Descrizione

Centro di pianura, di origine medievale ma dalle radici molto più antiche, la cui economia è sostenuta dall'agricoltura e dall'industria. La comunità dei castellucchiesi presenta un indice di vecchiaia superiore alla media e risiede, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località Cimbriolo, Gabbiana, Ospitaletto e Sarginesco nonché in minuscoli aggregati urbani e in case sparse. Sebbene il territorio mostri una superficie sostanzialmente pianeggiante, con variazioni altimetriche quasi impercettibili, non mancano alcuni dossi e avvallamenti, la cui presenza rivela che probabilmente, in un remoto passato, la zona era attraversata dal corso del fiume Mincio. L'abitato (il cui andamento plano-altimetrico è sostanzialmente pianeggiante) mostra segni di espansione edilizia, resi particolarmente evidenti dall'avvenuta fusione urbanistica con Marcaria, Rodigo e Curtatone. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1969, riproduce la costruzione più antica esistente nel territorio comunale. La torre risale al 900; fu ridotta a campanile e torre comunale verso il 1500, ed intorno ad essa furono trovate monete, anfore e capitelli di epoca romana.

Centro di pianura, di origine medievale ma dalle radici molto più antiche, la cui economia è sostenuta dall'agricoltura e dall'industria. La comunità dei castellucchiesi presenta un indice di vecchiaia superiore alla media e risiede, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località Cimbriolo, Gabbiana, Ospitaletto e Sarginesco nonché in minuscoli aggregati urbani e in case sparse. Sebbene il territorio mostri una superficie sostanzialmente pianeggiante, con variazioni altimetriche quasi impercettibili, non mancano alcuni dossi e avvallamenti, la cui presenza rivela che probabilmente, in un remoto passato, la zona era attraversata dal corso del fiume Mincio. L'abitato (il cui andamento plano-altimetrico è sostanzialmente pianeggiante) mostra segni di espansione edilizia, resi particolarmente evidenti dall'avvenuta fusione urbanistica con Marcaria, Rodigo e Curtatone. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1969, riproduce la costruzione più antica esistente nel territorio comunale. La torre risale al 900; fu ridotta a campanile e torre comunale verso il 1500, ed intorno ad essa furono trovate monete, anfore e capitelli di epoca romana.

Storia

Sebbene si trovi in una zona in cui sono stati rinvenuti resti risalenti all'epoca preistorica, solo a partire dal Medioevo ha una storia autonoma. Il toponimo deriva dal latino CASTELLUM, con l'aggiunta del suffisso diminutivo in -UCULUS, che in italiano ha come esito "-ucchio". Le prime notizie che riguardano la zona risalgono al periodo in cui l'imperatore Enrico III ne confermò il possesso al vescovo di Mantova. Successivamente il territorio passò sotto la signoria dei marchesi di Canossa e nei primi decenni del XIV secolo vi si insediarono i Gonzaga. Durante il dominio di questo importante casato mantovano la popolazione locale si sollevò più volte per richiedere concessioni, soprattutto privilegi fiscali. Terminata la signoria dei Gonzaga, agli inizi del XVIII secolo l'intera area fu travolta dal passaggio degli eserciti che attraversavano l'Italia settentrionale: le truppe tedesche, poi quelle francesi, che sommarono terribili saccheggi a devastazioni. Agli inizi del XIX secolo più volte Napoleone Bonaparte, impegnato nella sua campagna di conquista in Italia, vi si trovò di passaggio; fu proprio il grande stratega che ordinò di riportare all'efficienza la strada di comunicazione per Mantova, dedicandola alla moglie con il nome di "strada Giuseppina". Dopo la parentesi napoleonica, divenne possedimento austriaco, fino alla seconda metà dell'Ottocento, quando il territorio comunale fu incorporato nel regno d'Italia. Le emergenze architettoniche più prestigiose sono: la torre merlata, unico resto del castello medievale; la settecentesca parrocchiale di San Giorgio; la villa Emma, sede degli uffici municipali.

Sebbene si trovi in una zona in cui sono stati rinvenuti resti risalenti all'epoca preistorica, solo a partire dal Medioevo ha una storia autonoma. Il toponimo deriva dal latino CASTELLUM, con l'aggiunta del suffisso diminutivo in -UCULUS, che in italiano ha come esito "-ucchio". Le prime notizie che riguardano la zona risalgono al periodo in cui l'imperatore Enrico III ne confermò il possesso al vescovo di Mantova. Successivamente il territorio passò sotto la signoria dei marchesi di Canossa e nei primi decenni del XIV secolo vi si insediarono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>. Durante il dominio di questo importante casato mantovano la popolazione locale si sollevò più volte per richiedere concessioni, soprattutto privilegi fiscali. Terminata la signoria dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, agli inizi del XVIII secolo l'intera area fu travolta dal passaggio degli eserciti che attraversavano l'Italia settentrionale: le truppe tedesche, poi quelle francesi, che sommarono terribili saccheggi a devastazioni. Agli inizi del XIX secolo più volte Napoleone Bonaparte, impegnato nella sua campagna di conquista in Italia, vi si trovò di passaggio; fu proprio il grande stratega che ordinò di riportare all'efficienza la strada di comunicazione per Mantova, dedicandola alla moglie con il nome di "strada Giuseppina". Dopo la parentesi napoleonica, divenne possedimento austriaco, fino alla seconda metà dell'Ottocento, quando il territorio comunale fu incorporato nel regno d'Italia. Le emergenze architettoniche più prestigiose sono: la torre merlata, unico resto del castello medievale; la settecentesca parrocchiale di San Giorgio; la villa Emma, sede degli uffici municipali.

