Descrizione

Comune collinare, di probabili origini medievali, la cui economia si basa essenzialmente sull’agricoltura. I castellaresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale e numerosissime case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 920 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, a sfondo rosso, si rappresenta un ulivo d’oro, sradicato, munito di dodici frutti d’argento; la seconda sezione si compone di una croce rossa in campo argenteo; nel terzo campo, smaltato di azzurro, spicca un castello d’argento, merlato alla ghibellina e fondato su una verde pianura; nella quarta sezione, infine, si raffigura in campo d’oro un tralcio di vite munito di due grappoli d’uva.

Comune collinare, di probabili origini medievali, la cui economia si basa essenzialmente sull’agricoltura. I castellaresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale e numerosissime case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 920 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, a sfondo rosso, si rappresenta un ulivo d’oro, sradicato, munito di dodici frutti d’argento; la seconda sezione si compone di una croce rossa in campo argenteo; nel terzo campo, smaltato di azzurro, spicca un castello d’argento, merlato alla ghibellina e fondato su una verde pianura; nella quarta sezione, infine, si raffigura in campo d’oro un tralcio di vite munito di due grappoli d’uva.

Storia

Il toponimo, che in un documento della fine del XII secolo compare nella forma di Castellarium, deriva dall’aggettivo latino CASTELLARIUS, riferito a un borgo e inteso nel senso di ‘insediamento dipendente dal castello’. Dotata di una rocca, fece parte del contado rurale di Lengueglia, istituito dall’imperatore Federico Barbarossa, verso la metà del 1100. Le altre notizie relative al Medioevo vedono il territorio oggetto di diversi passaggi di proprietà: feudo dei conti di Villaregia e Lengueglia, pervenne poi ai Clavesana, da cui fu venduto a Genova, nella prima metà del XIII secolo. Possedimenti nella zona ebbero anche gli Spinola e i marchesi Gentili. A lungo coinvolta nelle lotte tra le più potenti casate liguri, seguì le sorti della repubblica di Genova, sostituita, sul finire del Settecento, dalla Repubblica ligure. La storia successiva alla parentesi napoleonica e all’annessione al regno sabaudo, nel 1815, non fa registrare avvenimenti di rilievo. Ingenti furono i danni causati dal terremoto della prima metà del XIX secolo. Tra i monumenti spiccano: la chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli, di forma ovale; l’oratorio dell’Assunta; il santuario di Nostra Signora di Lampadosa; le chiese di San Bernardo, Nostra Signora del Carmine e San Michele e il palazzo dei marchesi Gentili di Genova.

Il toponimo, che in un documento della fine del XII secolo compare nella forma di Castellarium, deriva dall’aggettivo latino CASTELLARIUS, riferito a un borgo e inteso nel senso di ‘insediamento dipendente dal castello’. Dotata di una rocca, fece parte del contado rurale di Lengueglia, istituito dall’imperatore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a>, verso la metà del 1100. Le altre notizie relative al Medioevo vedono il territorio oggetto di diversi passaggi di proprietà: feudo dei conti di Villaregia e Lengueglia, pervenne poi ai Clavesana, da cui fu venduto a Genova, nella prima metà del XIII secolo. Possedimenti nella zona ebbero anche gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=SPINOLA'>Spinola</a> e i marchesi Gentili. A lungo coinvolta nelle lotte tra le più potenti casate <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=LIGURI'>liguri</a>, seguì le sorti della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=REPUBBLICADIGENOVA'>repubblica di Genova</a>, sostituita, sul finire del Settecento, dalla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=REPUBBLICALIGURE'>Repubblica ligure</a>. La storia successiva alla parentesi napoleonica e all’annessione al regno sabaudo, nel 1815, non fa registrare avvenimenti di rilievo. Ingenti furono i danni causati dal terremoto della prima metà del XIX secolo. Tra i monumenti spiccano: la chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli, di forma ovale; l’oratorio dell’Assunta; il santuario di Nostra Signora di Lampadosa; le chiese di San Bernardo, Nostra Signora del Carmine e San Michele e il palazzo dei marchesi Gentili di Genova.

Economia

Viste le piccole dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. L’agricoltura si basa sulla produzione di ortaggi, uve, olive, agrumi e altra frutta. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, sono pressoché irrilevanti. Il livello del reddito e la capacità di risparmio dei castellaresi non sono tali da giustificare la presenza del servizio bancario; una modesta rete commerciale, appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della popolazione, completa il panorama del terziario. Non si segnalano strutture sociali degne di nota, quali asili nido, case di riposo o orfanotrofi. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; non vi è una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Viste le piccole dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. L’agricoltura si basa sulla produzione di ortaggi, uve, olive, agrumi e altra frutta. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, sono pressoché irrilevanti. Il livello del reddito e la capacità di risparmio dei castellaresi non sono tali da giustificare la presenza del servizio bancario; una modesta rete commerciale, appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della popolazione, completa il panorama del terziario. Non si segnalano strutture sociali degne di nota, quali asili nido, case di riposo o orfanotrofi. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; non vi è una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

La tranquillità del luogo, l’aria salubre, le bellezze dell’ambiente naturale e la vicinanza a rinomate stazioni balneari della Riviera di Ponente costituiscono ottime risorse ai fini della valorizzazione turistica della zona. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le vicine aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto rilevanti; a essi gli abitanti si rivolgono anche per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Mancano quei tradizionali appuntamenti con il folclore che altrove costituiscono occasioni di richiamo per numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Pietro in Vincoli, viene celebrata il primo agosto.

La tranquillità del luogo, l’aria salubre, le bellezze dell’ambiente naturale e la vicinanza a rinomate stazioni balneari della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=RIVIERADIPONENTE'>Riviera di Ponente</a> costituiscono ottime risorse ai fini della valorizzazione turistica della zona. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le vicine aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto rilevanti; a essi gli abitanti si rivolgono anche per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Mancano quei tradizionali appuntamenti con il folclore che altrove costituiscono occasioni di richiamo per numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Pietro in Vincoli, viene celebrata il primo agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castellaro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.