Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine medievale, caratterizzata da un’economia di tipo prettamente agricolo. I castellanesi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte della popolazione si divide tra i nuclei urbani minori di Mossabella e Sant’Alosio, nonché poche case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 261 a un massimo di 624 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, sorge su un ampio poggio.

Piccola comunità collinare, di origine medievale, caratterizzata da un’economia di tipo prettamente agricolo. I castellanesi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte della popolazione si divide tra i nuclei urbani minori di Mossabella e Sant’Alosio, nonché poche case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 261 a un massimo di 624 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, sorge su un ampio poggio.

Storia

La sua denominazione è attestata, sin dal 1180, con le forme di “Castellania” e “Castelania”. Il toponimo deriva, com’è evidente, dal sostantivo “castellano” indicante ‘abitazione o proprietà del castellano’. Le sue origini sembrano risalire all’epoca medievale. Fino al IX secolo appartenne alla giurisdizione dell’episcopato del vicino comune di Tortona. Passò in seguito nelle mani di diverse signorie del luogo, e, a partire dal XIV secolo, divenne feudo della famiglia Rampini, dipendente dai Visconti. Nell’età moderna seguì le stesse sorti di molti altri comuni del tortonese. Durante il periodo fascista perse la sua indipendenza amministrativa e la qualifica di libero comune e venne aggregato a Carezzano. Riacquisì la sua autonomia solo nel 1947. Non è particolarmente ricca di monumenti che possano rievocare il suo passato; tra questi, però, si segnalano le due torri quadrate e parte delle mura dell’antico castello medievale che un tempo dominava la frazione Sant’Alosio.

La sua denominazione è attestata, sin dal 1180, con le forme di “Castellania” e “Castelania”. Il toponimo deriva, com’è evidente, dal sostantivo “castellano” indicante ‘abitazione o proprietà del castellano’. Le sue origini sembrano risalire all’epoca medievale. Fino al IX secolo appartenne alla giurisdizione dell’episcopato del vicino comune di Tortona. Passò in seguito nelle mani di diverse signorie del luogo, e, a partire dal XIV secolo, divenne feudo della famiglia Rampini, dipendente dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>. Nell’età moderna seguì le stesse sorti di molti altri comuni del tortonese. Durante il periodo fascista perse la sua indipendenza amministrativa e la qualifica di libero comune e venne aggregato a Carezzano. Riacquisì la sua autonomia solo nel 1947. Non è particolarmente ricca di monumenti che possano rievocare il suo passato; tra questi, però, si segnalano le due torri quadrate e parte delle mura dell’antico castello medievale che un tempo dominava la frazione Sant’Alosio.

Economia

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Il settore primario, importante fonte di reddito dei castellanesi, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, uva e altra frutta e con l’allevamento di avicoli. Il settore economico secondario risulta ancora di dimensioni alquanto modeste; tuttavia si registrano attività, di piccole dimensioni, che operano nel settore edile. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado. Tra le strutture culturali si segnala il museo dei fratelli Coppi, presso la loro casa natale e il monumento sepolcrale a loro dedicato. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Le strutture sanitarie sul posto non assicurano nemmeno il servizio farmaceutico. Per lo sport e il tempo libero è a disposizione un campo da bocce.

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Il settore primario, importante fonte di reddito dei castellanesi, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, uva e altra frutta e con l’allevamento di avicoli. Il settore economico secondario risulta ancora di dimensioni alquanto modeste; tuttavia si registrano attività, di piccole dimensioni, che operano nel settore edile. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado. Tra le strutture culturali si segnala il museo dei fratelli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=COPPI'>Coppi</a>, presso la loro casa natale e il monumento sepolcrale a loro dedicato. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Le strutture sanitarie sul posto non assicurano nemmeno il servizio farmaceutico. Per lo sport e il tempo libero è a disposizione un campo da bocce.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, nonostante l’appartenenza alla Comunità montana e l’inserimento nel circuito turistico della valle Scrivia e della valle Curone e Grue, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare piacevoli escursioni alla scoperta di luoghi dell’aspetto tipicamente padano, ricco di storia, dove la vita scorre secondo i ritmi di un’altra epoca. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni si segnalano: la sagra del minestrone, il 12 agosto; i giochi del ferragosto; i “Bolliti misti con salsa”, alla fine di agosto. La festa del Patrono, San Biagio, si celebra il 3 febbraio. Ha dato i natali al famoso campione mondiale di ciclismo Fausto Coppi (1919-1960).

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, nonostante l’appartenenza alla Comunità montana e l’inserimento nel circuito turistico della valle Scrivia e della valle Curone e Grue, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare piacevoli escursioni alla scoperta di luoghi dell’aspetto tipicamente padano, ricco di storia, dove la vita scorre secondo i ritmi di un’altra epoca. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni si segnalano: la sagra del minestrone, il 12 agosto; i giochi del ferragosto; i “Bolliti misti con salsa”, alla fine di agosto. La festa del Patrono, San Biagio, si celebra il 3 febbraio. Ha dato i natali al famoso campione mondiale di ciclismo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FAUSTOCOPPI'>Fausto Coppi</a> (1919-1960).

Località

Mossabella, Sant'Alosio

Mossabella, Sant'Alosio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castellania Coppi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.