Descrizione

Centro collinare di antichissima origine, le cui principali risorse economiche sono costituite dall’industria e da un fiorente terziario. La comunità dei castelnovesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, è distribuita nel capoluogo comunale, nella località di Girardi-Bellavista-Terrazze, in alcuni aggregati urbani elementari e in case sparse. L’abitato, ubicato su un altopiano stretto tra due valli fluviali, è formato da un nucleo medievale cinto di mura turrite e da una parte moderna, posta più in alto. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico prevalentemente dolce e uniforme: i poggi che ne movimentano l’estensione non superano i 350 metri di quota e sono coperti da oliveti e filari di viti. Fertili suoli alluvionali, docili all’intervento dell’uomo, si adagiano ai lati delle morbide anse del fiume Tevere: qui dilagano i campi di cereali e i prati erbosi, su cui indugiano pigramente le mandrie al pascolo. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura tre monti verdi in campo azzurro. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione.

Centro collinare di antichissima origine, le cui principali risorse economiche sono costituite dall’industria e da un fiorente terziario. La comunità dei castelnovesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, è distribuita nel capoluogo comunale, nella località di Girardi-Bellavista-Terrazze, in alcuni aggregati urbani elementari e in case sparse. L’abitato, ubicato su un altopiano stretto tra due valli fluviali, è formato da un nucleo medievale cinto di mura turrite e da una parte moderna, posta più in alto. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico prevalentemente dolce e uniforme: i poggi che ne movimentano l’estensione non superano i 350 metri di quota e sono coperti da oliveti e filari di viti. Fertili suoli alluvionali, docili all’intervento dell’uomo, si adagiano ai lati delle morbide anse del fiume Tevere: qui dilagano i campi di cereali e i prati erbosi, su cui indugiano pigramente le mandrie al pascolo. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura tre monti verdi in campo azzurro. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione.

Storia

Fondata al tempo dei romani sulle rovine di un preesistente OPPIDUM capenate, fu riedificata e fortificata dopo essere stata distrutta dagli ungari nel 963 d.C. e, come attesta una bolla papale del 1074, appartenne al monastero di San Paolo, che la tenne fino alla seconda metà del Duecento; successivamente fu possedimento dei Colonna, che la difesero accanitamente dalle mire dei pontefici Bonifacio VIII e Alessandro VI. Nel 1581 i Colonna la cedettero alla Santa Sede, che la amministrò tramite commissari della Camera Apostolica. La seconda parte del toponimo deriva dalla diocesi di Porto e Santa Rufina, cui il feudo appartenne per qualche tempo; la prima parte è connessa invece dalla denominazione medievale dell’abitato, CASTRUM NOVUM, con probabile allusione a un precedente insediamento romano andato distrutto all’epoca delle invasioni barbariche. Di notevole fascino architettonico è la cinquecentesca rocca Colonna, le cui volte furono affrescate dagli Zuccari e nel cui cortile interno si trova la chiesa di San Silvestro. Gli edifici religiosi conservano numerose opere di pregio: nella collegiata di Santa Maria Assunta in Cielo, edificata nel Settecento, figurano una tavola attribuita al Perugino e un trittico del Salvatore; la chiesa di San Sebastiano, caratterizzata da un unico altare con un piccolo coro, si fregia invece di un interessante affresco quattrocentesco. Il territorio comunale conserva inoltre resti di mura urbiche e alcune necropoli etrusco-capenati con tombe a camera.

Fondata al tempo dei romani sulle rovine di un preesistente OPPIDUM capenate, fu riedificata e fortificata dopo essere stata distrutta dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=UNGARI'>ungari</a> nel 963 d.C. e, come attesta una bolla papale del 1074, appartenne al monastero di San Paolo, che la tenne fino alla seconda metà del Duecento; successivamente fu possedimento dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a>, che la difesero accanitamente dalle mire dei pontefici <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BONIFACIOVIII'>Bonifacio VIII</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ALESSANDROVI'>Alessandro VI</a>. Nel 1581 i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a> la cedettero alla Santa Sede, che la amministrò tramite commissari della Camera Apostolica. La seconda parte del toponimo deriva dalla diocesi di Porto e Santa Rufina, cui il feudo appartenne per qualche tempo; la prima parte è connessa invece dalla denominazione medievale dell’abitato, CASTRUM NOVUM, con probabile allusione a un precedente insediamento romano andato distrutto all’epoca delle invasioni barbariche. Di notevole fascino architettonico è la cinquecentesca rocca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a>, le cui volte furono affrescate dagli Zuccari e nel cui cortile interno si trova la chiesa di San Silvestro. Gli edifici religiosi conservano numerose opere di pregio: nella collegiata di Santa Maria Assunta in Cielo, edificata nel Settecento, figurano una tavola attribuita al Perugino e un trittico del Salvatore; la chiesa di San Sebastiano, caratterizzata da un unico altare con un piccolo coro, si fregia invece di un interessante affresco quattrocentesco. Il territorio comunale conserva inoltre resti di mura urbiche e alcune necropoli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ETRUSCO'>etrusco</a>-capenati con tombe a camera.

