Descrizione

Comune di pianura, di origini antiche, la cui economia si basa prevalentemente sull’agricoltura, oltre che su una modesta presenza dell’industria. I carlinesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti soprattutto tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e le località Casale della Madonna, San Gervasio e Pradulins. Attraversato dal fiume Zellina, il territorio, comprendente anche i nuclei Banduz, Casale Ferriglio, Levaduzza, Mian, San Tommaso, Via Nazionale, Via San Gervasio, Via San Giorgio di Nogaro e Zavattina nonché numerose case sparse, ha un profilo geometrico del tutto uniforme, con impercettibili differenze di altitudine, che imprimono all’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, un andamento plano-altimetrico decisamente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro, un albero posto sulla verde campagna e accompagnato da una spiga di grano e da una stella d’argento.

Comune di pianura, di origini antiche, la cui economia si basa prevalentemente sull’agricoltura, oltre che su una modesta presenza dell’industria. I carlinesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti soprattutto tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e le località Casale della Madonna, San Gervasio e Pradulins. Attraversato dal fiume Zellina, il territorio, comprendente anche i nuclei Banduz, Casale Ferriglio, Levaduzza, Mian, San Tommaso, Via Nazionale, Via San Gervasio, Via San Giorgio di Nogaro e Zavattina nonché numerose case sparse, ha un profilo geometrico del tutto uniforme, con impercettibili differenze di altitudine, che imprimono all’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, un andamento plano-altimetrico decisamente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro, un albero posto sulla verde campagna e accompagnato da una spiga di grano e da una stella d’argento.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a tempi antichi, come testimoniato dai numerosi reperti archeologici di epoca romana rinvenuti, tra cui figurano resti di edifici, frammenti di mosaico e monete in bronzo, su una delle quali è inciso il nome dell’imperatore Tetrico Pio Eusevio, che regnò nella seconda metà del III secolo dopo Cristo. Inoltre, la scoperta di alcuni pozzi e diversi tegoloni recanti un bollo lascia supporre che vi fosse una fabbrica di laterizi sfruttata dai romani. Probabilmente vi dovevano sorgere piccoli insediamenti agricoli, che rifornivano la vicina colonia di Aquileia di cibo e altri prodotti. Il toponimo, attestato in un documento della fine del XII secolo nella forma di Chiarlins, deriverebbe dal diminutivo in –INUS del personale latino CAROLUS, colono cui sarebbero state affidate queste terre. La storia successiva alla caduta dell’impero romano non è documentata ma sicuramente si uniforma a quella dei territori circostanti che, superato il triste periodo delle invasioni barbariche, furono sottoposti al patriarcato di Aquileia, risentendo delle lotte che, nel Medioevo, si svolsero tra quest’ultimo, i conti di Gorizia e altri potenti signori friulani. Al dominio patriarcale seguì, nel 1420, quello della repubblica veneta, protrattosi fino alla pace di Campoformio, del 1797. Dopo la parentesi napoleonica del regno italico e la restaurazione austriaca, fu annessa all’Italia nel 1866. Il patrimonio architettonico annovera vari edifici di culto, tra cui spiccano: la parrocchiale del capoluogo comunale e quella di San Gervasio, nell’omonima località.

I primi insediamenti nella zona risalgono a tempi antichi, come testimoniato dai numerosi reperti archeologici di epoca romana rinvenuti, tra cui figurano resti di edifici, frammenti di mosaico e monete in bronzo, su una delle quali è inciso il nome dell’imperatore Tetrico Pio Eusevio, che regnò nella seconda metà del III secolo dopo Cristo. Inoltre, la scoperta di alcuni pozzi e diversi tegoloni recanti un bollo lascia supporre che vi fosse una fabbrica di laterizi sfruttata dai romani. Probabilmente vi dovevano sorgere piccoli insediamenti agricoli, che rifornivano la vicina colonia di Aquileia di cibo e altri prodotti. Il toponimo, attestato in un documento della fine del XII secolo nella forma di Chiarlins, deriverebbe dal diminutivo in –INUS del personale latino CAROLUS, colono cui sarebbero state affidate queste terre. La storia successiva alla caduta dell’impero romano non è documentata ma sicuramente si uniforma a quella dei territori circostanti che, superato il triste periodo delle invasioni barbariche, furono sottoposti al patriarcato di Aquileia, risentendo delle lotte che, nel Medioevo, si svolsero tra quest’ultimo, i conti di Gorizia e altri potenti signori friulani. Al dominio patriarcale seguì, nel 1420, quello della repubblica veneta, protrattosi fino alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=PACEDICAMPOFORMIO'>pace di Campoformio</a>, del 1797. Dopo la parentesi napoleonica del regno italico e la restaurazione austriaca, fu annessa all’Italia nel 1866. Il patrimonio architettonico annovera vari edifici di culto, tra cui spiccano: la parrocchiale del capoluogo comunale e quella di San Gervasio, nell’omonima località.

Economia

L’agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, vite e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. L’industria è presente con piccole aziende che operano nei comparti alimentare, chimico, edile, elettronico, metalmeccanico, del legno, della pesca e della piscicoltura. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

L’agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, vite e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. L’industria è presente con piccole aziende che operano nei comparti alimentare, chimico, edile, elettronico, metalmeccanico, del legno, della pesca e della piscicoltura. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Oltre a non figurare tra le mete turistiche più rinomate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere del suggestivo paesaggio della contigua laguna di Marano, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive assorbono in prevalenza manodopera locale, parte della quale trova occupazione nelle vicine aree maggiormente industrializzate. I rapporti con il circondario, cui la popolazione si rivolge pure per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi. Non si registrano particolari manifestazioni folkloristiche, che potrebbero animare la comunità, richiamando numerosi visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Tommaso, si celebra il 21 dicembre.

Oltre a non figurare tra le mete turistiche più rinomate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere del suggestivo paesaggio della contigua laguna di Marano, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive assorbono in prevalenza manodopera locale, parte della quale trova occupazione nelle vicine aree maggiormente industrializzate. I rapporti con il circondario, cui la popolazione si rivolge pure per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi. Non si registrano particolari manifestazioni folkloristiche, che potrebbero animare la comunità, richiamando numerosi visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Tommaso, si celebra il 21 dicembre.

Località

Casale della Madonna, Pradulins, San Gervasio, San Tomaso, Villa Bruna

Casale della Madonna, Pradulins, San Gervasio, San Tomaso, Villa Bruna

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Carlino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.