Descrizione

Comune di collina popolato fin da epoca preromana, in cui le attività rurali hanno perso terreno in seguito all'avvento tutt'altro che irresistibile dell'industria e del commercio. La comunità dei castiglionesi è che presenta un indice di vecchiaia nella media; l'aumento progressivo delle case sparse nello spazio compreso fra le località di Appignano, Cesi e Piane e il capoluogo comunale, nonché fra i vari aggregati urbani minori (Bozzano, Cerase, Controfino, Saletti, San Giorgio, Selva, Sicciola e Valletraglia) ha finito per abolire la distinzione tra urbano e rurale. In questo paesaggio, modellato e disciplinato dall'intervento dell'uomo, gli appezzamenti coltivati a vite ed olivo si alternano alle vaste partizioni di seminativi, ai pascoli e alle macchie di querce e di alloro; la successione di valli e di dolci pendii che movimenta il profilo geometrico del territorio comunale, lascia il posto a sottili aree quasi pianeggianti a ridosso del letto del fiume Fino.

Comune di collina popolato fin da epoca preromana, in cui le attività rurali hanno perso terreno in seguito all'avvento tutt'altro che irresistibile dell'industria e del commercio. La comunità dei castiglionesi è che presenta un indice di vecchiaia nella media; l'aumento progressivo delle case sparse nello spazio compreso fra le località di Appignano, Cesi e Piane e il capoluogo comunale, nonché fra i vari aggregati urbani minori (Bozzano, Cerase, Controfino, Saletti, San Giorgio, Selva, Sicciola e Valletraglia) ha finito per abolire la distinzione tra urbano e rurale. In questo paesaggio, modellato e disciplinato dall'intervento dell'uomo, gli appezzamenti coltivati a vite ed olivo si alternano alle vaste partizioni di seminativi, ai pascoli e alle macchie di querce e di alloro; la successione di valli e di dolci pendii che movimenta il profilo geometrico del territorio comunale, lascia il posto a sottili aree quasi pianeggianti a ridosso del letto del fiume Fino.

Storia

Alcuni ritrovamenti archeologici testimoniano l'esistenza di insediamenti vestini e poi romani. Il borgo medievale, con tutta probabilità, trae la propria denominazione, attestata dal 1563, da tale Ramondazzo Caldora, che lo ebbe in suo possesso. Nel XV secolo il feudo passò dai conti di Penne agli Acquaviva, che più volte lo cedettero in cambio di denaro, rientrandone però sistematicamente in possesso. Fra il 1820 e il 1837 molti uomini della locale vendita carbonara, "Auspici della fortuna", parteciparono ai moti rivoluzionari di Penne. Il centro storico ha subito, nel XVIII secolo, una radicale trasformazione che ha profondamente alterato la fisionomia del borgo medievale; nel tessuto urbano spicca ancora la maestosa parrocchiale di San Nicola, costruita fra la fine del Settecento e la prima metà dell'Ottocento, che a sua volta conserva una bellissima croce in rame dorato e argento del XV secolo.

Alcuni ritrovamenti archeologici testimoniano l'esistenza di insediamenti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=VESTINI'>vestini</a> e poi romani. Il borgo medievale, con tutta probabilità, trae la propria denominazione, attestata dal 1563, da tale Ramondazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CALDORA'>Caldora</a>, che lo ebbe in suo possesso. Nel XV secolo il feudo passò dai conti di Penne agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=ACQUAVIVA'>Acquaviva</a>, che più volte lo cedettero in cambio di denaro, rientrandone però sistematicamente in possesso. Fra il 1820 e il 1837 molti uomini della locale vendita carbonara, "Auspici della fortuna", parteciparono ai moti rivoluzionari di Penne. Il centro storico ha subito, nel XVIII secolo, una radicale trasformazione che ha profondamente alterato la fisionomia del borgo medievale; nel tessuto urbano spicca ancora la maestosa parrocchiale di San Nicola, costruita fra la fine del Settecento e la prima metà dell'Ottocento, che a sua volta conserva una bellissima croce in rame dorato e argento del XV secolo.

