Descrizione

Centro montano di origine alto-medievale, sorretto dalle attività rurali, da alcune piccole imprese industriali e dal turismo. I carpinetani, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, risiedono prevalentemente nel capoluogo comunale e, in minima parte, in case sparse sui fondi. L’abitato, che si erge su uno sperone delimitato da due valli fluviali, è formato da un caratteristico nucleo medievale e da una zona più recente, sviluppatasi ai lati di un importante tracciato viario. Il paesaggio è dominato dalla mole dei monti Lepini, la cui natura carsica è resa evidente dalla scarsità di acque superficiali e dalla presenza di grotte, di profondi inghiottitoi nonché di una miriade di piccole doline. L’ampia valle morta del piano della Faggeta, le zone brulle e aride che predominano alle quote più elevate e la splendida cornice di carpini, lecci e castagni che circonda l’abitato rendono l’ambiente naturale quanto mai vario e accogliente per le più diverse specie animali. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggiano tre carpini su un prato verde –quello centrale è più alto dei laterali–.

Centro montano di origine alto-medievale, sorretto dalle attività rurali, da alcune piccole imprese industriali e dal turismo. I carpinetani, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, risiedono prevalentemente nel capoluogo comunale e, in minima parte, in case sparse sui fondi. L’abitato, che si erge su uno sperone delimitato da due valli fluviali, è formato da un caratteristico nucleo medievale e da una zona più recente, sviluppatasi ai lati di un importante tracciato viario. Il paesaggio è dominato dalla mole dei monti Lepini, la cui natura carsica è resa evidente dalla scarsità di acque superficiali e dalla presenza di grotte, di profondi inghiottitoi nonché di una miriade di piccole doline. L’ampia valle morta del piano della Faggeta, le zone brulle e aride che predominano alle quote più elevate e la splendida cornice di carpini, lecci e castagni che circonda l’abitato rendono l’ambiente naturale quanto mai vario e accogliente per le più diverse specie animali. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggiano tre carpini su un prato verde –quello centrale è più alto dei laterali–.

Storia

Sorta intorno all’VIII secolo d.C. in un sito popolato fin dal paleolitico, fu ambita per la sua posizione strategica a cavallo dei monti Lepini. Nel 1157 fu acquistata dai conti Ceccano; questi ne persero il controllo in più occasioni: una prima volta ad opera di papa Bonifacio VIII, che la donò al nipote Pietro; una seconda volta tra la fine del Duecento e il 1323, quando fu assegnata ai Caetani; nuovamente nel 1597, anno in cui subentrarono gli Aldobrandini, che vi esercitarono la loro giurisdizione fino alla soppressione dei diritti feudali, ottenendo l’innalzamento del feudo al rango di ducato. Il toponimo, privo di specificazione fino al 1872, deriva dal latino CARPINUS, ‘carpino’, con l’aggiunta del suffisso collettivo -ETUM. Dominano l’abitato il castello Aldobrandini, con torre medievale, e l’imponente palazzo Pecci, costruito nel Settecento sui resti di un antico castello. Fra i monumenti religiosi di maggior pregio spiccano: la chiesa di Santa Maria del Popolo, che, eretta nel Duecento, custodisce notevoli affreschi rinascimentali; la chiesa gotica di San Michele Arcangelo, che racchiude una Flagellazione attribuita a Giulio Romano; il convento trecentesco di Sant’Agostino, adorno di due portali gotici, di un pregevole altare in marmo policromo e di affreschi ottocenteschi.

Sorta intorno all’VIII secolo d.C. in un sito popolato fin dal paleolitico, fu ambita per la sua posizione strategica a cavallo dei monti Lepini. Nel 1157 fu acquistata dai conti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CECCANO'>Ceccano</a>; questi ne persero il controllo in più occasioni: una prima volta ad opera di papa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BONIFACIOVIII'>Bonifacio VIII</a>, che la donò al nipote Pietro; una seconda volta tra la fine del Duecento e il 1323, quando fu assegnata ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CAETANI'>Caetani</a>; nuovamente nel 1597, anno in cui subentrarono gli Aldobrandini, che vi esercitarono la loro giurisdizione fino alla soppressione dei diritti feudali, ottenendo l’innalzamento del feudo al rango di ducato. Il toponimo, privo di specificazione fino al 1872, deriva dal latino CARPINUS, ‘carpino’, con l’aggiunta del suffisso collettivo -ETUM. Dominano l’abitato il castello Aldobrandini, con torre medievale, e l’imponente palazzo Pecci, costruito nel Settecento sui resti di un antico castello. Fra i monumenti religiosi di maggior pregio spiccano: la chiesa di Santa Maria del Popolo, che, eretta nel Duecento, custodisce notevoli affreschi rinascimentali; la chiesa gotica di San Michele Arcangelo, che racchiude una Flagellazione attribuita a Giulio Romano; il convento trecentesco di Sant’Agostino, adorno di due portali gotici, di un pregevole altare in marmo policromo e di affreschi ottocenteschi.

