Descrizione

Comune collinare, di origine antica, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da modeste attività industriali e dal turismo. I cartesiani, che presentano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, vivono per lo più nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si divide tra un ampio numero di case sparse, aggregati urbani minori, e poche decine di persone risiedono nella località Arbiglia-Pesca, isola amministrativa tra i comuni di Pareto, Malvicino e Ponzone. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato è allineato sul ciglio di un modesto rilievo collinare. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un toro furioso d’oro in un campo di mais maturo; l’animale è accompagnato, nei cantoni del capo, da un grappolo d’uva dorato e da una torre quadrata d’argento.

Comune collinare, di origine antica, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da modeste attività industriali e dal turismo. I cartesiani, che presentano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, vivono per lo più nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si divide tra un ampio numero di case sparse, aggregati urbani minori, e poche decine di persone risiedono nella località Arbiglia-Pesca, isola amministrativa tra i comuni di Pareto, Malvicino e Ponzone. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato è allineato sul ciglio di un modesto rilievo collinare. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un toro furioso d’oro in un campo di mais maturo; l’animale è accompagnato, nei cantoni del capo, da un grappolo d’uva dorato e da una torre quadrata d’argento.

Storia

La sua denominazione è stata identificata, da alcuni studiosi, nel luogo di CARYSTUM, citato da Tito Livio, dove i romani sconfissero i liguri. Molti altri studiosi hanno però rigettato questa ipotesi, identificandola, sin dal 1041, con “Cartausius”, divenuto più tardi “Cartoxius”, derivante dal gentilizio latino CARTOSIUS connesso al numerale QUARTUS. Fu molto probabilmente di origine romana. Nel Medioevo appartenne al comitato di Acqui, finché, nel 1052, l’imperatore Enrico III la cedette, insieme ad altri beni, ai vescovi di Acqui che ne furono padroni fino alla loro volontaria donazione ai marchesi di Ponzone. Nel 1218 passò sotto la giurisdizione del comune di Alessandria, finché, come la maggior parte dei centri della zona, non divenne possedimento dei marchesi del Monferrato. L’anno 1453 vide l’entrata in scena dei Savoia, capeggiati da Amedeo VIII, che la concessero, in feudo, alla signoria dei Carretto e degli Asinara. L’emblema monumentale del suo passato è la massiccia torre quadrangolare, caratterizzata dal ponte levatoio, facente parte del castello, costruito nel XIII secolo, oggi andato quasi completamente distrutto. Altre vestigia storiche sono: la piccola chiesa della Madonna di Pallareto, risalente al XVI secolo, avente pregevoli arredi lignei e ospitante uno dei più antichi ex-voto dipinti della comunità montana; la parrocchiale di Sant’Andrea, del XVII secolo ma modificata nel 1800, caratterizzata dal pulpito in stile tardobarocco e dalla bella statua di San Concesso; il palazzo Tornielli.

La sua denominazione è stata identificata, da alcuni studiosi, nel luogo di CARYSTUM, citato da Tito Livio, dove i romani sconfissero i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LIGURI'>liguri</a>. Molti altri studiosi hanno però rigettato questa ipotesi, identificandola, sin dal 1041, con “Cartausius”, divenuto più tardi “Cartoxius”, derivante dal gentilizio latino CARTOSIUS connesso al numerale QUARTUS. Fu molto probabilmente di origine romana. Nel Medioevo appartenne al comitato di Acqui, finché, nel 1052, l’imperatore Enrico III la cedette, insieme ad altri beni, ai vescovi di Acqui che ne furono padroni fino alla loro volontaria donazione ai marchesi di Ponzone. Nel 1218 passò sotto la giurisdizione del comune di Alessandria, finché, come la maggior parte dei centri della zona, non divenne possedimento dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDELMONFERRATO'>marchesi del Monferrato</a>. L’anno 1453 vide l’entrata in scena dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, capeggiati da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AMEDEOVIII'>Amedeo VIII</a>, che la concessero, in feudo, alla signoria dei Carretto e degli Asinara. L’emblema monumentale del suo passato è la massiccia torre quadrangolare, caratterizzata dal ponte levatoio, facente parte del castello, costruito nel XIII secolo, oggi andato quasi completamente distrutto. Altre vestigia storiche sono: la piccola chiesa della Madonna di Pallareto, risalente al XVI secolo, avente pregevoli arredi lignei e ospitante uno dei più antichi ex-voto dipinti della comunità montana; la parrocchiale di Sant’Andrea, del XVII secolo ma modificata nel 1800, caratterizzata dal pulpito in stile tardobarocco e dalla bella statua di San Concesso; il palazzo Tornielli.

Economia

È sede di Pro Loco. L’agricoltura è specializzata nella produzione di uva da vino (tra cui si segnalano il Barbera del Monferrato) frumento, granturco, patate, ortaggi, foraggio; si pratica anche l’allevamento di avicoli, suini, bovini e caprini, che alimentano il comparto industriale lattiero-caseario, con la produzione della famosa robiola. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti: edile, metallurgico, alimentare, della lavorazione del legno, dell’estrazione di ghiaia e argilla. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale ma mancano però servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle sole classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. L’agricoltura è specializzata nella produzione di uva da vino (tra cui si segnalano il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a> del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>) frumento, granturco, patate, ortaggi, foraggio; si pratica anche l’allevamento di avicoli, suini, bovini e caprini, che alimentano il comparto industriale lattiero-caseario, con la produzione della famosa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ROBIOLA'>robiola</a>. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti: edile, metallurgico, alimentare, della lavorazione del legno, dell’estrazione di ghiaia e argilla. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale ma mancano però servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle sole classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

È meta di villeggiatura estiva all’insegna della quiete, delle circostanti bellezze naturali e delle specialità gastronomiche, come castagne, funghi e selvaggina che rappresentano l’orgoglio dei suoi boschi. L’aspetto naturalistico esercita una forte attrazione soprattutto per gli amanti dei percorsi, attraversabili in mountain bike, a cavallo e a piedi, uno dei quali è il cosiddetto “Sentiero dei tre fiumi”, avente una lunghezza di circa 120 chilometri. Tra le numerose manifestazioni si segnalano: la sagra delle frittelle (terza domenica di maggio); la festa della castagna (terza domenica di ottobre); l’asado (terzo sabato di agosto). La festa del Patrono, Sant’Andrea, si celebra il 30 novembre.

È meta di villeggiatura estiva all’insegna della quiete, delle circostanti bellezze naturali e delle specialità gastronomiche, come castagne, funghi e selvaggina che rappresentano l’orgoglio dei suoi boschi. L’aspetto naturalistico esercita una forte attrazione soprattutto per gli amanti dei percorsi, attraversabili in mountain bike, a cavallo e a piedi, uno dei quali è il cosiddetto “Sentiero dei tre fiumi”, avente una lunghezza di circa 120 chilometri. Tra le numerose manifestazioni si segnalano: la sagra delle frittelle (terza domenica di maggio); la festa della castagna (terza domenica di ottobre); l’asado (terzo sabato di agosto). La festa del Patrono, Sant’Andrea, si celebra il 30 novembre.

Località

Arbiglia, Camugno, Catalana, Colombara, Dianiglia, Ferrari, Garini, Licot-Garrone, Pesca, Rivere, Saquana, Viazzi

Arbiglia, Camugno, Catalana, Colombara, Dianiglia, Ferrari, Garini, Licot-Garrone, Pesca, Rivere, Saquana, Viazzi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cartosio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.