Descrizione

Centro di pianura, sorto nel periodo romano, con una struttura produttiva fondata principalmente sulle attività agricole e su quelle industriali. I cartiglianesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono nel capoluogo comunale, nella località Scalchi e in alcune case sparse. Il territorio, tipicamente pianeggiante, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi, oscillanti tra i 66 e i 92 metri sul livello del mare. Conseguentemente l’abitato, per il quale si registra un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico di pianura. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggia un leone d’oro posto su una zolla verde nell’atto di impugnare uno stoico d’argento e accompagnato, in capo, da tre stelle d’argento ordinate in fascia.

Centro di pianura, sorto nel periodo romano, con una struttura produttiva fondata principalmente sulle attività agricole e su quelle industriali. I cartiglianesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono nel capoluogo comunale, nella località Scalchi e in alcune case sparse. Il territorio, tipicamente pianeggiante, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi, oscillanti tra i 66 e i 92 metri sul livello del mare. Conseguentemente l’abitato, per il quale si registra un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico di pianura. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggia un leone d’oro posto su una zolla verde nell’atto di impugnare uno stoico d’argento e accompagnato, in capo, da tre stelle d’argento ordinate in fascia.

Storia

Il nome tra origine da un FUNDUS CARTILIANUS allorché i romani colonizzarono la vasta pianura vicentina centuriando il territorio. Il primo insediamento sorgeva a ovest del fiume Brenta. In occasione di una delle più rovinose piene del fiume, quella del 589, l’alveo mutò direzione creando presupposti di future controversie con i comuni vicini. Attorno all’antica Cappella di San Giorgio, nei pressi del Guado sul Brenta, si organizzò la prima vita civile e religiosa della comunità, costituita inizialmente da popolazione longobarda stanziatasi nel territorio. La tradizione vuole che sul Guado di Cartigliano, VADUS HUNGARORUM, ebbe luogo una storica battaglia tra l’imperatore Berengario e l’esercito degli ungari che sterminarono le truppe imperiali. Nel X secolo il vescovo di Vicenza cedeva come feudo a Ecelo da Romano, fondatore della famosa dinastia degli Ezzelino, Angarano, Bassano e Cartigliano. Le vicende storiche della popolazione si identificarono nel corso dei secoli con quelle di Bassano con cui ebbe sempre strettissimi contatti. Di notevole importanza storica e artistica sono: la chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Simone e Giuda, modificata tra il 1606 e il 1620 e ingrandita alla fine del XIX secolo, dove si può ammirare un ciclo di affreschi pregevolissimi di Iacopo Bassano e dei suoi figli, e la splendida Villa Cappello-Morosini, attribuita alla fine del XVI secolo, che per magnificenza sicuramente il massimo nella storia della ville venete.

Il nome tra origine da un FUNDUS CARTILIANUS allorché i romani colonizzarono la vasta pianura vicentina centuriando il territorio. Il primo insediamento sorgeva a ovest del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=BRENTA'>Brenta</a>. In occasione di una delle più rovinose piene del fiume, quella del 589, l’alveo mutò direzione creando presupposti di future controversie con i comuni vicini. Attorno all’antica Cappella di San Giorgio, nei pressi del Guado sul Brenta, si organizzò la prima vita civile e religiosa della comunità, costituita inizialmente da popolazione longobarda stanziatasi nel territorio. La tradizione vuole che sul Guado di Cartigliano, VADUS HUNGARORUM, ebbe luogo una storica battaglia tra l’imperatore Berengario e l’esercito degli ungari che sterminarono le truppe imperiali. Nel X secolo il vescovo di Vicenza cedeva come feudo a Ecelo da Romano, fondatore della famosa dinastia degli Ezzelino, Angarano, Bassano e Cartigliano. Le vicende storiche della popolazione si identificarono nel corso dei secoli con quelle di Bassano con cui ebbe sempre strettissimi contatti. Di notevole importanza storica e artistica sono: la chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Simone e Giuda, modificata tra il 1606 e il 1620 e ingrandita alla fine del XIX secolo, dove si può ammirare un ciclo di affreschi pregevolissimi di Iacopo Bassano e dei suoi figli, e la splendida Villa Cappello-Morosini, attribuita alla fine del XVI secolo, che per magnificenza sicuramente il massimo nella storia della ville venete.

