Descrizione

Piccola comunità di montagna probabilmente di antica origine, con un'economia di matrice rurale che attende nuova linfa dallo sviluppo del turismo. L'intera comunità dei castelvecchiesi, che presenta un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, risiede nel capoluogo comunale, antico borgo dalla singolare pianta a spina di pesce e dalle tipiche abitazioni a scale esterne, che nell'ultimo decennio si è solo leggermente ampliato lungo gli assi stradali. Il territorio comunale possiede un'isola amministrativa fra il comune di Calascio e quello di Santo Stefano di Sessanio, corrispondente ad una fetta di Campo Imperatore e della vetta del monte Prena; il resto del comprensorio comunale è una successione mossa e discontinua di rilievi alternati a depressioni, dove sono possibili le attività agricole. Su un dosso calcareo di origine cretacea, da cui si domina una suggestiva veduta di Roccacalascio, sorge l'abitato, caratterizzato da condizioni climatiche proprie della media montagna.

Piccola comunità di montagna probabilmente di antica origine, con un'economia di matrice rurale che attende nuova linfa dallo sviluppo del turismo. L'intera comunità dei castelvecchiesi, che presenta un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, risiede nel capoluogo comunale, antico borgo dalla singolare pianta a spina di pesce e dalle tipiche abitazioni a scale esterne, che nell'ultimo decennio si è solo leggermente ampliato lungo gli assi stradali. Il territorio comunale possiede un'isola amministrativa fra il comune di Calascio e quello di Santo Stefano di Sessanio, corrispondente ad una fetta di Campo Imperatore e della vetta del monte Prena; il resto del comprensorio comunale è una successione mossa e discontinua di rilievi alternati a depressioni, dove sono possibili le attività agricole. Su un dosso calcareo di origine cretacea, da cui si domina una suggestiva veduta di Roccacalascio, sorge l'abitato, caratterizzato da condizioni climatiche proprie della media montagna.

Storia

L'abitato, che forse vanta origini romane, fu aggregato in epoca medievale alla baronia di Carapelle e insieme a questa fu sotto la giurisdizione degli Acclozamora, dei Piccolomini e infine dei Medici -il vincolo di dipendenza dal comune limitrofo ebbe termine soltanto nel 1906, quando Castelvecchio Calvisio ottenne finalmente l'autonomia amministrativa-. Il borgo medievale, inoltre, conobbe le famigerate scorrerie del capitano di ventura Braccio da Montone, che vi portò morte e distruzione nel 1424. Al crudele condottiero si piegarono in quell'occasione le fortificazioni formate da una doppia cinta di mura bastionate che oggi è ancora possibile ammirare nella loro imponenza. Un po' discosta dall'abitato si erge la chiesa di S. Cipriano, notevole esempio di architettura medievale abruzzese: fu edificata nel sito di un antico castello, noto fin dall'VIII secolo, di cui, in tempi piuttosto recenti, sono stati riportati alla luce i resti.

L'abitato, che forse vanta origini romane, fu aggregato in epoca medievale alla baronia di Carapelle e insieme a questa fu sotto la giurisdizione degli Acclozamora, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=PICCOLOMINI'>Piccolomini</a> e infine dei Medici -il vincolo di dipendenza dal comune limitrofo ebbe termine soltanto nel 1906, quando Castelvecchio Calvisio ottenne finalmente l'autonomia amministrativa-. Il borgo medievale, inoltre, conobbe le famigerate scorrerie del capitano di ventura <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=BRACCIODAMONTONE'>Braccio da Montone</a>, che vi portò morte e distruzione nel 1424. Al crudele condottiero si piegarono in quell'occasione le fortificazioni formate da una doppia cinta di mura bastionate che oggi è ancora possibile ammirare nella loro imponenza. Un po' discosta dall'abitato si erge la chiesa di S. Cipriano, notevole esempio di architettura medievale abruzzese: fu edificata nel sito di un antico castello, noto fin dall'VIII secolo, di cui, in tempi piuttosto recenti, sono stati riportati alla luce i resti.

Economia

La comunità castelvecchiese si mantiene legata alle proprie tradizioni quasi come il tranquillo borgo aderisce e affonda le radici nel suo sperone roccioso. Il comune è tradizionalmente rurale: vi si tramandano di generazione in generazione l'attaccamento alla terra e ad alcuni prodotti tipicamente montani, come lenticchie e cicerchie, che ben si adattano alla natura ostile del suolo e all'intemperanza del clima. Discreti benefici per l'economia locale provengono dalla pastorizia e dalla connessa produzione di latticini, mentre sono quantitativamente poco consistenti le iniziative imprenditoriali nel settore dell'industria e nel terziario -i servizi non contemplano il comparto del credito né quello delle assicurazioni-. La fuga delle nuove generazioni, che da diversi decenni dissangua lentamente questa piccola comunità, è motivata proprio dalla ricerca di stimoli e di vantaggi economici che l'attuale linea di tendenza sembra loro precludere. La qualità della vita risente soprattutto della limitata disponibilità di infrastrutture. Il comune non possiede che gli ordinari uffici municipali e postali; difetta di strutture scolastiche e sanitarie e non dispone di un apparato ricettivo adeguato alle esigenze di una località turistica; anche il complesso degli impianti sportivi è piuttosto limitato (un campo da tennis e uno di bocce).

La comunità castelvecchiese si mantiene legata alle proprie tradizioni quasi come il tranquillo borgo aderisce e affonda le radici nel suo sperone roccioso. Il comune è tradizionalmente rurale: vi si tramandano di generazione in generazione l'attaccamento alla terra e ad alcuni prodotti tipicamente montani, come lenticchie e cicerchie, che ben si adattano alla natura ostile del suolo e all'intemperanza del clima. Discreti benefici per l'economia locale provengono dalla pastorizia e dalla connessa produzione di latticini, mentre sono quantitativamente poco consistenti le iniziative imprenditoriali nel settore dell'industria e nel terziario -i servizi non contemplano il comparto del credito né quello delle assicurazioni-. La fuga delle nuove generazioni, che da diversi decenni dissangua lentamente questa piccola comunità, è motivata proprio dalla ricerca di stimoli e di vantaggi economici che l'attuale linea di tendenza sembra loro precludere. La qualità della vita risente soprattutto della limitata disponibilità di infrastrutture. Il comune non possiede che gli ordinari uffici municipali e postali; difetta di strutture scolastiche e sanitarie e non dispone di un apparato ricettivo adeguato alle esigenze di una località turistica; anche il complesso degli impianti sportivi è piuttosto limitato (un campo da tennis e uno di bocce).

Relazioni

Scarsamente valorizzate, le attrattive di questo comune, per altro numerose, rimangono ai più sconosciute. Una certa fama è legata al più tipico prodotto locale, la cicerchia, a cui è dedicata una sagra gastronomica della durata di due giorni (18 e 19 agosto). La festa del Patrono S. Giuseppe si celebra il 19 marzo e prevede una solenne processione scortata dalla banda.

Scarsamente valorizzate, le attrattive di questo comune, per altro numerose, rimangono ai più sconosciute. Una certa fama è legata al più tipico prodotto locale, la cicerchia, a cui è dedicata una sagra gastronomica della durata di due giorni (18 e 19 agosto). La festa del Patrono S. Giuseppe si celebra il 19 marzo e prevede una solenne processione scortata dalla banda.

Località

Camarda, Campo Imperatore

Camarda, Campo Imperatore

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castelvecchio Calvisio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.