Descrizione

Comune di origine medievale (costituito dal centro e dalle case sparse), adagiato sulle colline immediatamente a ridosso del litorale sud di Cecina, nel corso dei secoli ha conservato l'estensione e l'aspetto originario. La comunità dei casalesi, caratterizzata da un indice di vecchiaia molto elevato, è per lo più dedita all'agricoltura ed all'artigianato del legno. Lo stemma comunale, a sfondo argenteo, riporta una casa, posta sulla campagna erbosa e sovrastata da due stelle. La raffigurazione della casa di campagna è immediatamente riferibile al nome della località, mentre le due stelle potrebbero alludere ad altrettanti edifici fortificati, eretti nei pressi dell'abitato.  

Comune di origine medievale (costituito dal centro e dalle case sparse), adagiato sulle colline immediatamente a ridosso del litorale sud di Cecina, nel corso dei secoli ha conservato l'estensione e l'aspetto originario. La comunità dei casalesi, caratterizzata da un indice di vecchiaia molto elevato, è per lo più dedita all'agricoltura ed all'artigianato del legno. Lo stemma comunale, a sfondo argenteo, riporta una casa, posta sulla campagna erbosa e sovrastata da due stelle. La raffigurazione della casa di campagna è immediatamente riferibile al nome della località, mentre le due stelle potrebbero alludere ad altrettanti edifici fortificati, eretti nei pressi dell'abitato.  

Storia

Ritrovamenti archeologici testimoniano che il suo territorio, come quello di molti altri centri toscani, fu abitato in epoca paleo-etrusca. L'origine come comunità risale al primitivo nucleo del feudo medievale, dominato dai conti della Gherardesca e capoluogo di pieve. Passò quindi sotto il controllo di Pisa fino al sec. XV, quando venne sottomesso dai fiorentini. Nel 1684 fu eretto a marchesato ed infeudato ai Ridolfi e nel secolo successivo, nel 1739, fu donata da Francesco II de' Medici alla famiglia Ginori. Fino al 1862 si chiamò solo Casale e, dal 1862 al 1899, Casale di Val di Cecina. Nel novero dei monumenti, abbastanza numerosi e di rilievo, nel centro storico troviamo il Palazzo Rocca e la chiesa patronale di Sant'Andrea, nata sui resti dell'antica pieve e ricostruita nel 1872; fuori dell'abitato si possono ammirare la cappella dedicata alla Madonna delle Grazie del 1774 e, sulla strada provinciale, la chiesetta di S. Sebastiano. Il comune, che conserva l'estensione dell'antico villaggio, al giorno d'oggi ripropone, nell'assetto economico prevalentemente agricolo e nella cultura rurale, le sue tradizionali radici.  

Ritrovamenti archeologici testimoniano che il suo territorio, come quello di molti altri centri toscani, fu abitato in epoca paleo-etrusca. L'origine come comunità risale al primitivo nucleo del feudo medievale, dominato dai conti della Gherardesca e capoluogo di pieve. Passò quindi sotto il controllo di Pisa fino al sec. XV, quando venne sottomesso dai fiorentini. Nel 1684 fu eretto a marchesato ed infeudato ai Ridolfi e nel secolo successivo, nel 1739, fu donata da Francesco II de' Medici alla famiglia Ginori. Fino al 1862 si chiamò solo Casale e, dal 1862 al 1899, Casale di Val di Cecina. Nel novero dei monumenti, abbastanza numerosi e di rilievo, nel centro storico troviamo il Palazzo Rocca e la chiesa patronale di Sant'Andrea, nata sui resti dell'antica pieve e ricostruita nel 1872; fuori dell'abitato si possono ammirare la cappella dedicata alla Madonna delle Grazie del 1774 e, sulla strada provinciale, la chiesetta di S. Sebastiano. Il comune, che conserva l'estensione dell'antico villaggio, al giorno d'oggi ripropone, nell'assetto economico prevalentemente agricolo e nella cultura rurale, le sue tradizionali radici.  