Economia

Agli uffici comunali e postali si aggiungono quelli della locale stazione dei carabinieri. L'agricoltura è rivolta soprattutto alla coltivazione di cereali, ortaggi, uve e foraggi. Tra le attività rurali figura anche l'allevamento di bovini, suini ed avicoli. I comparti più sviluppati del secondario sono quello alimentare (specializzato nella lavorazione e conservazione delle carni, oltre che nella produzione lattiero-casearia) e quello tessile e dell'abbigliamento; non mancano aziende dei comparti metalmeccanico, edile, della produzione di materiali da costruzione e della lavorazione del vetro. Per il terziario, si può contare sul servizio bancario. La diffusione della cultura e dell'informazione sono affidate, fra l'altro, all'attività radio-televisiva che si svolge sul posto. Tra le strutture culturali vanno annoverati la biblioteca e un museo dedicato alle armi. L'apparato scolastico consente la frequenza delle classi dell'obbligo e le strutture ricettive sono discretamente sviluppate (garantiscono possibilità di ristorazione e soggiorno). La popolazione locale può contare inoltre sul servizio farmaceutico.

Agli uffici comunali e postali si aggiungono quelli della locale stazione dei carabinieri. L'agricoltura è rivolta soprattutto alla coltivazione di cereali, ortaggi, uve e foraggi. Tra le attività rurali figura anche l'allevamento di bovini, suini ed avicoli. I comparti più sviluppati del secondario sono quello alimentare (specializzato nella lavorazione e conservazione delle carni, oltre che nella produzione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIA'>lattiero-casearia</a>) e quello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e dell'abbigliamento; non mancano aziende dei comparti metalmeccanico, edile, della produzione di materiali da costruzione e della lavorazione del vetro. Per il terziario, si può contare sul servizio bancario. La diffusione della cultura e dell'informazione sono affidate, fra l'altro, all'attività radio-televisiva che si svolge sul posto. Tra le strutture culturali vanno annoverati la biblioteca e un museo dedicato alle armi. L'apparato scolastico consente la frequenza delle classi dell'obbligo e le strutture ricettive sono discretamente sviluppate (garantiscono possibilità di ristorazione e soggiorno). La popolazione locale può contare inoltre sul servizio farmaceutico.

Relazioni

Pur essendo abbastanza frequentata per turismo e per lavoro, nel complesso intrattiene rapporti non particolarmente rilevanti con il circondario, se si escludono quelli che la legano alla vicina Mantova, che continua a rappresentare il suo principale punto di riferimento. Non mancano attività tese a vivacizzare la vita del centro, come l'organizzazione della "Settimana castellucchiese", che si tiene agli inizi di luglio e nel corso della quale si può assistere a rassegne cinematografiche e culturali in genere nonché a spettacoli folcloristici. Molta attenzione è riservata, in particolare, ai giovani in età scolare, per i quali spesso si promuovono eventi ricreativi che li vedono coinvolti. L'unica ricorrenza di tipo religioso degna di nota è la festa del Patrono, San Giorgio, che viene celebrata il 23 aprile.

Pur essendo abbastanza frequentata per turismo e per lavoro, nel complesso intrattiene rapporti non particolarmente rilevanti con il circondario, se si escludono quelli che la legano alla vicina Mantova, che continua a rappresentare il suo principale punto di riferimento. Non mancano attività tese a vivacizzare la vita del centro, come l'organizzazione della "Settimana castellucchiese", che si tiene agli inizi di luglio e nel corso della quale si può assistere a rassegne cinematografiche e culturali in genere nonché a spettacoli folcloristici. Molta attenzione è riservata, in particolare, ai giovani in età scolare, per i quali spesso si promuovono eventi ricreativi che li vedono coinvolti. L'unica ricorrenza di tipo religioso degna di nota è la festa del Patrono, San Giorgio, che viene celebrata il 23 aprile.

Località

Cimbriolo, Corte Borghetto, Gabbiana, Gaffuro, Ospitaletto, Ronchelli, San Lorenzo, Sarginesco

Cimbriolo, Corte Borghetto, Gabbiana, Gaffuro, Ospitaletto, Ronchelli, San Lorenzo, Sarginesco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castellucchio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.