Economia

La comunità si dedica ancora con profitto alla coltivazione di uva e olive nonché alle attività zootecniche. Il settore secondario, presente con alcune piccole imprese alimentari, del legno, della pietra e dei metalli, incide in discreta misura sulla formazione del reddito ma è soprattutto la nascente vocazione turistica a catalizzare le energie e le risorse dei carpinetani, potendo contare su un apparato ricettivo abbastanza sviluppato. Il comune dispone di una buona rete di strutture e servizi, da quelli privati, che annoverano sportelli bancari e agenzie assicurative, a quelli di pubblica utilità, rappresentati da una stazione dei carabinieri, dalle scuole dell’obbligo, da una casa di riposo e da due biblioteche, quella comunale e quella del convento di Sant’Agostino; all’interno di palazzo Pecci si trova inoltre il Museo leoniano, che espone conchiglie, monete e medaglie. Le strutture sanitarie includono la farmacia, un poliambulatorio e un consultorio.

La comunità si dedica ancora con profitto alla coltivazione di uva e olive nonché alle attività zootecniche. Il settore secondario, presente con alcune piccole imprese alimentari, del legno, della pietra e dei metalli, incide in discreta misura sulla formazione del reddito ma è soprattutto la nascente vocazione turistica a catalizzare le energie e le risorse dei carpinetani, potendo contare su un apparato ricettivo abbastanza sviluppato. Il comune dispone di una buona rete di strutture e servizi, da quelli privati, che annoverano sportelli bancari e agenzie assicurative, a quelli di pubblica utilità, rappresentati da una stazione dei carabinieri, dalle scuole dell’obbligo, da una casa di riposo e da due biblioteche, quella comunale e quella del convento di Sant’Agostino; all’interno di palazzo Pecci si trova inoltre il Museo leoniano, che espone conchiglie, monete e medaglie. Le strutture sanitarie includono la farmacia, un poliambulatorio e un consultorio.

Relazioni

L’amenità del paesaggio, che incornicia, fra l’altro, la limpida sorgente della Fota, costituisce l’elemento di maggior richiamo turistico. L’abitato si anima in occasione delle numerose manifestazioni legate alla tradizione locale: tra esse figurano la festa di Sant’Antonio Abate (domenica più vicina al 17 gennaio), quella in onore di Santa Rita da Cascia (22 maggio), accompagnata da una nutrita serie di eventi collaterali, tra cui una solenne processione, la benedizione delle rose e una fiera dell’artigianato locale, e la festa di Sant’Antonio da Padova (terza domenica di giugno); ad agosto, inoltre, i rioni danno vita a una spettacolare sfilata in costume d’epoca e al “Palio della carriera”, vinto dal corridore che riesce a infilare più anelli con un’asta; la prima domenica di novembre si tiene, invece, la sagra della castagna, frutto tipico della zona. Il 28 agosto, in occasione della festa del Patrono Sant’Agostino, si svolge un’importante fiera-mercato accompagnata da spettacoli musicali. È gemellata con Wadowice, in Polonia.

L’amenità del paesaggio, che incornicia, fra l’altro, la limpida sorgente della Fota, costituisce l’elemento di maggior richiamo turistico. L’abitato si anima in occasione delle numerose manifestazioni legate alla tradizione locale: tra esse figurano la festa di Sant’Antonio Abate (domenica più vicina al 17 gennaio), quella in onore di Santa Rita da Cascia (22 maggio), accompagnata da una nutrita serie di eventi collaterali, tra cui una solenne processione, la benedizione delle rose e una fiera dell’artigianato locale, e la festa di Sant’Antonio da Padova (terza domenica di giugno); ad agosto, inoltre, i rioni danno vita a una spettacolare sfilata in costume d’epoca e al “Palio della carriera”, vinto dal corridore che riesce a infilare più anelli con un’asta; la prima domenica di novembre si tiene, invece, la sagra della castagna, frutto tipico della zona. Il 28 agosto, in occasione della festa del Patrono Sant’Agostino, si svolge un’importante fiera-mercato accompagnata da spettacoli musicali. È gemellata con Wadowice, in Polonia.

Località

Acqua della Chiesa

Acqua della Chiesa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Carpineto Romano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.