Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, dall'economia prevalentemente agricola, cui si affianca un modesto sviluppo del settore secondario. I casalettesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Gugnano e Mairano -i tre abitati conservano forti disomogeneità socio-culturali-. Il comune sta attraversando una fase di forte espansione edilizia. Il territorio ha un profilo geometrico estremamente regolare, praticamente privo di variazioni altimetriche; il centro abitato, di conseguenza, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo troncato, in cui si raffigurano una croce rossa in campo d'oro e un leone, anch'esso d'oro, che attraversa una banda azzurra su sfondo rosso.

Comune di pianura, di origine medievale, dall'economia prevalentemente agricola, cui si affianca un modesto sviluppo del settore secondario. I casalettesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Gugnano e Mairano -i tre abitati conservano forti disomogeneità socio-culturali-. Il comune sta attraversando una fase di forte espansione edilizia. Il territorio ha un profilo geometrico estremamente regolare, praticamente privo di variazioni altimetriche; il centro abitato, di conseguenza, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo troncato, in cui si raffigurano una croce rossa in campo d'oro e un leone, anch'esso d'oro, che attraversa una banda azzurra su sfondo rosso.

Storia

È comune dal 1870, quando le furono aggregate le località di Gugnano e Mairano, in precedenza entità amministrative autonome. Teatro di insediamenti risalenti all'età del ferro, conobbe vicende storiche distinte per ciascuno dei tre principali nuclei abitati che la compongono: il più antico di questi sarebbe Mairano, citata già in atti dell'ottavo secolo e appartenuta all'abbazia pavese di S. Pietro in Ciel d'Oro, poi ai Vistarini e ai Visconti; poco si sa di Gugnano, che conobbe l'influenza delle famiglie Bascapè e Masserati. Il capoluogo comunale appare per la prima volta in documenti del XIII secolo come chiesa soggetta all'autorità della circoscrizione ecclesiastica di Salerano, a sua volta dipendente dalla diocesi laudense. Segue un lungo periodo privo di testimonianze documentali durato fino al XVII secolo, quando si ha notizia del passaggio del feudo nelle mani dei Masserati, dai quali fu trasferito ai Lurani fino all'eversione dei diritti feudali, verso la fine del Settecento. L'unico episodio rilevante riferito dalle cronache locali risale al Seicento e riguarda la fuga degli abitanti verso Lodi, in cerca di rifugio e protezione contro le razzie dei bavari, cui il territorio era esposto. L'originaria separazione del capoluogo comunale dai nuclei di Gugnano e Mairano ha fatto sì che il comune conti ben tre chiese parrocchiali: quella del capoluogo, dedicata a S. Giorgio Martire, è la più recente e meno interessante dal punto di vista storico-architettonico; quella di Gugnano, intitolata ai Santi Vito e Modesto, risale al Cinquecento ma ha subito modifiche due secoli più tardi. La parrocchiale di Mairano, infine, è dedicata a Sant'Apollinare e risale al Settecento, periodo in cui venne abbandonato un precedente edificio di culto rovinato dalle acque del Lambro.

È comune dal 1870, quando le furono aggregate le località di Gugnano e Mairano, in precedenza entità amministrative autonome. Teatro di insediamenti risalenti all'età del ferro, conobbe vicende storiche distinte per ciascuno dei tre principali nuclei abitati che la compongono: il più antico di questi sarebbe Mairano, citata già in atti dell'ottavo secolo e appartenuta all'abbazia pavese di S. Pietro in Ciel d'Oro, poi ai Vistarini e ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>; poco si sa di Gugnano, che conobbe l'influenza delle famiglie Bascapè e Masserati. Il capoluogo comunale appare per la prima volta in documenti del XIII secolo come chiesa soggetta all'autorità della circoscrizione ecclesiastica di Salerano, a sua volta dipendente dalla diocesi laudense. Segue un lungo periodo privo di testimonianze documentali durato fino al XVII secolo, quando si ha notizia del passaggio del feudo nelle mani dei Masserati, dai quali fu trasferito ai Lurani fino all'eversione dei diritti feudali, verso la fine del Settecento. L'unico episodio rilevante riferito dalle cronache locali risale al Seicento e riguarda la fuga degli abitanti verso Lodi, in cerca di rifugio e protezione contro le razzie dei bavari, cui il territorio era esposto. L'originaria separazione del capoluogo comunale dai nuclei di Gugnano e Mairano ha fatto sì che il comune conti ben tre chiese parrocchiali: quella del capoluogo, dedicata a S. Giorgio Martire, è la più recente e meno interessante dal punto di vista storico-architettonico; quella di Gugnano, intitolata ai Santi Vito e Modesto, risale al Cinquecento ma ha subito modifiche due secoli più tardi. La parrocchiale di Mairano, infine, è dedicata a Sant'Apollinare e risale al Settecento, periodo in cui venne abbandonato un precedente edificio di culto rovinato dalle acque del Lambro.

