Descrizione

Comune montano di origine medievale, noto, fra l'altro, per la produzione artigianale degli utensili domestici con cui si tagliano i famosi "maccheroni alla chitarra"; la sua economia ruota intorno ai fitti boschi cedui locali, che alimentano l'industria delle costruzioni, l'artigianato del legno ed il commercio. La comunità dei castellani, che presenta un indice di vecchiaia nella media, risiede nella località di Pagliara e nel capoluogo comunale, centro storico d'impianto medievale circondato da eleganti villette residenziali e da moderni palazzi a più piani. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico aspro e frastagliato: con la sua estensione, infatti, copre l'area prevalentemente montuosa in cui si insinua, tortuoso ed angusto, l'alto corso del fiume Liri, che in questo punto confluisce con il Rio Sonno. L'abitato è immerso nel verde di piante secolari, resistenti ai rigori del clima tipicamente montano.

Comune montano di origine medievale, noto, fra l'altro, per la produzione artigianale degli utensili domestici con cui si tagliano i famosi "maccheroni alla chitarra"; la sua economia ruota intorno ai fitti boschi cedui locali, che alimentano l'industria delle costruzioni, l'artigianato del legno ed il commercio. La comunità dei castellani, che presenta un indice di vecchiaia nella media, risiede nella località di Pagliara e nel capoluogo comunale, centro storico d'impianto medievale circondato da eleganti villette residenziali e da moderni palazzi a più piani. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico aspro e frastagliato: con la sua estensione, infatti, copre l'area prevalentemente montuosa in cui si insinua, tortuoso ed angusto, l'alto corso del fiume Liri, che in questo punto confluisce con il Rio Sonno. L'abitato è immerso nel verde di piante secolari, resistenti ai rigori del clima tipicamente montano.

Storia

Montanari e pastori della zona -che conserva tracce inconfondibili di un insediamento di epoca romana in località Macerine- si raccolsero nell'alto Medioevo in prossimità della chiesetta di S. Benedetto, donata da un certo Gregorio all'abbazia di Montecassino nell'XI secolo, e intorno al contiguo castello. Il borgo, che trae la propria denominazione dalla posizione rispetto al fiume Liri, crebbe rapidamente di importanza strategica e conobbe la dominazione degli Orsini e dei Colonna. Nel 1806, quando fu decretata l'abolizione dei diritti feudali, il comune fu aggregato a quello di Cappadocia ma conquistò ben presto l'autonomia amministrativa unendosi alla località di Pagliara. Le opere di fortificazione, scosse dal sisma del 1915 e ridotte ormai a qualche brandello di mura, dominano ancora oggi il centro storico, il cui tessuto urbano, che ha ben contrastato l'usura del tempo, ospita la parrocchiale di S. Nicola di Bari, con pregevole portale e decorazioni e arredi barocchi. In località Pagliara si erge la chiesa del Santissimo Salvatore.

Montanari e pastori della zona -che conserva tracce inconfondibili di un insediamento di epoca romana in località Macerine- si raccolsero nell'alto Medioevo in prossimità della chiesetta di S. Benedetto, donata da un certo Gregorio all'abbazia di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=MONTECASSINO'>Montecassino</a> nell'XI secolo, e intorno al contiguo castello. Il borgo, che trae la propria denominazione dalla posizione rispetto al fiume Liri, crebbe rapidamente di importanza strategica e conobbe la dominazione degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=ORSINI'>Orsini</a> e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=COLONNA'>Colonna</a>. Nel 1806, quando fu decretata l'abolizione dei diritti feudali, il comune fu aggregato a quello di Cappadocia ma conquistò ben presto l'autonomia amministrativa unendosi alla località di Pagliara. Le opere di fortificazione, scosse dal sisma del 1915 e ridotte ormai a qualche brandello di mura, dominano ancora oggi il centro storico, il cui tessuto urbano, che ha ben contrastato l'usura del tempo, ospita la parrocchiale di S. Nicola di Bari, con pregevole portale e decorazioni e arredi barocchi. In località Pagliara si erge la chiesa del Santissimo Salvatore.

