Descrizione

Cittadina di pianura di origini basso-medievali, che fonda il proprio benessere su un'economia di tipo industriale e commerciale, oltre che sullo sfruttamento del fertile agro comunale. La comunità dei casalnuovesi, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, vive concentrata soprattutto nel capoluogo comunale ma una piccola parte risiede anche in località Casarea. La cittadina ha attraversato negli ultimi decenni una fase di forte espansione edilizia, che l'ha portata a congiungersi con i limitrofi comuni di Afragola, Pollena Trocchia, Pomigliano d'Arco e Volla, nonché con la località di Arpino del comune di Casoria. L'abitato, dalla pianta oblunga, si estende in un'ampia pianura intensamente urbanizzata, in cui persistono zone coltivate. Il paesaggio agrario, plasmato a partire dal secolo scorso, è caratterizzato da un fitto e ordinato mosaico di riquadri adibiti a seminativi e colture arboree, soggetti a una suggestiva esplosione di colori nella stagione della fioritura. Il comune provvede al rifornimento idrico di Napoli con le sorgenti della Bolla o Volla. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è "troncato": nella parte superiore campeggia un acquedotto romano, in quella inferiore un aratro.  

Cittadina di pianura di origini basso-medievali, che fonda il proprio benessere su un'economia di tipo industriale e commerciale, oltre che sullo sfruttamento del fertile agro comunale. La comunità dei casalnuovesi, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, vive concentrata soprattutto nel capoluogo comunale ma una piccola parte risiede anche in località Casarea. La cittadina ha attraversato negli ultimi decenni una fase di forte espansione edilizia, che l'ha portata a congiungersi con i limitrofi comuni di Afragola, Pollena Trocchia, Pomigliano d'Arco e Volla, nonché con la località di Arpino del comune di Casoria. L'abitato, dalla pianta oblunga, si estende in un'ampia pianura intensamente urbanizzata, in cui persistono zone coltivate. Il paesaggio agrario, plasmato a partire dal secolo scorso, è caratterizzato da un fitto e ordinato mosaico di riquadri adibiti a seminativi e colture arboree, soggetti a una suggestiva esplosione di colori nella stagione della fioritura. Il comune provvede al rifornimento idrico di Napoli con le sorgenti della Bolla o Volla. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è "troncato": nella parte superiore campeggia un acquedotto romano, in quella inferiore un aratro.  

Storia

Il toponimo, che fino al 1863 fu semplicemente Casalnuovo, deriva dal latino CASALIS, inteso nel senso generico di 'caseggiato' o di 'case abitate da servi e coloni'. Le origini del borgo risalgono al 1448, quando fu edificato nelle vicinanze della chiesa di Santa Maria dell'Arcora. Seguì le sorti del territorio sottoposto al dominio della corona aragonese; in particolare, da re Ferdinando I d'Aragona (1458-1494) fu concesso in feudo ad Angelo Cuomo, cui fu conteso da Cesare Bozzuto. Sullo scorcio del XVIII secolo fu investito dagli avvenimenti seguiti alla caduta della Repubblica Partenopea (1799) -nata per volontà dei giacobini napoletani, trasportati dall'entusiasmo per la Rivoluzione francese, e sorretta da Napoleone-. Seguì le sorti del Risorgimento fino all'annessione al regno d'Italia. Il terremoto del 1980, pur causando danni al patrimonio architettonico, non lo ha danneggiato irreparabilmente cosicché è ancora possibile ammirare notevoli esempi di palazzi signorili, risalenti ai secoli XVIII e XIX, e la chiesa parrocchiale del Settecento. L'andamento demografico della comunità mostra una crescita contenuta negli anni Sessanta, a cui è seguito un incremento notevolissimo che ha condotto al raddoppio della popolazione residente negli anni Ottanta.  

Il toponimo, che fino al 1863 fu semplicemente Casalnuovo, deriva dal latino CASALIS, inteso nel senso generico di 'caseggiato' o di 'case abitate da servi e coloni'. Le origini del borgo risalgono al 1448, quando fu edificato nelle vicinanze della chiesa di Santa Maria dell'Arcora. Seguì le sorti del territorio sottoposto al dominio della corona <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ARAGONESE'>aragonese</a>; in particolare, da re <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=FERDINANDOIDARAGONA'>Ferdinando I d'Aragona</a> (1458-1494) fu concesso in feudo ad Angelo Cuomo, cui fu conteso da Cesare Bozzuto. Sullo scorcio del XVIII secolo fu investito dagli avvenimenti seguiti alla caduta della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=REPUBBLICAPARTENOPEA'>Repubblica Partenopea</a> (1799) -nata per volontà dei giacobini napoletani, trasportati dall'entusiasmo per la Rivoluzione francese, e sorretta da Napoleone-. Seguì le sorti del Risorgimento fino all'annessione al regno d'Italia. Il terremoto del 1980, pur causando danni al patrimonio architettonico, non lo ha danneggiato irreparabilmente cosicché è ancora possibile ammirare notevoli esempi di palazzi signorili, risalenti ai secoli XVIII e XIX, e la chiesa parrocchiale del Settecento. L'andamento demografico della comunità mostra una crescita contenuta negli anni Sessanta, a cui è seguito un incremento notevolissimo che ha condotto al raddoppio della popolazione residente negli anni Ottanta.  