Economia

In contrasto con il forte legame che la unisce alla tradizione, la comunità si è impegnata nello svecchiamento dell'economia locale; purtroppo attualmente questa fase ha in parte esaurito la sua carica propulsiva con negativi riflessi sull'occupazione. L'agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, ortaggi, uva e olivo, continua a rappresentare una fondamentale certezza, affiancata e sostenuta dalle attività industriali -stabilimenti manifatturieri delle confezioni, del legno, della pelle e dei materiali da costruzione per lo più concentrati in località Piane-; segnali positivi provengono dal terziario, che conta un buon numero di esercizi commerciali e una discreta offerta di servizi, non esclusi quelli creditizi e assicurativi. Appare al momento più che mai necessario l'adeguamento del sistema delle infrastrutture alle esigenze della popolazione. Il comune è privo di importanti sedi burocratico-amministrative; dispone soltanto di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado ed è carente di strutture culturali; il suo apparato ricettivo contempla qualche ristorante ma nessuna struttura alberghiera e i suoi impianti sportivi si identificano in una palestra e in alcuni campi da tennis e di calcio; le strutture sanitarie offrono assistenza farmaceutica.

In contrasto con il forte legame che la unisce alla tradizione, la comunità si è impegnata nello svecchiamento dell'economia locale; purtroppo attualmente questa fase ha in parte esaurito la sua carica propulsiva con negativi riflessi sull'occupazione. L'agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, ortaggi, uva e olivo, continua a rappresentare una fondamentale certezza, affiancata e sostenuta dalle attività industriali -stabilimenti manifatturieri delle confezioni, del legno, della pelle e dei materiali da costruzione per lo più concentrati in località Piane-; segnali positivi provengono dal terziario, che conta un buon numero di esercizi commerciali e una discreta offerta di servizi, non esclusi quelli creditizi e assicurativi. Appare al momento più che mai necessario l'adeguamento del sistema delle infrastrutture alle esigenze della popolazione. Il comune è privo di importanti sedi burocratico-amministrative; dispone soltanto di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado ed è carente di strutture culturali; il suo apparato ricettivo contempla qualche ristorante ma nessuna struttura alberghiera e i suoi impianti sportivi si identificano in una palestra e in alcuni campi da tennis e di calcio; le strutture sanitarie offrono assistenza farmaceutica.

Relazioni

Il comune non è una ricercata meta turistica e i suoi rapporti con i centri vicini sono motivati principalmente dalla residua condizione di dipendenza dalle loro infrastrutture. C'è un particolare momento dell'anno, l'ultimo fine settimana di agosto, in cui con moto centripeto un gran numero di visitatori dal circondario si riversa nelle strade del paese e affolla i numerosi stand allestiti per l'occasione, dove è possibile assaggiare tutte le specialità gastronomiche locali. La festa del Patrono S. Nicola di Bari si celebra il 6 dicembre.

Il comune non è una ricercata meta turistica e i suoi rapporti con i centri vicini sono motivati principalmente dalla residua condizione di dipendenza dalle loro infrastrutture. C'è un particolare momento dell'anno, l'ultimo fine settimana di agosto, in cui con moto centripeto un gran numero di visitatori dal circondario si riversa nelle strade del paese e affolla i numerosi stand allestiti per l'occasione, dove è possibile assaggiare tutte le specialità gastronomiche locali. La festa del Patrono S. Nicola di Bari si celebra il 6 dicembre.

Località

Appignano, Bozzano, Cesi, Controfino, Intagliata, Piani, Sicciola, Valletraglia

Appignano, Bozzano, Cesi, Controfino, Intagliata, Piani, Sicciola, Valletraglia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castiglione Messer Raimondo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.