Economia

La comunità è riuscita a contemperare senso della tradizione e progresso impegnandosi, infatti, sia nelle attività più tradizionali, sia in quelle più moderne. Prodotti agricoli tipici sono cereali, foraggi, frumento, frutta e uva da vino. L’industria si articola in diversi comparti, alcuni dei quali particolarmente redditizi: quello della meccanica è indubbiamente degno di nota poiché assorbe una buona percentuale di manodopera. Da non trascurare sono pure l’industria metallica, quella tessile, quella conciaria e quella dedita alla produzione di articoli in plastica. Dalla pratica dell’allevamento bovino e caprino è scaturita la nascita di stabilimenti lattiero-caseari e per la produzione di generi alimentari vari. Per ciò che riguarda il terziario, il commercio, incoraggiato anche da un modesto afflusso di turisti, risulta abbastanza sviluppato; il terziario dispone, tra l’altro, di una discreta dotazione di servizi, tra cui va segnalato quello bancario. Le strutture sociali sono rappresentate da nido d’infanzia e casa di riposo; quelle scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione e di soggiorno; l’apparato sanitario è presente con la sola farmacia; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

La comunità è riuscita a contemperare senso della tradizione e progresso impegnandosi, infatti, sia nelle attività più tradizionali, sia in quelle più moderne. Prodotti agricoli tipici sono cereali, foraggi, frumento, frutta e uva da vino. L’industria si articola in diversi comparti, alcuni dei quali particolarmente redditizi: quello della meccanica è indubbiamente degno di nota poiché assorbe una buona percentuale di manodopera. Da non trascurare sono pure l’industria metallica, quella tessile, quella conciaria e quella dedita alla produzione di articoli in plastica. Dalla pratica dell’allevamento bovino e caprino è scaturita la nascita di stabilimenti lattiero-caseari e per la produzione di generi alimentari vari. Per ciò che riguarda il terziario, il commercio, incoraggiato anche da un modesto afflusso di turisti, risulta abbastanza sviluppato; il terziario dispone, tra l’altro, di una discreta dotazione di servizi, tra cui va segnalato quello bancario. Le strutture sociali sono rappresentate da nido d’infanzia e casa di riposo; quelle scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione e di soggiorno; l’apparato sanitario è presente con la sola farmacia; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

La facilità dei collegamenti ha favorito e accentuato le occasioni di contatto con l’esterno, permettendo alla comunità di sviluppare un costante e costruttivo rapporto con il circondario. L’afflusso di pendolari che si recano sul posto per motivi di lavoro, così come il transito all’esterno verso strutture non disponibili nell’ambito del territorio comunale, mette in atto un processo di interazione che sfocia in scambi economici e commerciali. Il calendario degli appuntamenti tradizionali e folclorici non appare molto ricco: si segnalano il ciclo di concerti di musica classica, che si svolge ad aprile, e la “cuccagna dei morosini”, (con rievocazione in costume delle tappe salienti della storia locale), che si svolge a luglio. I Patroni, Santi Simone e Giuda, si festeggiano il 28 ottobre.

La facilità dei collegamenti ha favorito e accentuato le occasioni di contatto con l’esterno, permettendo alla comunità di sviluppare un costante e costruttivo rapporto con il circondario. L’afflusso di pendolari che si recano sul posto per motivi di lavoro, così come il transito all’esterno verso strutture non disponibili nell’ambito del territorio comunale, mette in atto un processo di interazione che sfocia in scambi economici e commerciali. Il calendario degli appuntamenti tradizionali e folclorici non appare molto ricco: si segnalano il ciclo di concerti di musica classica, che si svolge ad aprile, e la “cuccagna dei morosini”, (con rievocazione in costume delle tappe salienti della storia locale), che si svolge a luglio. I Patroni, Santi Simone e Giuda, si festeggiano il 28 ottobre.

Località

Casaline di Sopra, Casaline di Sotto, Forca, Scalchi, Vegre

Casaline di Sopra, Casaline di Sotto, Forca, Scalchi, Vegre

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cartigliano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.