Descrizione

Comune di pianura, di origine antica, probabilmente romana, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un modesto tessuto industriale. I casalinesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, le località di Cameriano, Orfengo e Ponzana, nonché in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, che partono da un minimo di 124 e arrivano a un massimo di 144 metri sul livello del mare. L’abitato, a pianta regolare, sorge alla convergenza di alcune strade vicinali e provinciali. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca un castello rosso, munito di due torri merlate alla guelfa, sormontato da una colomba d’argento in volo, raffigurata nell’atto di trattenere, nel becco, un ramoscello d’olivo. L’edificio è fondato su una campagna azzurra, recante l’immagine di un bue d’argento, accovacciato e accostato, da un lato, da due spighe di grano e, dall’altro, da due spighe di riso, d’oro, poste in decusse.

Comune di pianura, di origine antica, probabilmente romana, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un modesto tessuto industriale. I casalinesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, le località di Cameriano, Orfengo e Ponzana, nonché in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, che partono da un minimo di 124 e arrivano a un massimo di 144 metri sul livello del mare. L’abitato, a pianta regolare, sorge alla convergenza di alcune strade vicinali e provinciali. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca un castello rosso, munito di due torri merlate alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>, sormontato da una colomba d’argento in volo, raffigurata nell’atto di trattenere, nel becco, un ramoscello d’olivo. L’edificio è fondato su una campagna azzurra, recante l’immagine di un bue d’argento, accovacciato e accostato, da un lato, da due spighe di grano e, dall’altro, da due spighe di riso, d’oro, poste in decusse.

Storia

Il toponimo rappresenta un diminutivo di “casalis”, inteso come ‘piccolo casale’. Il ritrovamento di monete imperiali e di due lapidi con iscrizioni romane testimoniano la sua origine antica. Il nome appare citato nella bolla del 1133 di papa Innocenzo II, nella quale Litifredo, vescovo di Novara, concede ai canonici della cattedrale il diritto di decime. In seguito all’accordo di pace stipulato tra i comuni di Novara e Vercelli, da anni impegnati in una cruenta guerra conseguente alla spogliazione dei beni dei conti di Biandrate, fu acquistata nel 1404 dal marchese Teodoro II di Monferrato; nel 1500 fu distrutta dalle soldataglie spagnole e in seguito pervenne ai conti Leonardi. Dopo essere stata sottomessa al comune di Vercelli, alleatasi con Novara e passata sotto i Monferrato, pervenne ai Visconti di Milano che nel 1439 la infeudarono a Eusebio Bolgaro. Nel 1467 una parte del suo territorio passò a Luigi Bossi e un’altra a Luigi Braida. Nel 1501 le due famiglie la vendettero a Sebastiano Ferrero e nel 1694 fu concessa ai Ghibellini. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la chiesa di San Pietro, del XII secolo, a tre navate con copertura lignea e absidi, e la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, costruita tra il 1841 e il 1844 sul sito di un’antica chiesa.

Il toponimo rappresenta un diminutivo di “casalis”, inteso come ‘piccolo casale’. Il ritrovamento di monete imperiali e di due lapidi con iscrizioni romane testimoniano la sua origine antica. Il nome appare citato nella bolla del 1133 di papa Innocenzo II, nella quale Litifredo, vescovo di Novara, concede ai canonici della cattedrale il diritto di decime. In seguito all’accordo di pace stipulato tra i comuni di Novara e Vercelli, da anni impegnati in una cruenta guerra conseguente alla spogliazione dei beni dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIBIANDRATE'>conti di Biandrate</a>, fu acquistata nel 1404 dal marchese Teodoro II di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>; nel 1500 fu distrutta dalle soldataglie spagnole e in seguito pervenne ai conti Leonardi. Dopo essere stata sottomessa al comune di Vercelli, alleatasi con Novara e passata sotto i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>, pervenne ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> di Milano che nel 1439 la infeudarono a Eusebio Bolgaro. Nel 1467 una parte del suo territorio passò a Luigi Bossi e un’altra a Luigi Braida. Nel 1501 le due famiglie la vendettero a Sebastiano <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FERRERO'>Ferrero</a> e nel 1694 fu concessa ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GHIBELLINI'>Ghibellini</a>. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la chiesa di San Pietro, del XII secolo, a tre navate con copertura lignea e absidi, e la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, costruita tra il 1841 e il 1844 sul sito di un’antica chiesa.

Economia

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. I prodotti agricoli tipici risultano essere quelli classici di queste zone, quali il riso, il frumento, i foraggi; si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti meccanico, alimentare (tra cui il lattiero-caseario), delle confezioni, della carta, delle macchine per l’agricoltura, metallurgico ed edile. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete distributiva, che riesce a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, completa il panorama del terziario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si registra la presenza della biblioteca civica. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie costringono i casalinesi a rivolgersi altrove anche per il servizio farmaceutico.

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. I prodotti agricoli tipici risultano essere quelli classici di queste zone, quali il riso, il frumento, i foraggi; si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, alimentare (tra cui il lattiero-caseario), delle confezioni, della carta, delle macchine per l’agricoltura, metallurgico ed edile. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete distributiva, che riesce a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, completa il panorama del terziario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si registra la presenza della biblioteca civica. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie costringono i casalinesi a rivolgersi altrove anche per il servizio farmaceutico.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. La presenza sul proprio territorio della Riserva ha contribuito a richiamare quanti amino stare a contatto diretto con la natura e osservare da vicino una ricca fauna protetta, tra tutti il falco pescatore. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si registrano particolari manifestazioni religiose o folcloristiche. La festa del Patrono, San Pietro, si celebra il 29 giugno.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. La presenza sul proprio territorio della Riserva ha contribuito a richiamare quanti amino stare a contatto diretto con la natura e osservare da vicino una ricca fauna protetta, tra tutti il falco pescatore. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si registrano particolari manifestazioni religiose o folcloristiche. La festa del Patrono, San Pietro, si celebra il 29 giugno.

Località

Cameriano, Cascina Graziosa, Cascina Peltrengo, Cascina Pizzotta, Orfengo, Ponzana

Cameriano, Cascina Graziosa, Cascina Peltrengo, Cascina Pizzotta, Orfengo, Ponzana

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Casalino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.