Economia

L'esistenza è scandita ancora oggi dai ritmi pacati della natura e guidata dai precetti della tradizione, che fanno resistenza all'irruzione del progresso. La coltivazione di cereali, ortaggi, patate e vite -quest'ultima cresce solo sulle colline più assolate-, la zootecnia e la silvicoltura rappresentano una cospicua fonte di indotto: le estese foreste che coprono i rilievi, in particolare, sono l'immenso serbatoio naturale cui attingono il fiorente artigianato ed il commercio castellano. Scarseggiano invece i servizi, che non comprendono i comparti più qualificati, quali il credito e le assicurazioni. D'altronde la diaspora delle nuove generazioni inibisce le capacità di ripresa della comunità. Il comune, dotato esclusivamente degli ordinari uffici municipali e postali, possiede soltanto scuole per l'istruzione primaria e difetta di strutture sanitarie e di strumenti per la salvaguardia e la divulgazione del patrimonio culturale; il suo apparato ricettivo offre servizi di ristorazione e comprende un attrezzato rifugio ma è carente di strutture alberghiere; un campo di calcio è al servizio delle esigenze di ricreazione e delle inclinazioni sportive della comunità.

L'esistenza è scandita ancora oggi dai ritmi pacati della natura e guidata dai precetti della tradizione, che fanno resistenza all'irruzione del progresso. La coltivazione di cereali, ortaggi, patate e vite -quest'ultima cresce solo sulle colline più assolate-, la zootecnia e la silvicoltura rappresentano una cospicua fonte di indotto: le estese foreste che coprono i rilievi, in particolare, sono l'immenso serbatoio naturale cui attingono il fiorente artigianato ed il commercio castellano. Scarseggiano invece i servizi, che non comprendono i comparti più qualificati, quali il credito e le assicurazioni. D'altronde la diaspora delle nuove generazioni inibisce le capacità di ripresa della comunità. Il comune, dotato esclusivamente degli ordinari uffici municipali e postali, possiede soltanto scuole per l'istruzione primaria e difetta di strutture sanitarie e di strumenti per la salvaguardia e la divulgazione del patrimonio culturale; il suo apparato ricettivo offre servizi di ristorazione e comprende un attrezzato rifugio ma è carente di strutture alberghiere; un campo di calcio è al servizio delle esigenze di ricreazione e delle inclinazioni sportive della comunità.

Relazioni

Nelle acque limpide del Liri abbonda la fauna ittica e nei boschi di piante secolari che ricoprono i rilievi castellani prospera la selvaggina: il comune è quindi meta di appassionati di fotografia naturalistica e di pescatori e si presta, più in generale, a soddisfare le aspettative degli amanti del turismo ecologico. In agosto, si può assaporare una gustosa pasta e fagioli o consumare saporiti arrosticini in occasione delle sagre gastronomiche riservate a queste due specialità locali. Sono molto tradizionali i festeggiamenti dedicati al Patrono S. Nicola di Bari, in onore del quale nell'ultima domenica di maggio si procede all'"asta dei santi" e alla distribuzione dei "ciambellotti".

Nelle acque limpide del Liri abbonda la fauna ittica e nei boschi di piante secolari che ricoprono i rilievi castellani prospera la selvaggina: il comune è quindi meta di appassionati di fotografia naturalistica e di pescatori e si presta, più in generale, a soddisfare le aspettative degli amanti del turismo ecologico. In agosto, si può assaporare una gustosa pasta e fagioli o consumare saporiti arrosticini in occasione delle sagre gastronomiche riservate a queste due specialità locali. Sono molto tradizionali i festeggiamenti dedicati al Patrono S. Nicola di Bari, in onore del quale nell'ultima domenica di maggio si procede all'"asta dei santi" e alla distribuzione dei "ciambellotti".

Località

Catena della Renga, Monna Rosa, Monte Camiciola, Pagliara

Catena della Renga, Monna Rosa, Monte Camiciola, Pagliara

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castellafiume rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.