Descrizione

Piccola comunità agricola montana di origine medievale i cui abitanti, i castelverrinesi, presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato ed abitano quasi tutti il centro storico. Questo è posto sul fianco di una collina ed è costituito da abitazioni in pietra nella parte più antica, a due o tre piani, cui si sono aggiunte costruzioni di foggia più moderna con muratura ad intonaco. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico abbastanza regolare, dolcemente ondulato, senza brusche variazioni altimetriche. I tipi paesaggistici sono quelli alto-collinari con estese coltivazioni di foraggio, olivo e vite. Lo stemma riporta un rastrello nella parte superiore, simbolo di nobiltà, ed una fortezza nella metà inferiore.  

Storia

L'attuale comunità è frutto della fusione dei due borghi di Castelluccio (d'Agnone) e Santa Lucia in Verrino, ma solo il primo è menzionato nei documenti già fin dall'epoca normanna; del secondo si hanno tracce solo a partire dal Trecento. Le terre appartenevano comunque alla famiglia della Posta almeno sin dal XIII secolo; passarono poi ai Cantelmo, ai Carafa di Forlì del Sannio fino alla metà del Cinquecento, ad Ugo Pagano duca di Terranova, ai Caracciolo di Santobuono baroni di Agnone ed infine al possidente Diego Cigliani, che ne fu l'ultimo proprietario feudale. Le riforme connesse alla nascita della Repubblica partenopea nel 1799 trovano il territorio aggregato al dipartimento del Sangro, cantone di Agnone; nel 1807 faceva parte del distretto di Isernia, governo di Vastogirardi, come frazione del comune di Caccavone (l'attuale Poggio Sannita) e quattro anni dopo fu aggregata al circondario di Agnone, quando questo entrò a far parte del Molise, ma solo nel 1819 acquisì lo status di comune autonomo staccandosi da Caccavone; più tardi, dal 1928 al 1946, farà invece parte del comune di Pietrabbondante. La località, che si trova nei registri del XII secolo come Castelluczum, cambiò il toponimo in Castelluccio d'Agnone e Castelluccio in Verrino fino al 1795, ed ha assunto il nome attuale per effetto del Regio Decreto 29 ottobre 1893. Del passato restano pochissime tracce. Innanzitutto è scomparso il borgo di Santa Lucia (si ritiene che in seguito ad eventi esterni di eccezionale rilevanza tutta la popolazione si sia trasferita a Castelluccio, ma non ve n'è prova documentale); in secondo luogo al vertice della collina, ove doveva sorgere il castello che dava il nome al nucleo originario, vi sono invece oggi un palazzo signorile e la parrocchiale dei Ss. Simone e Giuda, l'unico monumento degno di nota.  

Economia

Una comunità tanto piccola non ha bisogno di strutture interne particolarmente articolate; del resto la vicinanza di Agnone frena le  iniziative locali e lo sviluppo degli uffici pubblici. Mancano così strutture di qualsiasi tipo dedicate alla diffusione della cultura; scuole di ogni ordine e grado (ed è comprensibile, visto l'indice di vecchiaia); strutture ricettive, impianti sportivi e per il tempo libero, servizi sociali. Il servizio sanitario è disponibile con un ambulatorio che garantisce anche la guardia medica ma non c'è una farmacia. I cittadini possono usufruire dei normali servizi comunali e dell'ufficio postale; non ci sono i carabinieri. Per molte esigenze, quindi, è necessario spostarsi. La situazione dell'economia riflette in parte le condizioni fin qui elencate: sia l'agricoltura che l'industria, quest'ultima presente nel settore dell'edilizia, offrono scarse possibilità occupazionali, per cui l'emigrazione e il pendolarismo sono fenomeni ai quali la piccola comunità è da tempo abituata.  

Relazioni

Quest'ultima considerazione introduce efficacemente l'analisi delle relazioni esterne. Il paese vive praticamente isolato per buona parte dell'anno: studenti e lavoratori danno vita al flusso del pendolarismo ma il comune non attira traffico di rilievo dall'esterno. La situazione si modifica leggermente nei mesi estivi con il rientro in Molise degli emigrati dalla capitale, dal nord della penisola o addirittura dall'estero; si determina così un nuovo ed ulteriore flusso nelle comunicazioni che scuote i ritmi di vita della comunità. La festa del Patrono, S. Vincenzo, viene celebrata nella prima domenica di maggio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castelverrino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 115
  • Lat 41° 45' 58,2'' 41.76611667
  • Long 14° 23' 51,67'' 14.39768611
  • CAP 86080
  • Prefisso 0865
  • Codice ISTAT 094013
  • Codice Catasto C200
  • Altitudine slm 600 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2153
  • Superficie 6.15 Km2
  • Densità 18,70 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 07:08
  • Tramonto 16:31
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
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