Descrizione

Centro di pianura, classificato "comune sparso" con sede in località Casalbuttano, di origine medievale, dall'economia composita e articolata, in cui convivono attività agricole, industriali e commerciali. I casalbuttanesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente superiore alla media, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, quasi privo di variazioni altimetriche, ed è attraversato dal Naviglio Civico di Cremona, un tempo navigabile, dal Naviglio Pallavicino e da diverse rogge e canali. L'abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico praticamente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura, in campo di cielo, un castello merlato alla ghibellina, su cui cui è posta un'aquila con le ali in volo spiegato.

Centro di pianura, classificato "comune sparso" con sede in località Casalbuttano, di origine medievale, dall'economia composita e articolata, in cui convivono attività agricole, industriali e commerciali. I casalbuttanesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente superiore alla media, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, quasi privo di variazioni altimetriche, ed è attraversato dal Naviglio Civico di Cremona, un tempo navigabile, dal Naviglio Pallavicino e da diverse rogge e canali. L'abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico praticamente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura, in campo di cielo, un castello merlato alla ghibellina, su cui cui è posta un'aquila con le ali in volo spiegato.

Storia

È comune dal 1867, quando fu disposta l'unione con i comuni di Polengo e San Vito. L'interpretazione del toponimo è incerta, sebbene la desinenza suggerisca un'origine romana; con la riforma del 1867 al toponimo vennero aggiunte le parole "ed Uniti". Le prime notizie risalgono all'undicesimo secolo: nel 1032 ne risultano titolari gli esponenti di una famiglia locale, i Casalbuttano, vicini alla curia cremonese; nel XV secolo i terreni appartengono invece alla locale chiesa di San Giorgio e alle chiese cremonesi di Santa Lucia, San Pietro al Po e Sant'Agata. Incendiata e devastata dalle truppe milanesi nel 1217, nel Cinquecento seguì le sorti del Ducato di Milano e conobbe la dominazione spagnola; nel Seicento i titoli furono trasferiti alla famiglia comitale degli Schinchinelli. Il Settecento, con l'amministrazione austriaca, fu il periodo dell'affermazione di due importanti famiglie della borghesia imprenditoriale locale: i Turina e gli Jacini. Nelle campagne circostanti sono stati ritrovati reperti dell'età del bronzo e di epoca romana. Nel patrimonio architettonico spiccano, anche per la ricchezza degli arredi interni, la parrocchiale di San Giorgio, che nella sua veste attuale risale al Seicento, e il palazzo Turina. La torre della Norma, nel parco del palazzo, si chiama così perché si vuole che Vincenzo Bellini abbia composto qui, ospite dei Turina, l'omonima opera lirica. Degni di nota anche il seicentesco palazzo Schinchinelli, palazzo Jacini, del Settecento, e il santuario di Nostra Signora della Graffignana. Nei primi decenni del XX secolo è entrata in crisi, fino a scomparire, l'industria tessile tradizionale (lino e seta) che aveva segnato la civiltà delle "filande" per quasi due secoli; di pari passo sono scomparse la coltivazione del gelso e la bachicoltura.

È comune dal 1867, quando fu disposta l'unione con i comuni di Polengo e San Vito. L'interpretazione del toponimo è incerta, sebbene la desinenza suggerisca un'origine romana; con la riforma del 1867 al toponimo vennero aggiunte le parole "ed Uniti". Le prime notizie risalgono all'undicesimo secolo: nel 1032 ne risultano titolari gli esponenti di una famiglia locale, i Casalbuttano, vicini alla curia cremonese; nel XV secolo i terreni appartengono invece alla locale chiesa di San Giorgio e alle chiese cremonesi di Santa Lucia, San Pietro al Po e Sant'Agata. Incendiata e devastata dalle truppe milanesi nel 1217, nel Cinquecento seguì le sorti del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>Ducato di Milano</a> e conobbe la dominazione spagnola; nel Seicento i titoli furono trasferiti alla famiglia comitale degli Schinchinelli. Il Settecento, con l'amministrazione austriaca, fu il periodo dell'affermazione di due importanti famiglie della borghesia imprenditoriale locale: i Turina e gli Jacini. Nelle campagne circostanti sono stati ritrovati reperti dell'età del bronzo e di epoca romana. Nel patrimonio architettonico spiccano, anche per la ricchezza degli arredi interni, la parrocchiale di San Giorgio, che nella sua veste attuale risale al Seicento, e il palazzo Turina. La torre della Norma, nel parco del palazzo, si chiama così perché si vuole che Vincenzo Bellini abbia composto qui, ospite dei Turina, l'omonima opera lirica. Degni di nota anche il seicentesco palazzo Schinchinelli, palazzo Jacini, del Settecento, e il santuario di Nostra Signora della Graffignana. Nei primi decenni del XX secolo è entrata in crisi, fino a scomparire, l'industria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> tradizionale (lino e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SETA'>seta</a>) che aveva segnato la civiltà delle "filande" per quasi due secoli; di pari passo sono scomparse la coltivazione del gelso e la bachicoltura.