Economia

Dai vigneti ed oliveti che verdeggiano sulle colline deriva, insieme alla coltivazione di cereali, la principale fonte di reddito per i casalesi che, in accordo con il toponimo, si occupano di prevalenza della lavorazione della campagna. La produzione vinicola, di un certo pregio, comprende il Montescudaio Doc. L'industria manifatturiera, poco sviluppata, si incentra sulle attività di trasformazione dei prodotti agricoli e dei boschi, sfruttati commercialmente. Al patrimonio boschivo è legato anche l'artigianato locale, dedito alla lavorazione del legno. Il sistema delle infrastrutture, carente nel campo dell'istruzione -non vi sono scuole che consentano il compimento degli studi dell'obbligo- e in quello sanitario, mostra invece una certa vivacità, soprattutto se messo in relazione con le dimensioni del paese ed il numero degli abitanti, nei servizi di ricezione e di ristoro: vi sono infatti tre ristoranti, un affittacamere, una residenza turistico-alberghiera, un campeggio, due aziende agrituristiche ed i campi da tennis.  

Dai vigneti ed oliveti che verdeggiano sulle colline deriva, insieme alla coltivazione di cereali, la principale fonte di reddito per i casalesi che, in accordo con il toponimo, si occupano di prevalenza della lavorazione della campagna. La produzione vinicola, di un certo pregio, comprende il Montescudaio Doc. L'industria manifatturiera, poco sviluppata, si incentra sulle attività di trasformazione dei prodotti agricoli e dei boschi, sfruttati commercialmente. Al patrimonio boschivo è legato anche l'artigianato locale, dedito alla lavorazione del legno. Il sistema delle infrastrutture, carente nel campo dell'istruzione -non vi sono scuole che consentano il compimento degli studi dell'obbligo- e in quello sanitario, mostra invece una certa vivacità, soprattutto se messo in relazione con le dimensioni del paese ed il numero degli abitanti, nei servizi di ricezione e di ristoro: vi sono infatti tre ristoranti, un affittacamere, una residenza turistico-alberghiera, un campeggio, due aziende agrituristiche ed i campi da tennis.  

Relazioni

I rapporti con i centri vicini, per una certa tendenza della comunità alla chiusura e la possibilità di auto-sussistenza nella vita quotidiana, non sono particolarmente intensi. Potendo comunque contare su facili comunicazioni e su risorse paesaggistiche, oltre che sulla presenza di alcuni monumenti di interesse e sull'offerta di efficienti strutture ricettive, la località riesce ad attivare un certo movimento turistico. Una delle principali attrattive è rappresentata dai boschi che, oltre a fornire prodotti del sottobosco e legname, ospitano appassionati di caccia e cercatori di funghi; inoltre anche la possibilità di trascorrere qualche giorno immersi nel verde della tranquilla campagna costituisce, soprattutto per le persone anziane, una ragione per soggiornarvi. In estate vengono organizzate anche delle manifestazioni teatrali, mentre la fiera annuale si tiene l'otto e il nove settembre. La feste del Patrono Sant'Andrea si celebra il 30 novembre.

I rapporti con i centri vicini, per una certa tendenza della comunità alla chiusura e la possibilità di auto-sussistenza nella vita quotidiana, non sono particolarmente intensi. Potendo comunque contare su facili comunicazioni e su risorse paesaggistiche, oltre che sulla presenza di alcuni monumenti di interesse e sull'offerta di efficienti strutture ricettive, la località riesce ad attivare un certo movimento turistico. Una delle principali attrattive è rappresentata dai boschi che, oltre a fornire prodotti del sottobosco e legname, ospitano appassionati di caccia e cercatori di funghi; inoltre anche la possibilità di trascorrere qualche giorno immersi nel verde della tranquilla campagna costituisce, soprattutto per le persone anziane, una ragione per soggiornarvi. In estate vengono organizzate anche delle manifestazioni teatrali, mentre la fiera annuale si tiene l'otto e il nove settembre. La feste del Patrono Sant'Andrea si celebra il 30 novembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Casale Marittimo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.