Economia

Ospita i consueti servizi municipali e postali. Nel sistema produttivo locale l'agricoltura costituisce la voce principale: si coltivano cereali e foraggi; molto sviluppati sono anche l'allevamento suino e bovino. Le attività del settore secondario riguardano i comparti edile e farmaceutico, oltre che di produzione di articoli in legno. Il terziario rappresenta una voce meno rilevante: modeste risultano le dimensioni della rete distributiva. Le scuole disponibili consentono di frequentare le sole classi dell'istruzione primaria ma è presente una biblioteca per approfondire le proprie conoscenze. Le strutture ricettive sono in grado di offrire la sola ristorazione; non risultano elementi di spicco nella dotazione di impianti sportivi e si rileva l'assenza di strutture sanitarie, che costringe a rivolgersi altrove anche per i servizi elementari.

Ospita i consueti servizi municipali e postali. Nel sistema produttivo locale l'agricoltura costituisce la voce principale: si coltivano cereali e foraggi; molto sviluppati sono anche l'allevamento suino e bovino. Le attività del settore secondario riguardano i comparti edile e farmaceutico, oltre che di produzione di articoli in legno. Il terziario rappresenta una voce meno rilevante: modeste risultano le dimensioni della rete distributiva. Le scuole disponibili consentono di frequentare le sole classi dell'istruzione primaria ma è presente una biblioteca per approfondire le proprie conoscenze. Le strutture ricettive sono in grado di offrire la sola ristorazione; non risultano elementi di spicco nella dotazione di impianti sportivi e si rileva l'assenza di strutture sanitarie, che costringe a rivolgersi altrove anche per i servizi elementari.

Relazioni

Deve le sue relazioni esterne ai rapporti socio-economici con i centri del circondario, ai quali è indispensabile rivolgersi per accedere ad una più fornita rete commerciale o ai servizi non disponibili sul posto. Fortunatamente la posizione geografica e le caratteristiche della rete di collegamenti alleviano il disagio di chi deve spostarsi quotidianamente. Non si rileva neppure una particolare attenzione alla promozione del patrimonio culturale, storico e delle tradizioni, operata mediante manifestazioni ed eventi di rilievo. Unica festa degna di nota è quella in onore del Patrono, S. Giorgio, che si celebra la quarta domenica di ottobre.

Deve le sue relazioni esterne ai rapporti socio-economici con i centri del circondario, ai quali è indispensabile rivolgersi per accedere ad una più fornita rete commerciale o ai servizi non disponibili sul posto. Fortunatamente la posizione geografica e le caratteristiche della rete di collegamenti alleviano il disagio di chi deve spostarsi quotidianamente. Non si rileva neppure una particolare attenzione alla promozione del patrimonio culturale, storico e delle tradizioni, operata mediante manifestazioni ed eventi di rilievo. Unica festa degna di nota è quella in onore del Patrono, S. Giorgio, che si celebra la quarta domenica di ottobre.

Località

Beccalzù, Guado, Gugnano, Mairano, Moncucca, Stazione, Villarossa

Beccalzù, Guado, Gugnano, Mairano, Moncucca, Stazione, Villarossa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Casaletto Lodigiano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.