Economia

Dispone di un tessuto produttivo articolato e sviluppato, in cui l'agricoltura continua ad occupare una posto significativo: si producono cereali (in particolare frumento), ortaggi e frutta; si pratica l'allevamento di bovini e avicoli e, in misura minore, di suini ed equini. L'industria assume dimensioni consistenti e non si limita a seguire la vocazione agricola del centro: accanto all'industria lattiero-casearia e salumiera e alle aziende produttrici di mangimi si contano infatti stabilimenti nei comparti tessile, metalmeccanico, dell'abbigliamento e della plastica. Il terziario si compone di una sviluppata rete commerciale e delle attività dei servizi, tra cui compaiono quello bancario, la consulenza informatica e le attività radiotelevisiva. Dotato di una casa di riposo e di tutte le scuole dell'obbligo, il centro offre anche una biblioteca per l'arricchimento culturale dei cittadini e dispone di un teatro; non altrettanto ricca è la dotazione di strutture ricettive, che non offrono possibilità di soggiorno; le strutture sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Dispone di un tessuto produttivo articolato e sviluppato, in cui l'agricoltura continua ad occupare una posto significativo: si producono cereali (in particolare frumento), ortaggi e frutta; si pratica l'allevamento di bovini e avicoli e, in misura minore, di suini ed equini. L'industria assume dimensioni consistenti e non si limita a seguire la vocazione agricola del centro: accanto all'industria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIA'>lattiero-casearia</a> e salumiera e alle aziende produttrici di mangimi si contano infatti stabilimenti nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, metalmeccanico, dell'abbigliamento e della plastica. Il terziario si compone di una sviluppata rete commerciale e delle attività dei servizi, tra cui compaiono quello bancario, la consulenza informatica e le attività radiotelevisiva. Dotato di una casa di riposo e di tutte le scuole dell'obbligo, il centro offre anche una biblioteca per l'arricchimento culturale dei cittadini e dispone di un teatro; non altrettanto ricca è la dotazione di strutture ricettive, che non offrono possibilità di soggiorno; le strutture sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Poco ambita come meta turistica, è invece interessata da flussi di traffico di tipo commerciale ed economico: la presenza di un consistente agglomerato industriale e la vivacità del settore agricolo e della zootecnia determinano relazioni intense con il circondario, rispetto al quale non assume la posizione di subalternità cui sono costretti i comuni meno dotati. Occasioni di richiamo sono, tra le altre, il mercato settimanale del sabato e gli spettacoli allestiti al teatro "Vincenzo Bellini", che ospita una stagione ricca di appuntamenti, da novembre ad aprile. Di stampo religioso è la sagra della Madonna della Mercede (che si tiene la quarta domenica di settembre), cui si aggiungono quella della prima domenica di ottobre e l'altra del Carnevale, seguita dal tradizionale falò. La festa del Patrono, San Giorgio, si celebra con l'organizzazione dell'omonima sagra, la prima domenica successiva al 24 aprile.

Poco ambita come meta turistica, è invece interessata da flussi di traffico di tipo commerciale ed economico: la presenza di un consistente agglomerato industriale e la vivacità del settore agricolo e della zootecnia determinano relazioni intense con il circondario, rispetto al quale non assume la posizione di subalternità cui sono costretti i comuni meno dotati. Occasioni di richiamo sono, tra le altre, il mercato settimanale del sabato e gli spettacoli allestiti al teatro "Vincenzo Bellini", che ospita una stagione ricca di appuntamenti, da novembre ad aprile. Di stampo religioso è la sagra della Madonna della Mercede (che si tiene la quarta domenica di settembre), cui si aggiungono quella della prima domenica di ottobre e l'altra del Carnevale, seguita dal tradizionale falò. La festa del Patrono, San Giorgio, si celebra con l'organizzazione dell'omonima sagra, la prima domenica successiva al 24 aprile.

Località

Boffalora, Campo del Ferro, Casalbuttano, Casale Belvedere, Casella, Graffignana, Palazzo, Polengo

Boffalora, Campo del Ferro, Casalbuttano, Casale Belvedere, Casella, Graffignana, Palazzo, Polengo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Casalbuttano ed Uniti rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.