’architettura sacra spicca l’oratorio della Madonna della Consolazione, della fine del Settecento, in località Belvedere.

Possedimento di Bonifacio di Canossa e poi della contessa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MATILDE'>Matilde</a>, nella seconda metà del secolo XI fu da questa concessa alla Chiesa pisana, pervenendo in seguito alla curia imolese. Situata in posizione strategica tra la Romagna e la Toscana, sul finire del Duecento fu assegnata alla famiglia degli Alidosi, da cui trae origine il nome dei suoi abitanti. Verso la metà del Duecento, nei pressi del rio del Monte (da cui deriva la seconda parte del toponimo) fu eretto un castello, distrutto, sul finire del XIV secolo, per decisione di un congresso di rappresentanti di varie località, radunatisi a Ferrara per risolvere una controversia sorta tra gli Alidosi d’Imola e quelli della zona denominata Massa di Sant’Ambrogio. Al centro di continui conflitti con la comunità imolese, cui si ribellò nella seconda metà del Quattrocento, sottomettendosi a Firenze, restò nelle mani degli Alidosi fin verso la metà del XVII secolo, quando l’ultimo rappresentante di questo casato la cedette alla Santa Sede. La storia successiva ha seguito quella dei territori circostanti. Tra le testimonianze storico-artistiche figurano: <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=PALAZZOALIDOSI'>Palazzo Alidosi</a> (il palazzo-fortezza, fatto erigere, a partire dagli inizi del XVI secolo, dal cardinale Francesco Alidosi e sede municipale dalla metà dell’Ottocento); i ruderi del castello medievale (detto il Castellaccio) e l’antico ponte sul Santerno. Nell’architettura sacra spicca l’oratorio della Madonna della Consolazione, della fine del Settecento, in località Belvedere.

Economia

è sede della stazione dei carabinieri e della Pro Loco. L’agricoltura si articola in numerose produzioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, il frumento, gli ortaggi, i foraggi, la frutta e vari tipi di uva; da segnalare la produzione di marroni. Diffuso è l’allevamento di avicoli, seguito da quello di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, non sono molto significative. È presente il servizio bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si registra una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca e dal museo delle armi e della guerra. Buona è la dotazione di strutture ricettive, che offrono un’ampia possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

è sede della stazione dei carabinieri e della Pro Loco. L’agricoltura si articola in numerose produzioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, il frumento, gli ortaggi, i foraggi, la frutta e vari tipi di uva; da segnalare la produzione di marroni. Diffuso è l’allevamento di avicoli, seguito da quello di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, non sono molto significative. È presente il servizio bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si registra una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca e dal museo delle armi e della guerra. Buona è la dotazione di strutture ricettive, che offrono un’ampia possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo bolognese, per le bellezze dell’ambiente naturale e i genuini prodotti locali, registra un buon numero di visitatori, ai quali offre anche la possibilità di praticare il canottaggio lungo i suoi corsi d’acqua. Abbastanza frequentata pure per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni, intrattiene rapporti non particolarmente rilevanti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra gli appuntamenti consueti vanno ricordati: il raduno internazionale di canoisti sul fiume Santerno; la fiera del 5 agosto; la sagra del porcino, che si svolge ugualmente ad agosto, e quella del marrone, a ottobre. La festa del Patrono, Sant’Ambrogio, si celebra il 7 dicembre, con una tradizionale fiera di bestiame.

Inserita negli itinerari dell’agriturismo bolognese, per le bellezze dell’ambiente naturale e i genuini prodotti locali, registra un buon numero di visitatori, ai quali offre anche la possibilità di praticare il canottaggio lungo i suoi corsi d’acqua. Abbastanza frequentata pure per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni, intrattiene rapporti non particolarmente rilevanti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra gli appuntamenti consueti vanno ricordati: il raduno internazionale di canoisti sul fiume Santerno; la fiera del 5 agosto; la sagra del porcino, che si svolge ugualmente ad agosto, e quella del marrone, a ottobre. La festa del Patrono, Sant’Ambrogio, si celebra il 7 dicembre, con una tradizionale fiera di bestiame.

Località

Belvedere, Giugnola, Moraduccio, San Miniato, Tomba, Valsalva

Belvedere, Giugnola, Moraduccio, San Miniato, Tomba, Valsalva

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castel del Rio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.