Descrizione

Comune di origine medievale, ubicato in un'area montana; pur avendo riposto molte speranze nello sviluppo del turismo, esso continua a ricavare i maggiori proventi dalle attività rurali. Un'ampia fetta della comunità dei castelguidonesi, che presenta un indice di vecchiaia sensibilmente elevato, risiede nel capoluogo comunale, mentre la restante parte è sparpagliata nelle zone del comprensorio che si prestano all'insediamento sparso. La mole del monte Pizzuto, che incombe sull'abitato, determina un'impennata nel profilo geometrico del territorio comunale, per il resto caratterizzato dalle curve di rilievi collinari medio-alti. L'abbondanza di acque -la zona è bagnata dai torrenti Lame delle Pesce e Valloncello- favorisce il rigoglio della vegetazione, sia di quella disciplinata dal lavoro dell'uomo sia delle specie selvatiche che si intrecciano in fitte boscaglie ai margini delle praterie da pascolo. Al centro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurato un quadrato, attraversato da due filetti a croce di Sant'Andrea e sormontato da quattro torri; ognuna di queste, disposte una per lato del quadrato e fortificate sui fianchi da due torri minori, è accompagnata da due stelle a otto raggi.

Comune di origine medievale, ubicato in un'area montana; pur avendo riposto molte speranze nello sviluppo del turismo, esso continua a ricavare i maggiori proventi dalle attività rurali. Un'ampia fetta della comunità dei castelguidonesi, che presenta un indice di vecchiaia sensibilmente elevato, risiede nel capoluogo comunale, mentre la restante parte è sparpagliata nelle zone del comprensorio che si prestano all'insediamento sparso. La mole del monte Pizzuto, che incombe sull'abitato, determina un'impennata nel profilo geometrico del territorio comunale, per il resto caratterizzato dalle curve di rilievi collinari medio-alti. L'abbondanza di acque -la zona è bagnata dai torrenti Lame delle Pesce e Valloncello- favorisce il rigoglio della vegetazione, sia di quella disciplinata dal lavoro dell'uomo sia delle specie selvatiche che si intrecciano in fitte boscaglie ai margini delle praterie da pascolo. Al centro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurato un quadrato, attraversato da due filetti a croce di Sant'Andrea e sormontato da quattro torri; ognuna di queste, disposte una per lato del quadrato e fortificate sui fianchi da due torri minori, è accompagnata da due stelle a otto raggi.

Storia

Il toponimo deriva con tutta probabilità dal personale germanico WIDO ed è menzionato per la prima volta in una fonte documentaria del XIV secolo. Le vicissitudini storiche del borgo medievale sono solo parzialmente ricostruibili: nel Seicento esso risulta soggetto alla famiglia Caracciolo e, sul finire del XVIII secolo, a quella dei Luzio. Il caratteristico centro storico, dai tipici vicoli gradonati e dalle caratteristiche abitazioni in pietra, conserva gli avanzi di una cinta muraria, relitto delle antiche opere di fortificazione.

Il toponimo deriva con tutta probabilità dal personale germanico WIDO ed è menzionato per la prima volta in una fonte documentaria del XIV secolo. Le vicissitudini storiche del borgo medievale sono solo parzialmente ricostruibili: nel Seicento esso risulta soggetto alla famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a> e, sul finire del XVIII secolo, a quella dei Luzio. Il caratteristico centro storico, dai tipici vicoli gradonati e dalle caratteristiche abitazioni in pietra, conserva gli avanzi di una cinta muraria, relitto delle antiche opere di fortificazione.

Economia

In questo comune, popolato ormai da poche anime a causa della dinamica demografica molto negativa, si conduce una vita tranquilla e appartata. L'incidenza del progresso, che di norma è direttamente proporzionale all'efficienza delle strutture di trasporto, è notevole nel fondovalle del Trigno, ovvero al di là dei confini del comprensorio castelguidonese, e si attenua sensibilmente con il mutare delle condizioni altimetriche. In questo ambiente tipicamente montano si producono, non senza qualche difficoltà, cereali e patate; i boschi elargiscono abbondante materia prima e sui prati verdeggianti pascolano i capi di bestiame. Se si escludono le attività rurali, però, l'economia non contempla iniziative imprenditoriali di rilievo e difetta quindi di industrie, di esercizi commerciali e di servizi, compresi quelli bancari e assicurativi. Come se ciò non bastasse, la valorizzazione turistica del comprensorio è ferma ad uno stadio iniziale a causa delle lacune del sistema delle infrastrutture. Il comune possiede solo gli ordinari uffici municipali e postali, è sprovvisto di strutture culturali ed è carente di alberghi e di esercizi di ristoro; è dotato unicamente di scuole per l'istruzione primaria, mentre il complesso degli impianti sportivi annovera superfici destinate al gioco del tennis, del calcio e delle bocce; le strutture sanitarie a disposizione della comunità offrono servizi ambulatoriali.

In questo comune, popolato ormai da poche anime a causa della dinamica demografica molto negativa, si conduce una vita tranquilla e appartata. L'incidenza del progresso, che di norma è direttamente proporzionale all'efficienza delle strutture di trasporto, è notevole nel fondovalle del Trigno, ovvero al di là dei confini del comprensorio castelguidonese, e si attenua sensibilmente con il mutare delle condizioni altimetriche. In questo ambiente tipicamente montano si producono, non senza qualche difficoltà, cereali e patate; i boschi elargiscono abbondante materia prima e sui prati verdeggianti pascolano i capi di bestiame. Se si escludono le attività rurali, però, l'economia non contempla iniziative imprenditoriali di rilievo e difetta quindi di industrie, di esercizi commerciali e di servizi, compresi quelli bancari e assicurativi. Come se ciò non bastasse, la valorizzazione turistica del comprensorio è ferma ad uno stadio iniziale a causa delle lacune del sistema delle infrastrutture. Il comune possiede solo gli ordinari uffici municipali e postali, è sprovvisto di strutture culturali ed è carente di alberghi e di esercizi di ristoro; è dotato unicamente di scuole per l'istruzione primaria, mentre il complesso degli impianti sportivi annovera superfici destinate al gioco del tennis, del calcio e delle bocce; le strutture sanitarie a disposizione della comunità offrono servizi ambulatoriali.

Relazioni

Attratto dalle numerose bellezze paesaggistiche del comprensorio comunale e per nulla scoraggiato dalla carenza di infrastrutture di servizio, un certo numero di villeggianti riscopre ogni anno la salubrità del clima locale e i benefici di un periodo di soggiorno condotto ai margini della moderna civiltà delle macchine, dell'inquinamento e dei ritmi frenetici. La festa del Patrono, San Vito, si celebra il 15 giugno.

Attratto dalle numerose bellezze paesaggistiche del comprensorio comunale e per nulla scoraggiato dalla carenza di infrastrutture di servizio, un certo numero di villeggianti riscopre ogni anno la salubrità del clima locale e i benefici di un periodo di soggiorno condotto ai margini della moderna civiltà delle macchine, dell'inquinamento e dei ritmi frenetici. La festa del Patrono, San Vito, si celebra il 15 giugno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castelguidone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.