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Descrizione

Comune di montagna di origini molto antiche, che trae sostentamento principalmente dall'agricoltura, dalla zootecnia e dal turismo. La maggior parte dei castellani, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale; il resto della comunità risiede negli aggregati urbani minori di Miralago, Porchera e San Marco-Campitello nonché in alcune case sparse. L'abitato, in fase di intensa espansione edilizia, è arroccato su uno sperone roccioso, dal quale gode di una bellissima vista sulla cosiddetta valle dell'Inferno, ricca di sorgenti, torrenti che a tratti scompaiono nel sottosuolo e caverne. Il territorio, che confina con l'isola amministrativa Piano Maiuri del comune di Piedimonte Matese, conserva quasi intatto l'aspetto originario, caratterizzato dalla presenza di folte formazioni boschive e vasti prati d'altitudine. Sullo sfondo d'argento dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia un cipresso posto su un monte.

Storia

Sorta con molta probabilità in epoca sannitica come insediamento fortificato, fu successivamente popolata dai romani. Nel Medioevo fu casale di Piedimonte Matese e anche in questo periodo svolse funzione di difesa del territorio circostante. Nel Duecento subì l'assedio delle truppe pontificie, in quanto proprietà del conte ghibellino Tommaso d'Aquino; nella seconda metà del Quattrocento, quando apparteneva a Onorato Gaetani, principe di Piedimonte, fu nuovamente assediata, questa volta dai baroni ribellatisi al re Ferdinando I d'Aragona, del quale il Gaetani era alleato. Il 12 febbraio 1752, con Decreto della Reale Camera Sommaria di Napoli, divenne autonoma, separandosi dal comune di Piedimonte Matese. Il toponimo, che è stato Castello di Piedimonte fino al 1862 e Castello d'Alife fino al 1970, è di chiaro significato e fa riferimento a un castello o a un insediamento fortificato oppure, in senso traslato, a una ‘roccia a picco di difficile accesso'. Costituiscono interessanti esempi di architettura sacra la parrocchiale di Santa Croce, fondata nel Medioevo e rifatta nel Seicento in stile barocco, la cappella del Purgatorio e le chiese settecentesche di Santa Maria di Ogni Grazia, di Sant'Agostino, un tempo convento dei padri agostiniani, e di Sant'Antonio da Padova. Tra le testimonianze del passato figurano anche due torri normanne, risalenti ai secoli X e XI, e i resti di un monastero cistercense del Duecento, comprendenti le mura di cinta con alcuni archi e una torre.

Economia

Le attività rurali si articolano nella produzione di cereali, patate, uva e frutta nonché nell'allevamento di animali da latte; la zootecnia, inoltre, è alla base di una pregiata produzione artigianale di formaggi pecorini e caciocavalli. L'industria, nel complesso poco rilevante, opera nei comparti metallurgico, del legno, delle confezioni, della gomma e della plastica ed edile; il terziario appare in espansione, con una rete distributiva adeguata, ma non include ancora servizi più qualificati, come quello bancario e le assicurazioni. Dispone di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado ma è priva di strutture culturali; usufruisce dell'assistenza sanitaria garantita dalla farmacia e vanta un valido apparato ricettivo, comprendente alberghi e ristoranti.

Relazioni

Le notevoli attrattive naturalistiche ne fanno un'apprezzata stazione di turismo estivo: tra le mete di escursioni più rinomate figurano il monte Cila, dove si osservano mura megalitiche di origine sannitica, il santuario francescano di Santa Maria Occorrevole e il passo di Prete Morto, dal quale si gode di una splendida vista sul lago del Matese e sulle cime più alte dell'omonimo massiccio; inoltre, percorrendo i sentieri che si snodano tra i rigogliosi boschi, è possibile imbattersi in specie faunistiche rare, come il lupo, il gatto selvatico e l'aquila reale. La vicinanza del lago del Matese, dove è possibile praticare la pesca sportiva, costituisce un ulteriore elemento di richiamo. Alcune manifestazioni contribuiscono ad attrarre visitatori: il carnevale, il “Ferragosto castellano” (dal 17 al 31 agosto), comprendente la sagra omonima, e la festa di Sant'Antonio (27 settembre). La festa del Patrono, Sant'Antonio, si celebra il 13 giugno.

Località

Monte Porco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castello del Matese rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 1.494
  • Lat 41° 21' 57,16'' 41.36587778
  • Long 14° 22' 41,17'' 14.37810278
  • CAP 81010
  • Prefisso 0823
  • Codice ISTAT 061025
  • Codice Catasto C178
  • Altitudine slm 476 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno
    D/2006
  • Superficie 21.48 Km2
  • Densità 69,55 ab/Km2
  • Sismicità Zona 1
  • Alba 07:31
  • Tramonto 16:36
Contatti
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