Descrizione

Centro di montagna, di origine medievale, la cui economia, abbandonate quasi completamente le attività agricole, si basa sull'industria. I casalesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Montebuglio, Sant'Anna e Gabbio-Cereda-Ramate, con il maggior numero di residenti, nonché in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.702 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da crescita edilizia, sorge alle pendici del monte Cerano, in leggero declivio, alla sinistra della valle. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si raffigura un castello rosso dirupato, merlato alla guelfa, posto su un verde terreno e addossato a una pianta di cerro; il tutto è sovrastato da una corona d'oro ornamentale.

Centro di montagna, di origine medievale, la cui economia, abbandonate quasi completamente le attività agricole, si basa sull'industria. I casalesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Montebuglio, Sant'Anna e Gabbio-Cereda-Ramate, con il maggior numero di residenti, nonché in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.702 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da crescita edilizia, sorge alle pendici del monte Cerano, in leggero declivio, alla sinistra della valle. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si raffigura un castello rosso dirupato, merlato alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>, posto su un verde terreno e addossato a una pianta di cerro; il tutto è sovrastato da una corona d'oro ornamentale.

Storia

Nasce dall'unione di tre distinti insediamenti, cui si riferisce anche il toponimo. La prima parte di esso continua il latino CASALIS; la seconda parte dipende invece dal latino CURTIS, con il valore di atrium rusticum stabulis et aliis aedificiis circumdatum; la terza risale al latino CERRUS, cioè ‘cerro', sorta di quercia di cui doveva essere ricco il Piemonte antico. Nel Medioevo le sue vicende storiche seguirono le vicissitudini istituzionali di Crisinallo e Omegna, conoscendo il dominio dei signori di Castello, dei signori di Crusinallo e successivamente la giurisdizione del comune di Novara. Nel triste periodo delle lotte di fazione, Casale, la cui matrice politica era guelfa, venne distrutta nel 1310 dalle milizie ghibelline. Durante il periodo visconteo, Filippo Maria, nella sua politica egemonica, volendo consolidare i possessi che andava via via conseguendo e non solo nel novarese, creò un potente e fedele feudo concedendolo a Vitaliano Borromeo, tesoriere del duca. Venne inglobata nel possedimento e rimase per lungo tempo centro di vivissima cultura e tradizioni. Nel 1800, in pieno periodo napoleonico, avvenne nelle sue vicinanze un cruento scontro fra le truppe francesi e quelle austriache. Povera è la presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per il santuario dei Getsemani e la parrocchiale di San Giorgio.

Nasce dall'unione di tre distinti insediamenti, cui si riferisce anche il toponimo. La prima parte di esso continua il latino CASALIS; la seconda parte dipende invece dal latino CURTIS, con il valore di atrium rusticum stabulis et aliis aedificiis circumdatum; la terza risale al latino CERRUS, cioè ‘cerro', sorta di quercia di cui doveva essere ricco il Piemonte antico. Nel Medioevo le sue vicende storiche seguirono le vicissitudini istituzionali di Crisinallo e Omegna, conoscendo il dominio dei signori di Castello, dei signori di Crusinallo e successivamente la giurisdizione del comune di Novara. Nel triste periodo delle lotte di fazione, Casale, la cui matrice politica era <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>, venne distrutta nel 1310 dalle milizie <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GHIBELLINE'>ghibelline</a>. Durante il periodo visconteo, Filippo Maria, nella sua politica egemonica, volendo consolidare i possessi che andava via via conseguendo e non solo nel novarese, creò un potente e fedele feudo concedendolo a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VITALIANOBORROMEO'>Vitaliano Borromeo</a>, tesoriere del duca. Venne inglobata nel possedimento e rimase per lungo tempo centro di vivissima cultura e tradizioni. Nel 1800, in pieno periodo napoleonico, avvenne nelle sue vicinanze un cruento scontro fra le truppe francesi e quelle austriache. Povera è la presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per il santuario dei Getsemani e la parrocchiale di San Giorgio.

Economia

Nell'economia locale il settore primario è presente unicamente con l'allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il perno del settore economico è rappresentato dall'industria, che si è sviluppata in diversi comparti: alimentare, della lavorazione e conservazione delle carni, edile, meccanico, metallurgico, della stampa, della lavorazione del legno, della produzione della gomma e della plastica, dell'estrazione della pietra. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le scuole del posto assicurano l'istruzione obbligatoria. Per l'arricchimento culturale si segnala la presenza di una biblioteca civica; per la diffusione della cultura è presente un'emittente radio-televisiva. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Nell'economia locale il settore primario è presente unicamente con l'allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il perno del settore economico è rappresentato dall'industria, che si è sviluppata in diversi comparti: alimentare, della lavorazione e conservazione delle carni, edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, metallurgico, della stampa, della lavorazione del legno, della produzione della gomma e della plastica, dell'estrazione della pietra. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le scuole del posto assicurano l'istruzione obbligatoria. Per l'arricchimento culturale si segnala la presenza di una biblioteca civica; per la diffusione della cultura è presente un'emittente radio-televisiva. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

La tranquillità del luogo, l'aria salubre e le bellezze dell'ambiente naturale, costituiscono ottime risorse ai fini della valorizzazione turistica della zona. Infatti, l'esposizione prevalentemente a levante e la vista sui laghi Maggiore e d'Orta, hanno da sempre contribuito a creare una particolare atmosfera di tranquillità, favorita dalla presenza del verde e dalla facilità di reperire luoghi che consentano un piacevole contatto con la natura. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non permettono di assorbire neppure tutta la manodopera locale; diffuso è il pendolarismo verso il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto rilevanti: la popolazione vi si rivolge, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si segnalano manifestazioni tradizionali di rilievo, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Giorgio, si festeggia il 23 aprile.

La tranquillità del luogo, l'aria salubre e le bellezze dell'ambiente naturale, costituiscono ottime risorse ai fini della valorizzazione turistica della zona. Infatti, l'esposizione prevalentemente a levante e la vista sui <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGHIMAGGIORE'>laghi Maggiore</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DORTA'>d'Orta</a>, hanno da sempre contribuito a creare una particolare atmosfera di tranquillità, favorita dalla presenza del verde e dalla facilità di reperire luoghi che consentano un piacevole contatto con la natura. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non permettono di assorbire neppure tutta la manodopera locale; diffuso è il pendolarismo verso il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto rilevanti: la popolazione vi si rivolge, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si segnalano manifestazioni tradizionali di rilievo, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Giorgio, si festeggia il 23 aprile.

Località

Arzo, Crebbia, Gabbio-Cereda, Montebuglio, Pramore, Ramate, Ricciano, Sant'Anna, Tanchello

Arzo, Crebbia, Gabbio-Cereda, Montebuglio, Pramore, Ramate, Ricciano, Sant'Anna, Tanchello

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Casale Corte Cerro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.