Descrizione

Comune di pianura, di antiche origini, che ha affiancato alle tradizionali attività agricole un modesto sviluppo industriale. I caprivesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, contiguo a San Lorenzo Isontino. Il territorio, comprendente anche i nuclei Russiz di Sotto e Spessa, presenta un profilo geometrico abbastanza regolare, con qualche sbalzo di altitudine evidente. L’abitato, che, pur interessato da espansione edilizia, ha conservato un aspetto rurale, ha un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, una falce, un rastrello e un badile d’argento posti, rispettivamente, in banda, in palo e in sbarra e davanti ai quali spicca un fascio di frumento dorato.

Comune di pianura, di antiche origini, che ha affiancato alle tradizionali attività agricole un modesto sviluppo industriale. I caprivesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, contiguo a San Lorenzo Isontino. Il territorio, comprendente anche i nuclei Russiz di Sotto e Spessa, presenta un profilo geometrico abbastanza regolare, con qualche sbalzo di altitudine evidente. L’abitato, che, pur interessato da espansione edilizia, ha conservato un aspetto rurale, ha un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, una falce, un rastrello e un badile d’argento posti, rispettivamente, in banda, in palo e in sbarra e davanti ai quali spicca un fascio di frumento dorato.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca romana, come testimoniato dai numerosi reperti archeologici rinvenuti, tra cui figurano monete, pezzi di mosaici e suppellettili varie. Il toponimo, che in documenti del XIII secolo compare nelle forme di Copriv e Coprewa, deriverebbe dal termine sloveno “kopriva”, con il significato di ‘ortica’. Denominata Capriva di Cormons per un Regio Decreto del 1923, ha assunto la denominazione attuale nel 1954. La sua storia ha seguito quella dei territori circostanti che, devastati dalle invasioni barbariche e in particolare dalle incursioni degli ungari, furono ripopolati, nel X secolo, con immigrazioni forzate di popolazioni slave. Donata dall’imperatore Ottone III al patriarca di Aquileia all’inizio del secolo XI, fu poi assegnata ai conti di Gorizia e venne a lungo travagliata dalle lotte tra i feudatari per il dominio sul territorio. Alle distruzioni provocate da questi scontri si aggiunsero quelle della guerra tra le truppe imperiali austriache e la repubblica veneta, sotto la cui signoria passò nel 1420. Nella prima metà del Cinquecento fu conquistata dalla Casa d’Austria, che vi dominò fino al termine della prima guerra mondiale, nel 1918, quando fu annessa all’Italia. Il patrimonio storico-architettonico annovera: la parrocchiale di Santa Maria, della fine dell’Ottocento; la cappella di San Giuseppe, prima mausoleo dei conti La Tuor; la villa Russiz, a Russiz Inferiore, e il castello di Spessa, di origini ignote, che ha assunto l’attuale aspetto in seguito al rifacimento eseguito tra la metà del XIX e i primi decenni del XX secolo.

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca romana, come testimoniato dai numerosi reperti archeologici rinvenuti, tra cui figurano monete, pezzi di mosaici e suppellettili varie. Il toponimo, che in documenti del XIII secolo compare nelle forme di Copriv e Coprewa, deriverebbe dal termine sloveno “kopriva”, con il significato di ‘ortica’. Denominata Capriva di Cormons per un Regio Decreto del 1923, ha assunto la denominazione attuale nel 1954. La sua storia ha seguito quella dei territori circostanti che, devastati dalle invasioni barbariche e in particolare dalle incursioni degli ungari, furono ripopolati, nel X secolo, con immigrazioni forzate di popolazioni slave. Donata dall’imperatore Ottone III al patriarca di Aquileia all’inizio del secolo XI, fu poi assegnata ai conti di Gorizia e venne a lungo travagliata dalle lotte tra i feudatari per il dominio sul territorio. Alle distruzioni provocate da questi scontri si aggiunsero quelle della guerra tra le truppe imperiali austriache e la repubblica veneta, sotto la cui signoria passò nel 1420. Nella prima metà del Cinquecento fu conquistata dalla Casa d’Austria, che vi dominò fino al termine della prima guerra mondiale, nel 1918, quando fu annessa all’Italia. Il patrimonio storico-architettonico annovera: la parrocchiale di Santa Maria, della fine dell’Ottocento; la cappella di San Giuseppe, prima mausoleo dei conti La Tuor; la villa Russiz, a Russiz Inferiore, e il castello di Spessa, di origini ignote, che ha assunto l’attuale aspetto in seguito al rifacimento eseguito tra la metà del XIX e i primi decenni del XX secolo.

Economia

Se si escludono la stazione dei carabinieri e gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. L’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, si articola in numerose coltivazioni, delle quali le più importanti riguardano i cereali (in particolare frumento), i foraggi, gli ortaggi, i frutteti e soprattutto i vigneti; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è rappresentata da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metalmeccanico, del legno e della produzione di mobili e laterizi. Il terziario garantisce il servizio bancario: completa il quadro delle risorse economiche una rete commerciale che soddisfa le esigenze della popolazione. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Occorre rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Se si escludono la stazione dei carabinieri e gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. L’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, si articola in numerose coltivazioni, delle quali le più importanti riguardano i cereali (in particolare frumento), i foraggi, gli ortaggi, i frutteti e soprattutto i vigneti; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è rappresentata da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metalmeccanico, del legno e della produzione di mobili e laterizi. Il terziario garantisce il servizio bancario: completa il quadro delle risorse economiche una rete commerciale che soddisfa le esigenze della popolazione. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Occorre rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i genuini piatti della cucina locale e soprattutto i suoi prelibati vini: fa parte della zona dei vini del Collio, a denominazione di origine controllata. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto livelli tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti piuttosto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto. La festa patronale, dedicata al Santissimo Nome di Maria, viene celebrata il 12 settembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i genuini piatti della cucina locale e soprattutto i suoi prelibati vini: fa parte della zona dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=VINIDELCOLLIO'>vini del Collio</a>, a denominazione di origine controllata. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto livelli tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti piuttosto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto. La festa patronale, dedicata al Santissimo Nome di Maria, viene celebrata il 12 settembre.

Località

Russiz di Sotto, Spessa

Russiz di Sotto, Spessa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Capriva del Friuli rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.