Economia

Amanti delle novità, i casalnuovesi sono portati a condurre una vita attiva, anche a motivo della vicinanza con la metropoli partenopea. L'agricoltura, caratterizzata da un frazionamento fondiario assai elevato -frequenti sono le aziende con una superficie media inferiore all'ettaro-, nonché da una percentuale sempre più bassa di manodopera, produce uva da vino, frutta, ortaggi, barbabietole e canapa; l'industria, invece, rappresenta il settore trainante dell'economia, con comparti molto dinamici (elettronico, delle confezioni, delle parti e degli accessori per autoveicoli, meccanico, petrolifero e calzaturiero), che impiegano una larga parte della popolazione attiva; il terziario, anch'esso dinamico, è di supporto alle attività industriali. La presenza di un periodico locale e di un circolo culturale è indice di vivacità intellettuale. Il comune, dotato degli ordinari uffici municipali e postali, possiede un orfanotrofio, una biblioteca comunale e le scuole dell'obbligo, oltre ad un istituto di formazione professionale riservato ad estetisti e parrucchieri; è sede di distretto sanitario, di un poliambulatorio, di un presidio di guardia medica e di un consultorio ginecologico e pediatrico; è dotato, inoltre, di un discreto apparato ricettivo, comprendente anche un albergo.  

Amanti delle novità, i casalnuovesi sono portati a condurre una vita attiva, anche a motivo della vicinanza con la metropoli partenopea. L'agricoltura, caratterizzata da un frazionamento fondiario assai elevato -frequenti sono le aziende con una superficie media inferiore all'ettaro-, nonché da una percentuale sempre più bassa di manodopera, produce uva da vino, frutta, ortaggi, barbabietole e canapa; l'industria, invece, rappresenta il settore trainante dell'economia, con comparti molto dinamici (elettronico, delle confezioni, delle parti e degli accessori per autoveicoli, meccanico, petrolifero e calzaturiero), che impiegano una larga parte della popolazione attiva; il terziario, anch'esso dinamico, è di supporto alle attività industriali. La presenza di un periodico locale e di un circolo culturale è indice di vivacità intellettuale. Il comune, dotato degli ordinari uffici municipali e postali, possiede un orfanotrofio, una biblioteca comunale e le scuole dell'obbligo, oltre ad un istituto di formazione professionale riservato ad estetisti e parrucchieri; è sede di distretto sanitario, di un poliambulatorio, di un presidio di guardia medica e di un consultorio ginecologico e pediatrico; è dotato, inoltre, di un discreto apparato ricettivo, comprendente anche un albergo.  

Relazioni

La cittadina risente in maniera assai forte del fenomeno di conurbazione che ha originato, a partire dagli anni Cinquanta, un forte addensamento di popolazione nella zona circostante il capoluogo di provincia e profondi vincoli di sudditanza economica, culturale e psicologica fra il cuore e la periferia di questa vasta area metropolitana. A tutto ciò fa riscontro, da poco più di un decennio, una faticosa politica di decentramento tesa a valorizzare le potenzialità locali, per rifondare su basi diverse i rapporti sociali sul territorio. Tra le feste religiose vissute dalla collettività con il concorso di numerosi visitatori assai sentita è quella dedicata a San Biagio (3 febbraio). Il Patrono San Giacomo si festeggia il 25 luglio.

La cittadina risente in maniera assai forte del fenomeno di conurbazione che ha originato, a partire dagli anni Cinquanta, un forte addensamento di popolazione nella zona circostante il capoluogo di provincia e profondi vincoli di sudditanza economica, culturale e psicologica fra il cuore e la periferia di questa vasta area metropolitana. A tutto ciò fa riscontro, da poco più di un decennio, una faticosa politica di decentramento tesa a valorizzare le potenzialità locali, per rifondare su basi diverse i rapporti sociali sul territorio. Tra le feste religiose vissute dalla collettività con il concorso di numerosi visitatori assai sentita è quella dedicata a San Biagio (3 febbraio). Il Patrono San Giacomo si festeggia il 25 luglio.

Località

Casarea, Tavernanova

Casarea, Tavernanova

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Casalnuovo di Napoli rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.