Economia

Alle tradizionali attività rurali, incentrate sull’allevamento bovino e sulla coltivazione di cereali, uva e olive, si affiancano vivaci imprese industriali, attive principalmente nei comparti alimentare, metallurgico, meccanico e chimico, nonché un apparato ricettivo in crescita, segno tangibile del processo di terziarizzazione dell’economia che la comunità castelnovese ha da tempo avviato. Per quanto riguarda i servizi privati, si rileva altrettanta intraprendenza, che fa registrare anche la presenza di agenzie assicurative, immobiliari e di consulenza informatica; le strutture e i servizi di pubblica utilità annoverano gli ordinari uffici municipali e postali, una stazione dei carabinieri, una sezione di pretura, una casa di riposo, le scuole dell’obbligo e un istituto professionale per il commercio; la farmacia e un poliambulatorio provvedono all’assistenza sanitaria.

Alle tradizionali attività rurali, incentrate sull’allevamento bovino e sulla coltivazione di cereali, uva e olive, si affiancano vivaci imprese industriali, attive principalmente nei comparti alimentare, metallurgico, meccanico e chimico, nonché un apparato ricettivo in crescita, segno tangibile del processo di terziarizzazione dell’economia che la comunità castelnovese ha da tempo avviato. Per quanto riguarda i servizi privati, si rileva altrettanta intraprendenza, che fa registrare anche la presenza di agenzie assicurative, immobiliari e di consulenza informatica; le strutture e i servizi di pubblica utilità annoverano gli ordinari uffici municipali e postali, una stazione dei carabinieri, una sezione di pretura, una casa di riposo, le scuole dell’obbligo e un istituto professionale per il commercio; la farmacia e un poliambulatorio provvedono all’assistenza sanitaria.

Relazioni

La certezza dell’esistenza di testimonianze archeologiche ancora da scoprire mantiene sempre vivo l’interesse per il patrimonio storico e artistico del territorio comunale, ricco inoltre di sorgenti minerali immerse nel verde. Molteplici manifestazioni legate alla tradizione scandiscono il mutare delle stagioni: a gennaio, in onore di Sant’Antonio Abate, si svolgono la benedizione e la corsa dei cavalli, accompagnate dalla “Giostra rinascimentale della stella”; il fine settimana più vicino al 20 gennaio, per la festa di San Sebastiano, hanno luogo una processione religiosa e un corteo storico, con figuranti in costume romano; la terza domenica di ottobre tutti i rioni gareggiano nella preparazione della polenta più saporita mentre il 24 dicembre si svolge la rappresentazione vivente della Natività, con l’accompagnamento di musiche medievali eseguite con strumenti rinascimentali. Di recente istituzione è il “Festival della primavera”, che tra la fine di maggio e l’inizio di giugno dà vita a rappresentazioni folcloristiche e teatrali, concerti jazz, spettacoli per bambini e mostre fotografiche. La festa del Patrono Sant’Antonino si celebra la seconda domenica di settembre con una solenne processione, seguita dal “Palio della stella” –corsa di cavalli maremmani– e da rappresentazioni di teatro dialettale in piazza.

La certezza dell’esistenza di testimonianze archeologiche ancora da scoprire mantiene sempre vivo l’interesse per il patrimonio storico e artistico del territorio comunale, ricco inoltre di sorgenti minerali immerse nel verde. Molteplici manifestazioni legate alla tradizione scandiscono il mutare delle stagioni: a gennaio, in onore di Sant’Antonio Abate, si svolgono la benedizione e la corsa dei cavalli, accompagnate dalla “Giostra rinascimentale della stella”; il fine settimana più vicino al 20 gennaio, per la festa di San Sebastiano, hanno luogo una processione religiosa e un corteo storico, con figuranti in costume romano; la terza domenica di ottobre tutti i rioni gareggiano nella preparazione della polenta più saporita mentre il 24 dicembre si svolge la rappresentazione vivente della Natività, con l’accompagnamento di musiche medievali eseguite con strumenti rinascimentali. Di recente istituzione è il “Festival della primavera”, che tra la fine di maggio e l’inizio di giugno dà vita a rappresentazioni folcloristiche e teatrali, concerti jazz, spettacoli per bambini e mostre fotografiche. La festa del Patrono Sant’Antonino si celebra la seconda domenica di settembre con una solenne processione, seguita dal “Palio della stella” –corsa di cavalli maremmani– e da rappresentazioni di teatro dialettale in piazza.

Località

Fontanastasia, Girardi-Bellavista-Terrazze, Monte Cardeto, Monte Lungo, Ponte Storto, Tre Pontoni, Valle Linda, Valle Yoro

Fontanastasia, Girardi-Bellavista-Terrazze, Monte Cardeto, Monte Lungo, Ponte Storto, Tre Pontoni, Valle Linda, Valle Yoro

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castelnuovo di Porto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.