Descrizione

Comune di collina, di probabili origini medievali, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato un modesto sviluppo dell'industria. I castelnuovesi o castelnovesi presentano un indice di vecchiaia nella media e vivono quasi tutti nel capoluogo comunale che, pur facendo registrare segni di espansione edilizia, conserva un'impronta rurale. Il territorio mostra un profilo geometrico leggermente ondulato, con variazioni altimetriche di piccola entità, che imprimono all'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; nel primo campo, a sfondo rosso, si raffigura un castello argentato; nel secondo, su sfondo d'argento è raffigurato un pino poggiato su una campagna verde.

Comune di collina, di probabili origini medievali, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato un modesto sviluppo dell'industria. I castelnuovesi o castelnovesi presentano un indice di vecchiaia nella media e vivono quasi tutti nel capoluogo comunale che, pur facendo registrare segni di espansione edilizia, conserva un'impronta rurale. Il territorio mostra un profilo geometrico leggermente ondulato, con variazioni altimetriche di piccola entità, che imprimono all'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; nel primo campo, a sfondo rosso, si raffigura un castello argentato; nel secondo, su sfondo d'argento è raffigurato un pino poggiato su una campagna verde.

Storia

Non sono pervenute molte notizie sulle sue più antiche vicende. Incerte sono anche le origini del toponimo, che probabilmente risale al periodo comunale, quando fu coinvolta nella guerra tra Como e Milano. Chiamata a lungo Castelnuovo, con un regio decreto del 1863 assunse la denominazione di Castelnuovo Bazente, mantenuta fino al 1910. Circa vent'anni dopo, il mutamento dei confini, determinato dalla unione con le allora autonome località di Beregazzo e Figliaro, portò anche al cambiamento del nome, che nel 1931 diventò Mirabello Comasco. L'attuale denominazione risale al 1948. All'epoca della già citata guerra tra comaschi e milanesi fu sottoposta alla giurisdizione dell'antica pieve di Appiano Gentile. La storia successiva, nella quale non si registrano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti, assoggettati, nel corso dei secoli, a più dominazioni e a svariati passaggi di proprietà tra le famiglie più potenti della zona. Alla fine del Seicento appartenne al casato dei Branda Castiglioni, venendo infeudata, nel XVIII secolo, agli Imbonati, cui subentrarono i Litta. Dopo l'unità d'Italia partecipò alle vicende nazionali e internazionali del resto dell'Ottocento e della prima metà del Novecento. Di un certo pregio architettonico è la chiesa parrocchiale, dedicata a San Martino; interessante è la facciata, le cui linee riecheggiano lo stile neoclassico.

Non sono pervenute molte notizie sulle sue più antiche vicende. Incerte sono anche le origini del toponimo, che probabilmente risale al periodo comunale, quando fu coinvolta nella guerra tra Como e Milano. Chiamata a lungo Castelnuovo, con un regio decreto del 1863 assunse la denominazione di Castelnuovo Bazente, mantenuta fino al 1910. Circa vent'anni dopo, il mutamento dei confini, determinato dalla unione con le allora autonome località di Beregazzo e Figliaro, portò anche al cambiamento del nome, che nel 1931 diventò Mirabello Comasco. L'attuale denominazione risale al 1948. All'epoca della già citata guerra tra comaschi e milanesi fu sottoposta alla giurisdizione dell'antica pieve di Appiano Gentile. La storia successiva, nella quale non si registrano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti, assoggettati, nel corso dei secoli, a più dominazioni e a svariati passaggi di proprietà tra le famiglie più potenti della zona. Alla fine del Seicento appartenne al casato dei Branda Castiglioni, venendo infeudata, nel XVIII secolo, agli Imbonati, cui subentrarono i Litta. Dopo l'unità d'Italia partecipò alle vicende nazionali e internazionali del resto dell'Ottocento e della prima metà del Novecento. Di un certo pregio architettonico è la chiesa parrocchiale, dedicata a San Martino; interessante è la facciata, le cui linee riecheggiano lo stile neoclassico.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. L'economia locale è ancora in gran parte legata all'agricoltura, che viene praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano soprattutto cereali e ortaggi; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l'allevamento di avicoli, bovini ed equini. L'industria, che contribuisce a elevare il reddito pro capite, è costituita da aziende che operano nei comparti edile, metallurgico, tessile, dell'abbigliamento e della produzione di mobili. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la piccola rete distributiva, di cui si compone, soddisfa le esigenze primarie della comunità. L'assenza di uno sportello bancario non permette l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non dispone di strutture sociali, sportive e ricreative degne di nota. Nelle locali scuole materne ed elementari si impartisce soltanto l'istruzione primaria. Limitata è la capacità ricettiva. A livello sanitario è garantito il servizio farmaceutico, mentre per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. L'economia locale è ancora in gran parte legata all'agricoltura, che viene praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano soprattutto cereali e ortaggi; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l'allevamento di avicoli, bovini ed equini. L'industria, che contribuisce a elevare il reddito pro capite, è costituita da aziende che operano nei comparti edile, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, dell'abbigliamento e della produzione di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la piccola rete distributiva, di cui si compone, soddisfa le esigenze primarie della comunità. L'assenza di uno sportello bancario non permette l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non dispone di strutture sociali, sportive e ricreative degne di nota. Nelle locali scuole materne ed elementari si impartisce soltanto l'istruzione primaria. Limitata è la capacità ricettiva. A livello sanitario è garantito il servizio farmaceutico, mentre per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell'ambiente naturale e visitare il Parco naturale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, intrattiene intensi rapporti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per completare l'istruzione obbligatoria, frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti localmente. L'agevole sistema di collegamenti, di cui dispone, facilita questi movimenti pendolari. Non si registrano fiere, sagre o altre ricorrenze particolari, che potrebbero animare la comunità, richiamando numerosi visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Martino, viene celebrata l'11 novembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell'ambiente naturale e visitare il Parco naturale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, intrattiene intensi rapporti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per completare l'istruzione obbligatoria, frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti localmente. L'agevole sistema di collegamenti, di cui dispone, facilita questi movimenti pendolari. Non si registrano fiere, sagre o altre ricorrenze particolari, che potrebbero animare la comunità, richiamando numerosi visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Martino, viene celebrata l'11 novembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castelnuovo Bozzente rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.